“Almeno Silvio va a donne; la sinistra va a trans, mica son normali quelli”.
Mi pare di sentirli nei bar, nei ristoranti: sono i benpensanti, che giustificano il puttaniere Silvio, ma non sono pronti a condonare Marrazzo per una scappatella con una trans. Ci mancava solo questa al PD – che “eppur si muove”: ieri 3 milioni di persone hanno votato alle primarie, eleggendo Bersani a nuovo segretario.
Andiamo in ordine.
1) Caso Marrazzo: Surreale che il PDL chieda le dimissioni del governatore del Lazio, non avendo mai chiesto le dimissioni per il loro leader. Che differenza ci sarebbe tra l’andare a prostitute trans o donne? Sempre se ha pagato (nel qual caso, deve dimettersi perchè ha commesso un reato): questo non è ancora provato e fino a che non lo sarà, il governatore è libero di amare (e trombare!) chiunque gli pare. Gl’istinti sessuali sono diritti inderogabili dell’uomo, e le libertà non vanno mai messe in discussione. Neanche dei politici.
2) Primarie: Il PD è un post-partito (post PC, post PDS, post Margherita), di fatto, anch’esso è un trans. E nonostante i dirigenti ce la mettono propria tutta per buttargli merda addosso, resiste, resiste e resiste. Le primarie di ieri ne sono una prova provata: a differenza degli elettori berlusconiani, gli elettori di sinistra ha l’istinto primario nel sangue. Ed anche questo nessuno potrà MAI metterlo in discussione. Mai.
Il succo del discorso: gl’italiani sono decenni più avanti dei propri politici: siamo un popolo molto più aperto di quanto non ci vogliono far credere. E verrà il tempo in cui questo emergerà con una forza travolgente. Possono provarci, ma non fermeranno mai il futuro.
Che i politici si preparino. E ben vengano le trans se li aiutano a superare i momenti di stress.
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