Appello a Bersani

Mi rivolgo al segretario del PD, Bersani.

Cortesemente, CACCI LE PALLE, perche’ ad oggi si vedono solo con un microscopio di ultima generazione. Che ormai nessuno sa usare, perche’ all’Universita’ si va solo a parcheggiare il culo attendendo che l’ennesimo professore precario se ne vada all’estero.

Io non chiedo molto, caro Bersani. Lei ha due possibilita’ al momento: ricordarsi della sua storia socialdemocratica (per non dire, COMUNISTA) oppure rinnegarla come il peggiore degli schizopatici. Se un briciolo del ragazzino che credeva nella rivoluzione proletaria esiste ancora, non lo ammazzi come la Franzoni ha fatto con il suo bimbo.

Perchè le do una notizia sensazionale: essere di sinistra non e’ un peccato mortale. Non si diventa ciechi a difendere i lavoratori, le minoranze, e a volere un mercato libero con regole ben precise. Non si va all’inferno se va contro i diktat della Chiesa e si capisce che l’uomo e’ fatto per lo più di acqua, ma non santa.

Caro Bersani, alla sua sinistra ha due attaccanti insuperabili: Di Pietro e Vendola. Un’alleanza tra voi sarebbe alternativa VERA al catodismo neonazista. Si allei con loro, e non gareggi sulle dimensioni del pisello, perche’ importa come lo si usa e non la dimenesione. Ormai anche El Pais appoggia Vendola senza se e senza ma. Che aspetta ancora?

E’ questa l’unica via per sopravvivere ai tre grandissimi rischi all’orizzonte: la rinascita della Balena Bianca, la rivincita del Nano Malefico e il Grillismo. Vuole davvero soffocare a causa di tre bestie da circo che fanno ridere mezzo mondo? Si rende conto che lei è parte dell’UNICA cultura politica che abbia ancora un senso?

E allora, la prego di godersi la pausa estiva, torni nella sua regione che fu tanto rossa quanto prospera. Si parlava di un modello emiliano, prima che arrivasse il mortadello emiliano. Non se lo dimentichi mai.

Buone ferie, segretario.

Speriamo in un ritorno di senno a settembre.

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