Domenica scorsa il nostro amato Ratzi ha detto: “I cristiani non devono aver paura della morte – è nell’aldilà la felicità”. Ma allora perchè non si uccide? Così trova la felicità lui e pure noi.
Ma poi, non pago di quanto già detto, ha continuato: “Il cattolicesimo ci ha liberato dalle superstizioni sulla morte”. Certo, dire che una volta diventati polpa di sugo per vermi si va tutti allegramente a parlare con San Pietro in un posto indefinito del continuum spazio-temporale fa apparire il film “Viaggio nel futuro” un trattato scientifico di Harvard.
E se vogliamo dirla tutta: che mese di merda il novembre di un cattolico. Inizia con tutti i santi (cioè, TUTTI – non te ne risparmi manco uno), continua con i morti e finisce con la pioggia. Ma inventatevi delle festività più allegre d’inverno e smaronatevi quelle più pallose d’estate (che tanto poi si va a mare e sticazzi).
La sindrome del cilicio sia sempre con voi.
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