Il mio quartiere

Ieri l’ennesima notizia da far incazzare anche Mahatma Ghandi: un vescovo si è rifiutato di fare la comunione ad un gay. Ma caro fedele gay, non mi incazzerei più di tanto: conoscendo i preti, non vorrà farti la comunione, ma sicuramente altro te lo farà! Sempre in nome di Cristo, che non dimentichiamoci mai andava in giro con 13 uomini e nessuna donna. L’unica era Maria Maddalena, che altro non era che una frociarola persa. Insomma, tale padre, tali figli.

Eh si, molti mi chiedono come faccio ad avere tanta speranza che le cose cambino in Italia. Notizie come questa si accavallano ogni giorno e ti verrebbe voglia di lasciare tutto per andare a vivere all’estero; io l’ho fatto, e me ne sono pentito. I migliori, quelli che sentono disagio in questa situazione DEVONO rimanere, perchè sono gli unici a poter cambiare davvero le cose (o comunnque ad accettare il cambiamento quando avverrà).

Perchè sono così ottimista? Lo devo al quartiere dove vivo a roma ormai da 3 anni.

Nell’arco di pochi metri quadrati convivono miriadi di ristoranti napoletani e toscani, bar, un club di scambisti gay, una chiesa, due asili, un centro sociale fascista, un centro yoga, 4 palestre, vedove, trans brasiliane, puttane nigeriane e colf rumene. Nel mio quartiere, non c’è mai uno scontro: al bar, vedi tranquillamente la trans che parla con la vecchietta di politica, e l’effeminato parlare di sesso estremo con il fascista (che è decisamente interessato all’argomento). Oppure vedi uscire dal club di scambisti uno nudo con solo un tanga di pelle, e a lato, la mamma uscire col carrozzino dalla farmacia.

Ecco il motivo per cui sono ottimista. C’è chi il futuro lo deve sognare, io invece mi affaccio al balcone e lo vedo ogni giorno della mia vita. E vi assicuro, ragazzi, che è tremendamente stimolante. Con questa realtà davanti agli occhi, i politici e la chiesa mi sembrano solo resti del passato, che continuano a piangere e a lamentarsi perchè SANNO della loro breve vita. Verrà il tempo di farsi da parte, e di questo tempo ne rideremo con una prostituta rumena dal commercialista, dove sarà andata a pagare l’IVA delle sue fatture di lavoro.

Buon weekend!

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