Cosa regalarmi a Natale è molto semplice: con un libro si va sempre sul sicuro. Il problema è QUALE libro: si potrebbe sbagliare in maniera decisamente grossolana. Ma, in queste DISASTROSE vacanze napoletane, sono stati due libri regalati ad avermi salvato la vita: “Che la festa cominici” di Ammaniti e “La storia di un matrimonio” di Andrew Sean Greer. Entrambi divorati in 7 giorni di passione letteraria come non mi succedeva da tantissimo tempo.
Il libro di Ammaniti – il primo che abbia mai letto dell’autore – ci presenta un’Italia presente-futura in cui un magnate cafone e trash organizza la festa del secolo all’interno di Villa Ada a Roma. Un circo di umanità e disperazione si alterna alla vista del lettore che segue con passione crescente le vicende dello scrittore star Ciba e della setta satanica le Belve di Abbandon. Due mondi così diversi – il primo inserito a pieno nel mondo ed il secondo che cerca di abbatterlo – eppure identici nella furia distruttiva ed egoistica. Un ritratto di Iper-Italia, decisamente credibile e spaventoso, proprio perchè non lontanissimo dalla realtà. Il tutto puntellato da picchi di ironia e dialoghi alla Tarantino niente male.
Altro circo, altra umanità per il libro di Greer. Storia di un matrimonio americano degli anni Cinquanta, storia di una donna che scopre lo squarcio dietro il velo del suo matrimonio perfetto: l’omosessualità di suo marito. Sullo sfondo, le segregazioni razziali, i cambiamenti sociali, il senatore McCharty e la San Francisco pre-rivoluzione sessuale. Si è totalmente immersi nel mondo di Pearlie Cook, la protagonista, con una naturalezza quasi angosciante. Tutti potremmo essere Pearlie: perchè “chi può dire di conoscere davvero chi si ama?”. L’interrogativo si protrae per tutto il libro, fino al suo termine decisamente poco scontato.
Due libri e due autori diametralmente opposti, eppure la consapevolezza estrema della realtà in entrambi gli scritti. Una realtà che va avanti, nonostante i protagonisti storici canonici. Una storia fatta dai piccoli eventi, dai piccoli drammi e non dai grandi eventi che ne sono la punta dell’iceberg. In fondo, sono due libri di speranza: una società che sa guardarsi così a fondo, è una società che prima o poi troverà la via d’uscita dai suoi incubi.
Almeno si spera.
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Io invece ho divorato quest’altro libro: http://www.fratinieditore.it/la_bambina_e_il_buio.html. Mi ha fatto spanciare dalle risate! 🙂 L’hai letto anche tu?