Chi Picasso me l’ha fatto fare?

Domenica pomeriggio sono andato alla mostra del Vittoriano, “Picasso, l’arlecchino dell’arte“.

In poche parole: 10 euro per una mostra percorribile in 10 minuti scarsi. 1 euro al minuto – allo stesso prezzo chiamavo una hot line e mi sparavano un raspone low cost.

E’ una raccolta di (pochi) quadri dedicati ad Arlecchino e ai (moltissimi) schizzi-studio di opere. Insomma, come vedere cosa fanno i camera-man, gli autori ed il regista di un film porno, senza MAI VEDERE IL PORNO.

La mostra lascia l’amaro in bocca (o, se proprio vogliamo essere volgari, ti senti preso decisamente e pienamente per il culo). La stoccata finale è stata la tizia al guardaroba. “Ammazza, ma siete stati rapidi” – “Non è che ci sia molto da vedere” – “Io sono storica dell’arte e ci lavoro qui, ma pure a me ha fatto schifo”.

10 euro, 4 quadri, una storica dell’arte al guardaroba e pescivendoli alla vaccinara a fare la guardia ai quadri esposti (l’unica cosa che sanno dirti è “NUN T’AVVICINA’ TROPPO AR QUADRO”). Questa è la gestione dell’arte made in Italy.

E poi si lamentano che gl’italiani non sono grandi “consumatori d’arte”. Ma chi Picasso consumerebbe un pacco di merendine aperto e slinguazzato da altri per pagarlo 20 euro?

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