Il nano di Amelie e’ un personaggio dell’omonimo film: un pupazzo che la protagonista fa “scappare” dal giardino del padre e di cui gli manda foto da ogni parte del mondo. Ma esiste un nano di Amelie anche nella politica italiana (che non si fa mancare proprio niente): Dario Franceschini.
Lo abbiamo avvistato dovunque (dal sit-in contro l’omofobia a Roma,alla protesta dei precari a Benevento), eppur non favella. Lo vedi in foto, cambia scenario, ma e’ sempre imperscrutabilmente muto. Nessuna opinione netta sull’omofobia, e sulla questione dei diritti civili, ma fa tanto figo farsi fotografare accanto ai froci, o ai disoccupati.
Di Panda ce ne sono tantissimi a disposizione del radical-chic moderno.
Eppure, il nano del PD ha avuto tanta forza di parlare alla festa dell’Unita’, davanti ai suoi fedelissimi, in un intervento senza contraddittorio in cui ha detto tutta e nulla, nel solito stile fumogeno e affumicato di Veltroni.
Non vogliamo chiamarlo vigliacco, ma si sa: NANO profeta in patria est. Ma solo in patria, perche’ altrove si becca i pomodori in faccia.
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