Per un fascista che va, un fascista che viene. Mentre Fini ha lasciato per sempre l’area catodico-nazista del PDL con il discorso di Mirabello, Piero FASCIno ne abbraccia a pieno i favori ed i consensi.
Siamo alla festa dell’Unita’ a Torino e FASCIno dibatte amenamente con il presidente del Senato, Schifani. Arrivano dei protestanti al suono di “Schifani mafioso”, a seguito di vicende losche in cui Renatino e’ coinvolto. FASCIno e’ visibilmente innervosito: come osano disturbare il face to face nel loft PD in trasferta con tanto di costose poltrone Frau? IGNOMINIA. E cosi’ Piero li chiama “squadristi”. L’unico a difenderli sara’ solo Di Pietro (ovviamente).
E’ l’ultimo atto per il PD, la sua morte politica. Un partito di ex comunisti ripuliti che si’ vergogna della sua memoria tanto da offenderla e rinnegarla in diretta TV. Nessun partito dell’opposizione occidentale avrebbe mai invitato un politico accusato di connivenze mafiose alla sua festa. Per giunta, difendendolo dagli attacchi legittimi della sua gente. Ironico, perche’ Fini si e’ allontanato dal PDL per lo stesso motivo, forse FASCIno dovrebbe prendere il suo posto.
E’ iniziata la campagna elettorale, e gli unici progressisti da votare sono Di Pietro e Vendola: il resto e’ solo fascio travestito da riformismo. Personaggi di alto calibro come Zingaretti cambiassero subito partito, altrimenti saranno travolti dagli elettori.
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