Ho appena finito di vedere l’ultimo film di Woody Allen. Erano settimane che lo lasciavo in stand-by, perchè non mi convinceva: ED AVEVO RAGIONE. Premetto che:
1. Ho vissuto tanto a Barcellona
2. Non apprezzo particolarmente la virata di Allen verso qualsiasi genere che non sia film-di-un-ebreo-con-evidenti-complessi-sessuali-che-sfoga-il-tutto-con-l’ironia.
Fatte queste doverose premesse, voglio esprimere senza mezzi termini il mio giudizio: è un film nato dalla mente pruriginosa-puritana di un americano che vede la Spagna attraverso i clichè più consumati (passione, arte, pazzia, calore – insomma, una canzone delle Lollipop ad Ibiza). L’unico spettatore che può apprezzare davvero questo film sono a) lesbiche abituatissime a sublimazioni pseudo-artistiche della voglia di fallo; b) intellettualoidi che leggono MicroMega e ne capiscono un ceppa di niente; c) ubbriachi e/o spinellomani
Non voglio di certo disincentivare la visione di questa pellicola – anche perchè non ne ho il potere. Però se l’avessi, lo farei solo censurare. Unica nota positiva è la sempre magnifica Penelope Cruz: lei renderebbe stupenda anche la merda con le pallettes.
Per il resto, risparmiatevi il tempo per fare sesso con la vostra dolce metà – umana o di plastica che sia.
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