Mamma mia…solo mia

Passare un week end con mia madre e’ sempre un’esperienza fuori dal comune. Ma quest’ultimo e’ stato al limite del sublime. Il leitmotiv e’ stato il suo funerale. Mamma non ha tabu’ di nessun tipo, e a quanto pare, neanche la sua stessa morte la si puo’ annoverare tra le cose di cui non parlare mai.

Ci ha tenuto a specificare che non vuole essere sotterrata, perche’ le fanno schifo i vermi e poi odia quelle foto da tomba che fanno apparire tutti incazzati o “con la cacca trattenuta in panza”. Lei vuole essere cremata e buttata nel mare. E’ Acquario, vuole tornare al suo elemento naturale. Ma qui’ e’ iniziata la diatriba. Io le ho detto che vorrei portarmi sempre le sue ceneri in casa. Lei si e’ incazzata, e allora io le ho pure proposto di dividere le ceneri in parti uguali tra me e mio fratello. Lei voleva tumularmi seduta stante. “Eh gia’, e io so un quarto di bue, un po’ a te e un po’ a frateto. Ma va cac!”.

Ho omesso un dettaglio. Mentre si parlava, eravamo al cimitero a visitare la tomba di mia nonna. E si era creata attorno a noi una piccola folla di pubblico parlante, diviso tra ceneri domestiche si e ceneri domestiche no. Una dolce vecchietta irrompe nel dibattito: “Secondo me, e’ anti-igienico. Io non mi tengo manco un pelo del cane in casa, e mi dovrei tenere un cadavere in polvere nel salotto?”. Le astanti vedove annuivano. Mia mamma e’ stata sempre brava a captare la benevolenza dell’audience. Mano a mano, mi aveva ridotto in minoranza, tanto che alla fine cedo: “OK, ti butto direttamente nel cesso, tanto sempre a mare vai a finire”.

La folla era sconvolta. Pensavo volessero linciarmi, e poi scopro perche’. “Ma si’ scem? Quello si ottura il gabinetto con tutta quella polvere!”. Lo sgomento era di natura detergente, non morale. Come non averci pensato prima! Ormai esausto, ho dichiarato la resa. Mamma soddisfatta mi dice: “sei comm mamma’, si’ tuost comm na preta. Pero’ io so cchiu’ tost ‘e te”. E mi da un bacio in bocca fortissimo.

In quell’esatto istante ho capito di quanto la amo, e di quanto mai nessuna donna o uomo potra’ mai sostituirla. Lei e’ l’amore della mia vita. Solo lei puo’ farmi litigare nel bel mezzo di un cimitero con delle vecchie di paese, solo lei puo’ prendere come lotta politica la location delle sue ceneri, solo lei puo’ farmi ridere anche della sua stessa morte.

Ti adoro, mamma.

Napule e’

A Napoli tutto e’ dissimulato. Si gesticola per distogliere l’attenzione dalle parole, le donne si truccano tanto ed i maschi sono tanto marroni per via delle lampade per non mostrarsi reali. Alla fine, hai la sensazione di camminare in uno splendido teatro umano. Splendido, perche’ niente e’ vero, e’ tutta scenografia. La munnezza riemerge sempre, alla fine.

E allora, i napoletani invocano il San Gennaro di turno per “fare o’ miracolo”, per poi ritrovarsi punto e a capo dopo pochi mesi. Ma a Napoli non interessa la realta’. Napoli e’ la nuora che mette la polvere sotto il tappeto quando le fa visita la suocera. E cosi’ vanno avanti tra pulizie di primavera mai fatte, e cambi di stagione che sono più scambi d’identita’.

Napoli e’ magica. Ma di una magia angosciante, triste, decadente. Un pagliaccio triste che ogni giorno ammazza i suoi abitanti con diossine e polveri sottili, con il sorriso stampato in faccia. Diciotto anni della mia vita qui’ mi hanno insegnato più di ogni altra scuola. Devo molto a questa citta’. Eppure, non ci tornerei mai a vivere. Fa male, troppo male veder morire agonizzante un proprio caro. Di una morte lenta, ma inesorabile.

Napoli e’ malata di napoletanita’, e fino a quando non ne troveranno la cura, la citta’ e’ destinata a soccombere a se stessa. Ogni giorno, sempre più.

Rotti!

Renzi, sindaco PD di Firenze, tempo fa propose di rottamare tutti i dirigenti della sinistra. Grande scandalo. Ma come non dargli ragione? Questo PD ha da sempre appoggiato anche Sergio Marchionne, l’uomo che prima chiede l’aiuto allo Stato, e poi ci sputa sopra. Gli aiuti sono sempre stati per le rottamazioni delle auto. E allora perche’ non chiediamo un incentivo per rottamare anche Marchionne?

Il paese ha bisogno di gente che creda nel suo riscatto. E non di omuncoli che spingano per svenderla al banco dei pegni. Se il PD e’ sceso al 24% ci sara’ un motivo? Se Vendola sta facendo il boom al 6% qualche domanda se la dovranno porre i capibanda PD? No, Bersani minimizza. Veltroni scalpita ed il terzo, Berlusconi, gode. Letteralmente. E’ tornato uno scandalo di escort sul suo conto. E’ sceso più a sud questa volta. Non più la Puglia, ma direttamente il marocco. Prossima tappa: il Polo Sud. Cosi’ si scopa le foche monache, che fanno tanto B movie della Fenech.

Mah, che dire. Io mi sono rotto i coglioni delle loro diatribe fittizie. Ho un solo unico desiderio: che vadano a farsi benedire tutti quanti. Nessuno escluso. Cosi’ almeno danno da fare ai preti che, non avendo un cazzo da fare, stanno a parlare sempre e solo dell’Italia. Perchè possiamo pur scandalizzarci che il Premier vada a puttane, ma è infinitamente più rilevante che l’intero Paese faccia lo stesso.

Quando liberta’ fa rima con primadonna

La censura e’ odiosa, verso chiunque venga esercitata. Fa orrore pensare che un giornale di destra sia stato perquisito preventivamente, e fa orrore come un programma di sinistra si provi a bloccarlo prima ancora di andare in onda.

Ma fa orrore anche l’opposto: urlare alla censura agendo da martiri dell’universo intero. E’ il caso di Santoro, Saviano e Fazio.

Santoro nell’ultima puntata mi ha fatto vergognare di essere un suo abituale telespettatore. Quella cantata corale sulle note di “Liberta’”, come se fosse un partigiano che lotta da solo contro il nemico cattivo, non e’ stata solo fuori luogo, ma anche strategicamente stupido. La sottile linea tra vittima e pagliaccio tragicomico non e’ mai saggio valicarla.

Parallelamente il caso Fazio-Saviano. Ma soprattutto il secondo che il primo. E’ apparso ieri a Ballaro’, ha gia’ rilasciato un’intervista ed una lettera a Repubblica in due giorni. Incassando soldi. Domani troveremo anche un rapporto dettagliato sulle sue feci?

Saviano si lamenta di non lavorare serenamente per via del presunto ostruzionismo della Rai: poverino! Ma credo che i centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione se ne faranno una ragione. Lui percepisce per poche ore di lavoro quanto loro in dieci anni, e vuole anche fare il martire della liberta’? Non vomito solo perche’ mi sporco i vestiti.

Io sono di sinistra, anzi SOCIALISTA, leggo Repubblica e il Fatto Quotidiano. Vedo Report, Presa Diretta, Ballaro’ e Annozero. Non sono Sallusti o Feltri. Per cui, se vi dico io che ci avete disgustati, immaginate il resto del Paese.

Ridimensionatevi cari Santoro e Saviano: la guerra a chi ce l’ha più lungo e’ per liceali, non per adulti. Ma soprattutto, non scambiate mai le vostre manie di protagonismo con la lotta per la liberta’. Ci basta Berlusconi.

Non poteva affogare nelle terme di Fiuggi?

Approvato dai finiani il lodo Alfano retroattivo. Mai aggettivo è stato + indicato: dal retro, ce lo mettono molto attivamente. FINI VERGOGNA! Tanto casino e poi rimani sempre un lacchè del NANO!  Obiettivamente, perchè ti avremmo dovuto credere?

Come il NANO, anche tu fai compravendite di case con le off-shore: tu manco te ne accorgi, e lo fai per quattro spicci – almeno Silvio lo fa in grande. Ad entrambi piacciono le veline, entrambi ne avete sposata una – però almeno lui l’ha tenuta zitta per anni, la tua ti ha messo nella merda subito. Per non parlare del concetto di politica: Berlusconi dichiara di odiare le correnti, mentre tu, prima te ne vai dal PDL proprio per questo motivo, e poi anche tu le vieti nel tuo.

Ma di che stiamo parlando? Ma chi vuoi prendere per il culo? Ma tu non devi prendere solo l’8%, tu devi prendere il 25%, anzi 25cm…tutti retroattivamente! In conclusione, Gianfrà, una domanda: ma a Fiuggi non potevi affogare alle Terme?

Veni, Vidi, Perdi

Siamo sicuri che l’uomo sia fatto per vincere? La poetica capitalistica divide il mondo divide in chi “ce l’ha fatta” e chi no. Eppure, la differenza tra i due e’ nulla: entrambi sono irremediabilmente incazzati.

Il miliardario che si suicida per noia, il vincitore della lotteria che finisce sul lastrico, chi lavora si lamenta di lavorare troppo, e chi non lavora si lamenta del contrario. I manager che lottano tutta la vita per il loro posto finiscono per odiarlo. Chi stravince le elezioni fa di tutto per tornare alle urne. Chi le ha perse non fa niente per vincerle.

Tutto nel mondo dice che non ci piace proprio vincere. O meglio, che non ci piace vincere queste cose. Il successo, i soldi, la carriera, gli applausi non sono evidentemente idonei a soddisfarci. Grande scoperta, direte – per me lo e’. Non ho mai amato i neo-pauperisti, che decantano il ritorno alla vita rurale con vitelli e pecorelle a soffiarci nella stalla i loro miasmi disgustosi.

Rendersi conto che quelle cose non fanno la felicita’ non mi spinge a consigliare al mondo di rinunciarvi. Del mondo, se non fosse chiaro, me ne fotte meno di niente. Che andassero tutti avanti come criceti, che seguissero pure i loro miti ansiogeni. Io ho deciso di farmi da parte, non voglio più partecipare a queste guerre tra poveri.

E’ ora di ritirarsi.

Dov’è la Carfagna?

Non facciamo gli ipocriti: ogni giorno decine di donne vengono picchiate e seviziate senza il nostro minimo intersse. Ora ci scandalizziamo, solo perchè c’era una telecamera a riprendere la scena. E via con i dibattiti alla macchina del caffè,  con la stessa disinvoltura con cui discutiamo delle mutande dell’ultimo tronista di Uomini&Donne. Dopo poco, l’interesse cala e torniamo a infilare la testa nella sabbia della quotidianità.

Ma il ministro delle Inopportune Disparità dov’era mai finita ieri? A pilates o in una sessione intensa di nail art? Perchè nessuno ha riportato le sue dichiarazioni. Forse il fatto che la vittima fosse una cittadina romena, e che l’aggressore fosse un ventenne romano non piace all’apparato xenofobo-propagandistico del suo governo? Bossi, quando ha sentito la nazionalità della donna, ha rettificato il comunicato stampa. L’originario recitava: “Rumeni fuori dall’Italia”; il definitivo è stato: “Italiani dentro le Rumene!”. Con il beneplacido di quel latin lover di Silvio.

Prendi una donna, trattala male – cantava Ferrandini in Teorema. Ma ormai l’unica ad essere suonata è la donna. Suonata dalla società, dal mondo del lavoro, dalla doppia vita madre-lavoratrice, da mariti ingombranti, da figli esigenti. Solo un pazzo deciderebbe di nascere donna allo stato attuale delle cose. E mi sovviene una ragazza trans che mi disse tempo fa: “E tu credi davvero che se avessi potuto sceglierlo, avrei fatto questa vita di merda?”.

Purtroppo aveva ragione. Ogni giorno di più.

Kabul o Ikea?

Mi fa un certo senso leggere proposte per armare bombe sui nostri caccia. E cosi’, anche oggi ho dovuto saltare le prime pagine dei giornali, piene di parole di cordoglio per dei mercenari che sono andati a farsi ammazzare volontariamente per una paga da capogiro. Tutti piangono per loro, e la giusta risposta della politica e’ Occhio per Occhio. Loro ci sparano, noi mettiamo le bombe. Mi sembra una risposta proporzionata all’offesa. Come se ad uno schiaffo si reagisse con un bazuka.

Ed intanto Frattini annuncia il ritiro delle truppe dall’Afghanistan nel 2011. Non era una missione di pace la nostra? La pace le sembra restaurata a Kabul dopo quello che e’ avvenuto? E se ci ritiriamo, a che servono le bombe? Ministro, non e’ che l’ha sparata grossa (scusi il gioco di parole) ora che Silvio e’ in ospedale e non la puo’ zittire?

Non pretendo di capirci molto di politica estera (non ci capisco niente di tutto il resto, d’altronde). Ma questa maggioranza non ha saputo esprimere grandi cose al riguardo; eccezion fatta la casa di Montecarlo, i rapporti con l’influentissimo stato di Santa Lucia e le lap dance di B nei club di Mosca e San Paulo.

Siamo o non siamo un Paese che ripudiava la guerra per Costituzione (art.11)? Certo, il Paese si fonderebbe anche sul Lavoro: ma facciamo i seri, chi se ne frega! La Costituzione doveva guidarci verso un futuro migliore, ma ora godono di maggior rispetto le istruzioni dei mobili di Ikea.

Una volta per tutte, mettiamoci una croce sopra. Celtica ovviamente.

Italiani veri e Italiani strillati

Vorrei che Bossi prendesse la metro con me ogni mattina alle 6. Vorrei che poi salisse in carrozza dello sporchissimo treno Roma-Nettuno che mi porta a Pomezia. Gl’italiani saranno l’1% dei passeggeri, gli stranieri la stragrande maggioranza.

Hanno tutti il loro zainetto con merenda e ricambi, sono allegri, alcuni cantano, altri dormono, altri ancora mangiano il cus cus. Ti viene il sorriso, perche’ vedi tante razze e tante storie, tutte unite dal lavoro, dalla fatica, dalla dignita’.

Vorrei che Bossi portasse con se’ suo figlio Renzo, che ha candidamente ammesso di percepire 10mila euro al mese. Vorrei chieder loro: secondo voi, se questi signori immigrati non andassero a lavoro, ci sarebbe qualche italiano disposto a svegliarsi alle 5 al posto loro? Dubito fortemente.

L’Istat sostiene che quasi il 10% del PIL dipende dagl’immigrati. Ma il paese presenta una % di lavoro nero tra le più alte in Occidente. Per cui, possiamo spingerci ad un buon 15%. Considerando che gl’immigrati sono il 7% della popolazione (ma quelli in eta’ lavorativa saranno un 5%), sono tra le fasce più produttive del paese.

E allora mi chiedo. Chi merita di più la cittadinanza italiana? Chi si sveglia alle 11 per guadagnare decine di migliaia di euro solo per stramazzare in comizio e ruttare ad ogni buona occasione, oppure chi si fa il mazzo ogni sacrosanta mattina per mandare avanti il paese?

La risposta e’ tristemente scontata. Come le opinioni di certi politici, che sembrano averle acquistate in offerta alla fiera delle ovvieta’.

Buona settimana a tutti. Italiani veri, e italiani strillati.

Lo Stupro Collettivo

Tutti sono sconvolti per l’assassinio della ragazza pugliese Sara Scazzi. Io non potrei fregarmene di meno. La cronaca e’ fumo negli occhi, e se un pazzo vuole scoparsi la nipote per poi ucciderla non mi sembra statisticamente rilevante per parlare di una societa’ malata.

Quello che davvero mi sconvolge, invece, e’ il caso Marcegaglia-Il Giornale. In breve, la Presidente di Confindustria e’ stata minacciata dal giornalista Porro con presunti dossier pronti a screditarla. Gia’ abbiamo visto il “metodo” applicato a Boffo, il pm Messineo ed infine Fini. Ma stavolta possiamo leggerne anche le intercettazioni.

Ecco cosa dice Porro all’assistente della Marcegaglia.

“Adesso ci divertiamo, romperemo i coglioni a M perche’ non sembra manco berlusconiana“. E come prove il giornalista porta: 1) “Insomma, avete scelto Riotta al Sole24ore…” – inaudita la replica dell’assistente:”l’abbiamo scelto in accordo con Letta e Berlusconi”; 2) “e poi Emma non ha mai avuto relazioni con noi del Giornale”.

Quanto emerge da queste parole e’ semplice. Una sorta di neo-tribalismo tra Giornalisti, Berlusconi e Confindustria, tutti elementi dello stesso triangolo uniti dal ricatto reciproco. Non e’ una scoperta: si sa che non si diventa potenti se non si e’ ricattabili. Pero’ vederlo in prima pagina con tanto di registrazioni trascritte fa un altro effetto.

E allora, parliamo quanto ci pare dello stupro di Sara, ma a me pare che in atto ci sia uno stupro collettivo ben più grave. Consiglierei ai miei pochissimi lettori di focalizzarsi sul secondo non foss’altro per istinto di sopravvivenza.

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