Giù al nord – una recensione

E’ un film davvero particolare. Come al solito, avevo le mie titubanze per via della locandina, dove appare una citazione da Le Monde: “Vi farà morire dalle risate”. Le Monde è un giornale paragonabile al nostro Libero, ma con pretese da vero giornale. Almeno Feltri lo sa bene che il suo è solo una protesi del suo ipotalamo.

Ebbene, il giornale francese aveva proprio ragione: un film che sa accostare momenti di surrealismo molto ben incastonato in clichè nord-sud che andrebbero bene anche in italia.  La trama è molto semplice: un dirigente postale del sud viene trasferito al nord per punizione anzichè in costa azzurra; come se un nostro dirigente di Crotone fosse spostato a Bergamo anzichè a Taormina. Gli attori – tutti – sono la chiave del successo, perchè rendono credibile un gioco iperreale delle parti.

Certo, è facile giocare sugli stereotipi e delle diversità per far ridere, ma lo è di meno se fatto in maniera esagerata non facendolo apparire come tale. Un film da vedere, con delle scene che davvero “fanno morire dalle risate”.

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