Renata, Renata: tira una brutta aria nel tuo partito dopo le tue dichiarazioni a favore delle coppie di fatto e contro il binomio immigrazione-deliquenza. C’e’ chi si chiede se hai capito di essere la candidata di destra. C’e’ chi si appella al programma elettorale. C’e’ chi gia’ si fa il segno della croce mentre si tocca la croce celtica che porta al collo (Alemanno). E hai dovuto subito fare marcia indietro.
Proprio nel giorno in cui Emma, la tua concorrente, lancia il suo quartier generale per le regionali. Sorride nel suo manifesto, “Ti puoi fidare” e’ il suo slogan, “Per un Lazio dinamico, attivo, moderno, vivace” e’ il suo grido di battaglia, “per difendere i deboli” e’ la sua missione.
Una nota positiva in entrambi i casi: si parla finalmente di politica, di cittadini, di bisogni da attendere e di sostegno ai disoccupati. Si parla dell’interesse pubblico, e non pubico – come e’ stato fino ad ora.
Non voglio ancora esprimermi, perche’ la mia paura non sono queste due donne forti e le loro idee per la nostra regione, ma le coalizioni che le sostengono. Puoi anche lavarti, ma se i vestiti sono sporchi, conta poco. E temo grandi retrofront al momento di fare le scelte quando si e’ al potere. Per ora, resto impassibile e spero che vinca la candidata che tenga più a bada i notabili di partito.
Serve una presidente carismatica, che sia stimata dalla gente, che non si lasci minacciare da nessuna oligarchia di partito, e che non vada mai a fare colazioni particolari con i notabili di partito. Di magna magna ne abbiamo piene le teiere.
Il futuro Presidente del Lazio deve saper giocare in trasferta, ma deve avere nel sacco anche il pubblico in casa, altrimenti a furia di sfondare l’area dell’avversario finira’ per essere sguarnita nella propria.
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