“Fini umanamente è una merda”. Questo il clou dell’intervista di Daniela Santanchè a Il Fatto Quotidiano di oggi. “E’ meglio che lasci ora, altrimenti cadrà per la vergogna” continua il nostro Sottosegretario per l’Attuazione del Programma. E viene da chiedersi quale sia il Programma. Forse, il “Mein Kampf” di Hitler.
La parola d’ordine è LEALTA’ al boss, come starebbe pensando il think tank berlusconiano (lo slogan è pronto: “La Lealtà, prima di tutto”). Per l’Attuazione, invece, il metodo è semplice, il Ricatto: “Quando alla fine inoppugnabili dati di fatto lo inchioderanno, sarà chiaro che la sua risposta (all’inchiesta giornalistica sulla casa di Montecarlo, ndr) era piena di buchi e di menzogne” dichiara la Santanchè.
Ma l’onorevole non è nuova a queste dichiariazioni stravaganti: vorrei riproporvi le tre tappe fondamentali del suo excursus honorum.
2005 – Mostra il dito medio agli studenti in protesta. Di fatto, fu pioniera della comunicazione digitale della destra;
2007 – Dichiara perentoria a Panorama: “Gli uomini di AN hanno le palle di lino”;
2010 – Continua la squisita diatriba sulle stoffe e dice: “Verdini ha le palle vere, mica quelle di velluto come Fini”.
Sarò pure comunista, disfattista e anti-italiano, ma le evidenze paiono mostrare tre patologie gravi: ossessione verso i testicoli maschili, allucinazioni di natura tessile e acuta forma di coprolalia.
La domanda sorge spontanea: ma perchè l’on. Santanchè non richiede il riconoscimento della sua evidente invalidità permanente? Potrebbe così ritirarsi a vita privata ed avvalersi di un bel badante di origine africana, che sicuramente placherà le sue ossessioni di natura genitale.
Sottosegretario, ci teniamo alla sua salute.
Segua il nostro umile consiglio.
Heil Hitler!
Filed under: Politically Sbagliat | Tagged: Coprolalia, fascisti, Governo, hitler, il fatto quotidiano, mein kampf, nazisti, palle di lino, palle di velluto, Politica, santanchè | Leave a comment »