Leggo distratto i giornali. Sempre le stesse identiche cose di sette giorni fa. E’ sempre più vero: la politica italiana e’ come Beautiful. Puoi anche perderti un anno di puntate, e ti ritroverai sempre con Ridge, vittima di priapismo e diviso tra la puttana Brooke e la santa Taylor. Same shit, different day, dicono gli americani.
Non potremmo chiedere di meglio per un paese che detiene la maggior parte del patrimonio culturale mondiale, e lo lascia in gestione a James Bondi – l’agente con licenza di ucciderlo tutto. La stessa persona che si e’ affidata ad un ex manager di McDonald’s per sopraintendere i lavori del suo ministero. Grande successo: tra le termiti va a ruba l’Happy Pompei.
Intanto, i finiani gridano alla Terza Repubblica, e noi eravamo rimasti alla Prima. Con questi politici, hai sempre la sensazione di aver perso la lezione sull’equazioni di primo grado, mentre la prof ti spiega gia’ i limiti e l’analisi fattoriale. Ti manca sempre una puntata.
E nello sport, perdiamo anche con la Ferrari. Alonso sbaglia i pit stop e perde contro la squadra Red Bull. E l’ironia della metafora ritorna. L’Italia e’ da decenni che si ferma quando c’e da correre, la Ferrari si e’ finalmente adeguata al Paese.
Viviamo in una tremenda metafora d’inefficienza, deficienza e demenza. Sediamo su una miniera d’oro, e ci caghiamo sopra allegramente. Siamo creativi, ma in larga parte siamo cretini. Perche’ votiamo sempre gli stessi, perche’ non cambiamo canale, e ci sorbiamo tutti i consigli per gli acquisti.
Fino a che non staccheranno la spina della tv, ed allora saranno cazzi amari. Quelli veri.
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