Bertolaso, ministro tampone

“Bertolaso avrà un ministero – è il minimo che possiamo fare per lui dopo tutto quello che ha fatto”.

“Tutto quello che ha fatto”? Ma ora diamo un ministero a tutti quelli che FANNO semplicemente il LAVORO per cui sono LAUTAMENTE pagati? Cazzo, una nazione di ministri dovremmo avere! Ma non c’è da stupirsi: Berlusconi ha annunciato solo l’ennesima prebenda al suo fido facchino porta-macerie; ha sancito per l’ennesima volta la sua idea di Stato: un oggetto a sua disposizione. Lui elargisce ministeri a chi fa il bravo, così come la mamma da la merendina a chi finisce i compiti prima di cena. Lo Stato è la sua credenza piena di leccornie da dare ai servetti che gli sbavano dietro in segno di riconoscenza.

Quale ministero gli darà? Quello delle fogne? Data la sua familiarità con le FIGURE DI MERDA. Oppure, quello per l’immigrazione e deliquenza? Dato che per il premier-donna sono LA STESSA COSA. Anzi, meglio: Ministro per l’Emergenza pre-elettorale. Ogni qualvolta si voti, Bertolaso creerà una cataclisma naturale, che risolverà prontamente grazie all’aiuto dell’amato ed efficiente Governo Berlusconi. Una sorta di ministro-tampone interno: appena scorre sangue, arriva lui, lo fa prima filmare, e poi lo tampona – infine, va 40 volte in TV a dire che solo il suo tampone trattiene qualsiasi flusso mestruale, leggero o pesante che sia.

Che felicità, le mie notti saranno meno agitate d’ora in poi. E non avrò manco più paura di macchiarmi in quei giorni del mese.

Grazie Berty!

“Nine” e “Tra le nuvole” – le recensioni

Ho amato “Chicago” di Robert Marshall, forse uno dei rari casi di musical cinematografici mutuati dal teatro in maniera decisamente appropriata. Questo mi ha spinto a vedere anche il suo “Nine“, ma sentivo puzza di bruciato, e cosi’ e’ stato. Puzza di plastica stantia e nauseabonda, per essere precisi.

Il problema sono i troppi passaggi: il film e’ la trasposizione cinematografica di un musical che a sua volta e’ la trasposizione teatrale di un film di Fellini,”8 e mezzo”, che a sua volta e’ un film che parla di un altro film. Insomma un giochetto di scatole cinesi, e ad ogni passaggio ci siamo persi un pezzo. Cosa ne e’ uscito fuori?

Prendete Fellini, passatelo nel gel per capelli di Grease, e nella frittura del McDonald’s ed avrete lo stesso risultato. Uniche chicche sono le esibizioni di Penelope Cruz e Fergie, che v’invito a vedere gratuitamente su Youtube. Insomma, una wikipedia grossolana e stereotipata dell’italianita’ e della dolce vita spiegate ad un americano obeso e sul punto di morte per eccesso di trigliceridi.

Altro film, altro disastro artististico americano: “Tra le nuvole“, di Reitman. Film osannato dalla critica, che evidentemente era in preda a crisi mistiche. Toc toc? Qualcuno si e’ accorto che e’ una malriuscita rivisitazione da depressione economica di Pretty Woman in salsa neofemminista?

La trama e’ scontata quanto una poltrona di Ikea: uomo d’affari indipendente, compiaciuto della sua vita professionale e deciso a non legarsi a nessuno, incontra donna che lo fa innamorare. Uniche variazioni sul tema: lei e’ una donna d’affari (ma che va a letto con Clooney perche’ guadagna più di lei – non e’ prostituzione questa?) ed il finale che non rivelo per non fare da spoiler.

Morale del film? Puoi anche perdere il posto di lavoro e vivere sotto i ponti, ma se hai una famiglia, devi ringraziare il cielo. Insomma, bella cazzata consolatoria da dire proprio nel periodo peggiore della storia economica moderna. Ma Reitman e’ mai stato col culo nella merda perche’ non puo’ pagare le bollette?

Ragazzi, noi italiani saremo grandi cazzari, ma a volte gli americani ci fanno una concorrenza spietata al cinema.

iPD

iPD

iPD

“Tutti noi usiamo pc portatili e smartphone: non esisteva ancora nulla al centro tra le due categorie”. Cosi’ ieri Steve Jobs ha presentato il nuovo pc tablet “iPAD”, la rivoluzione tecnologica del 2010. Ammetto di aver pianto a vederne il video sul sito Apple. E poco ci e’ mancato che mi eccitassi sessualmente quando ho visto tutte quelle apps muoversi velocemente in questa nuova tavoletta della legge.

Ma tra un pianto e un sussulto genitale, ho anche fatto una riflessione molto, ma molto profonda.

Torniamo al lontano 2007. All’epoca, tutti noi usavamo un Partito politico ed un cestino dell’immondizia. Ma all’improvviso, giunse lo Steve Jobs der Colosseo, Veltroni, e disse: “Perche’ non creare una via di mezzo tra le due categorie?”. E’ cosi’ nacque l’ “iPD”, l’oggetto che ha rivoluzionato la politica italiana e il mondo degli oggetti per casa. La grande mission era quella di creare una grande casa comune dove buttare dentro tutta l’immondizia presente nel panorama politico italiano. CattoComunisti, CattoDemocratici, MenteCatti, TeoDem, NeoCon, PomPom, CipCip e BamBam. 

L’iPD con un semplice meccanismo elettronico, le “primarie”, avrebbe pensato a tutto lui: divisione dei rifiuti organici (i DS) da quelli non organici (Margherita),  compostaggio ed infine creazione delle balle da smistare ai cittadini. Il tutto rivestito di deodorante e simpatiche spillette ricordo.

Dopo 2 anni e mezzo, il successo dell’iPD è sotto gli occhi di tutti: ha eliminato le scorie comuniste definitivamente, ha diminuito il volume dei rifiuti passando dal 31% al 27%, ed infine ha già avuto 3 segretari TUTTI RIGOROSAMENTE BIODEGRADABILI e RICICLATI in altre cariche.

Chi l’avrebbe detto che noi italiani avremmo anticipato il leggendario Steve Jobs, eppure è così. Dobbiamo esserne tutti orgogliosi.

Tempismo

Tempismo Perfetto

Gl’italiani? Maestri di tempismo, oltre che di meteorismo verbale.

Oggi si celebra il giorno della memoria per le vittime dell’Olocausto. Persone trucidate per la loro religione 60 anni fa. E in Italia come si celebra? Con tre meravigliose notizie!

1) A Reggio Emilia (la rossa, la citta’ di Prodi) un barista esponeva bustine di zucchero con una barzelletta antisemita: “Chi vince una corsa tra un ebreo ed un tedesco? Un tedesco, perche’ lo brucia in partenza”. Roba che il Bagaglino appare commedia pirandelliana al confronto; 2) La seconda applicazione per Iphone più scaricata in Italia e’ “iMussolini” – per ascoltare tutti i discorsi del Duce comodamente dal proprio cellulare. Perche’ non chiamarla “iDiota”, invece? 3) In Francia vietano il Burqa nei luoghi pubblici e la Carfagna assicura che presto sara’ fatto anche qui’. Ma perche’ solo quando si tratta di cazzate, subito ci affrettiamo ad allinearci agli standard stranieri?

E sempre parlando di tempismo italiota e del suo meteorismo verbale, non possiamo esimerci dal congratularci con Guido Bertolaso: offendendo la Clinton per le sue critiche agli aiuti americani ad Haiti e’ riuscito a farci fare una figura di merda pure durante una tragedia umanitaria globale. Con lui si inaugura l’era della Protezione ci-vile, col trattino. Persino Berlusconi si e’ scusato – lo avevate mai sentito farlo?

E a proposito di Sua Emittenza e del suo tempismo: per l’inchiesta Mediatrade e’ stato indagato anche il figlio? Ed ecco spuntare il legittimo impedimento anche per i coimputati! Gia’ che si trovava poteva inserire anche l’impunita’ per unzione: chiunque gli tocchi la sua pelata non potra’ andare in giudizio. Anche se, in compenso, potra’ andare alla Rai: non a caso, Noemi Letizia sara’ provinata a breve per uno show su Raiuno (ma rigorsamente dopo le elezioni: non sia mai si pensi sia raccomandata!!).

Insomma, noi italiani saremmo pure quelli più lenti, più sfaticati, più fannulloni d’Europa, pero’ ragazzi, quando si tratta di cogliere una stronzata al balzo, siamo dei velociraptor.

bRancomat

“Ho scoperto che mi avevano trasferita quando Flavio mi ha fatto disattivare il bancomat per le mie spese di lavoro”. Così parlo Cinzia Cracchi, ex donna del dimissionario sindaco di Bologna, Flavio Delbono (PD). La vicenda bolognese può dare un grande insegnamento al PD di Bersani.

Siccome le primarie le usano solo ad intermittenza (per queste regionali, solo in Puglia: dove ha vinto uno che del PD non fa parte), dovrebbero inserire in Statuto anche il “bRancomat”. Funziona così: il simpatizzante del partito si reca al supermercato COOP più vicino dove acquista la Fidelity Card PD “bRancomat”. Per ogni 5 euro di spesa, acquisisce un “punto bandierina PD”; al raggiungimento di 30.000 punti (equivalenti a 150mila euro di spesa – il costo delle licenza di un taxi, decisamente accessibile!), può candidarsi alla segreteria di partito.

Ma ATTENZIONE: non sarà il popolo delle primarie a votare il vincitore. NO, NO, NO. Dietro al sistema ci sarà BRANCO, il famoso astrologo – sarà lui a decidere chi tra i candidati avrà vinto la sfida; i criteri utilizzati per la scelta saranno un’attenta lettura della carta astrale e il numero di amici su Facebook.

Ma il candidato non si adagi sugli allori: un giorno, il bRancomat potrebbe essergli disattivato dall’astrologo. Le motivazioni potranno essere molteplici: Vergine nella casa delle Libertà (Noemi Letizia?), Luna in Sagittario o Bindi in Venere. Una cosa è certa: in quel momento, il leader dovrà dimettersi e lasciare il passo al prossimo fedele cliente del PD.

Mi sembra una soluzione equa. Non credete?

Mezzo chilo di lombatina di vitello

E no, mo basta!

Dopo una giornata a lavoro, la tensione che si taglia col coltello e vorresti tanto lasciare tutto ed aprire un puttan-club a Caracas, torni a casa e pensi di rilassarti. MA TI SBAGLI. Vai al supermercato, e ti viene pure sbattuto in faccia il tuo odiato status di single: ti accorgi di essere schifato dalla società in quanto tale quando sei COSTRETTO a comprare MEZZO CHILO di lombatina di vitella in formato famiglia! E allora senti la puzza del diavolo democristiano dietro ogni scaffale dei biscotti e dei cibi preconfenzionati. Ma chi cazzo si mangia 20kg di pizza surgelata condita con 10kg di lasagna e 2kg di cadaveri di bambini dello Sri-lanka? Un giorno ci troverò pure la colf minorenne di mia nonna dentro una di queste straripanti margherite precotte, predigerite e pre-maandasseroapigliarloinculo.

Si, miei signori, lo ammetto: ODIO – ripeto – ODIO profondamente essere single.

E me ne frega cazzi della storia dell’indipendenza, del “verrà quando meno te lo aspetti”, STI-GRAN-CAZZI: io lo voglio ADESSO, QUI NEL MIO LETTO, al posto di questo fottuto PC che ogni tanto mi da pure le scossette elettriche che dai polpastrelli vanno dirette allo scroto. L’unico brivido che ci è concesso ai noi single: quello di sfogarci nella fottuta rete. Come delle merdose balene. Ma non si dovevano estinguere quelle luride? Stanno sempre ad accoppiarsi pure loro, scommetto.

Fanculo pure le balene. Troie che non siete altro!

E se volete proprio saperla tutta, ve la dico: io mi sento decisamente inculato dalla vita.

Mi era stato detto che se trovavo un lavoro appagante, con una casa tutta mia, con una vita completa, fatta di amici che ti vogliono bene, di passioni che ti riempiono, di sport che ti tengono in forma, di viaggi che ti aprono gli orizzonti, sarei stato felice e sereno. STRON-ZA-TE, BALLE grandi quanto una CASA abusiva condonata con il piano casa Berlusconi! Io ho tutto quello di cui sopra, miei cari, e posso dirvi che senza amore vale meno della cacca del cane della vicina (si, quella stronza che tromba ogni fottuta sera con l’amante russo).

No, no e poi no! Non venite a contarmi balle sul “devi imparare a stare bene da solo”. Chi sta bene da solo o è un asceta o è psicolabile o è solo in una pausa tra una relazione e l’altra. Vi prego, evitate di farmi il discorsetto che se non ti ami non puoi pretendere che ti ami qualcuno altro. Altra grande minchiata, cazzo. IO MI AMO PROFONDAMENTE, ogni minuto e secondo della mia vita, eppure non trovo un fottutissimo cane che sappia amarmi non dico autenticamente, ma anche per semplice emulazione. A ‘sto punto mi accontenterei pure di un mimo, porca eva.

Morale della storia: se siete in coppia e siete in crisi, vi prego di NON VENIRE A ROMPERMI LE BALLE con le vostre menate sulla libertà ridotta, sul senso di inappagamento e sul calo del desiderio. Potrei impalarvi con una statuetta della fertilità dell’isola di Pasqua senza batter ciglio.

Ora me ne vado a dormire, va. Domani è un altro giorno. Purtroppo. E andasse a quel servizio anche quella cogliona di Rossella O’hara, che tra Red Butler e gli schiavi neri non sapeva a chi dare i resti. Troia pure lei!

Rotture

Tempi di grandi rotture.

Brad e Angelina si sono ufficialmente lasciati dopo 5 anni di convivenza felicemente paparazzata. Mai nessuna coppia e’ stata più al centro dell’attenzione globale: forse la prima vera coppia-marchio con filiali acquista-figli in mezzo mondo. Solo Madonna li rivaleggiava in materia: ora agira’ in regime monopolistico. Bimbi del terzo mondo attenzione: potreste trovarvi ad Hollywood improvvisamente, e adieu alle vostre amate palafitte. Io sono in lutto.

Altra rottura ufficiale: il PD con i suoi elettori. In Lazio scelgono la radicale Bonino e in Puglia stravince l’esterno Vendola (nonostante le bordate neo centriste del Lider Maximo). Bersani ha commentato: “serata amara”; ma forse ha dimenticato che le primarie servono ad eleggere il miglior candidato per vincere le elezioni e non quello che più usa il goniometro a 90 gradi con l’UDC.

Rottura, infine, tra le due prime nane del governo: Brunetta e Tremonti. Il primo annuncia un aiuto di 500euro ai bamboccioni per lasciare casa, Tremonti smentisce dopo poche ore: ” Basta alle invasioni di campo”. Chi vincera’ il derby? Ma soprattutto: sti gran ca**i, no?

Intanto, mentre scrivevo, si e’ prodotta un’altra rottura: dei miei testicoli dallo scroto. Ora camminano bellamente per Roma senza una meta certa – almeno loro non dovranno più preoccuparsi di queste faccende: beata gioventu’.

Triangoli

Strano Paese il nostro.”Il triangolo no, non l’avevo considerato” cantava Renato Zero, eppure pare che vada molto di moda. Prendiamo i due casi del giorno.

Primo triangolo: Mediatrade-Agrama-Berlusconi – ovvero, il triangolo che gonfia il portafoglio.

Mediatrade acquistava i film e serie Paramount da un intermediario (Frank Agrama) che li vendeva ad un prezzo 45% superiore a quello di mercato. L’incasso in realta’ andava a Berlusconi e figlio, che cosi’ speculavano sulla propria azienda.

Secondo triangolo: Lapo Elkann – Signorini – Tribunale – ovvero, il triangolo che gonfia lo scandalo.

Lapo pago’ al direttore di CHI, Signorini, 300mila euro per non far uscire una sua foto con una trans. Il caso arriva in tribunale per Vallettopoli, e ha risalto su tutti i giornali. Della foto di Lapo nessuna traccia, ma lo scandalo è comunque venuto fuori.

In realtà, esiste un altro triangolo in questi giorni, ma non riguarda l’Italia: Cina – Google – America – ovvero, il triangolo che sgonfia il dittatore.

La Cina avrebbe cercato di “hackerare” i database di Google per poter censurare alcuni dati. Google ha minacciato di andare via dal mercato cinese, e la Clinton ha sferrato un attacco contro la politica cinese affermando l’importanza della libertà di espressione.

Quanto vorremmo che il nostro Paese fosse protagonista anche di quest’ultimo triangolo. Ma la verità è che se non ci sono cinema, palleittes, tette, trans e Berlusconi, a noi i triangoli non interessano. Ad ognuno il suo triangolo, ça va sans dire.

Il principio del Porno

Oggi mi sento un pò romantico e rifletto su una questione.

Ogni mattina, quando mi sveglio e apro le persiane, vedo il sole sorgere (ho la fortuna di vivere in un attico). Questa vista azzurro-arancione mi da una carica incredibile, mi da l’idea di un nuovo inizio, come se tutto potesse cambiare rispetto al giorno precedente.

E questo accade nonostante davanti a me veda anche foreste selvagge di antenne tv, palazzoni malandati e mutandoni dei vecchi di fronte stesi ad asciugare (ma i vecchi perche’ hanno dei culi cosi’ grossi?). E allora oggi mi sono chiesto perche’ mi elettrizzi cosi’ tanto alla vista di un cielo intrappolato dalla modernita’.

E la risposta e’ semplice: e’ il principio del film porno, o del piacere surrogato. Vale a dire: non potendo godere (che interessante scelta di parole) dello spettacolo della natura, mi accontento anche di un semplice assaggio.

Aberrante?

Molto, ma e’ lo scotto da pagare per chi ha scelto di vivere in citta’. Ma non mi preoccuperei tanto: fino a che non ci faremo le seghe guardando albe e tramonti in dvd, possiamo dirci salvi dalla deriva psichiatrica irreversibile.

Prolasso Breve

Ieri e’ stato approvato al Senato il ddl sul processo breve, 20ma legge ad personam dell’era Berlusconiana. Non credo che al mondo esista popolo più istruito degl’italiani sui tecnicismi legali ma più ignorante su ogni altra materia. A peggiorare la situazione, c’e’ la simpatica proposta del Pdl di ridurre l’obbligo scolastico a 15 anni se il 16mo lo si passa a fare un apprendistato in un’azienda. Siccome l’Italia ha un tasso di dispersione scolastica tra i più elevati dell’OCSE, si pensa bene di eliminare l’istruzione stessa. Semplice: l’istruzione breve.

Se ci pensate i due ddl seguono la stessa ratio: se non puoi risolvere il problema, fallo sparire il prima possibile anziche’ risolverlo. Insabbia, e non perdere tempo a trovare soluzioni. CHE SARAI MICA COMUNISTA-DISFATTISTA-ANTI-ITALIANO?

Deve applicare la stessa filosofia il superministro Brunetta, che ha deciso di candidarsi come sindaco di Venezia, promettendo di mantenere il doppio incarico. Cioè: dopo aver visto che la riforma della PA non funziona, ha deciso di optare per il “ministero breve”. Con questo fantastico ed innovativo strumento legislativo, un ministro che non riesce ad ottenere risultati nei primi 12 mesi d’incarico, può far decadere tutte le sue responsabilità ed è libero di prenderne altre. Non solo: se il ministro viene costantemente ostacolato nella sua opera dalle suddette categorie (comunisti, disfattisti…), può avvalersi anche di legittimo impedimento.

Miei cari, in fatto di brevità, ci manca solo il prolasso breve del Paese. E non ci sarà tonico anale che tenga quando avverrà.

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