L’Italia e’ un puttanaio. Piena di puttane, maschi femmine, politici imprenditori, giovani vecchi, artisti intellettuali, operai manager. Tutte troie. Ma badate bene: esistono due tipi di puttane: quelle visibili e quelle invisibili. Le prime rappresentano lo 0,0001% della popolazione, ma sembrano le uniche a praticare sul territorio nazionale.
Una minoranza vistosa, che fa paura alla maggioranza. Che, infatti, passa il tempo a stigmatizzarle, disprezzarle, condannarle. Lo si fa, perche’ la loro semplice esistenza ricorda a tutti della propria misera condizione di prostituzione esistenziale. Facciamo tutti il loro stesso lavoro.
Non lo accettiamo, e’ naturale. Ci istruiamo, andiamo all’universita’, facciamo master prestigiosi per finire a fare pompini “platonici” ai nostri capi e datori di lavoro? Altro che Macroeconomia: sarebbe bastata Idraulica del fallo per godere (e’ il caso di dirlo) di una rendita di posizione. A pecora del sistema.
La dignita’, il rispetto dell’altro, il dono incondizionato, e tutto quanto ci renda umani spariti. L’unico valore e’ inculare gli altri prima che gli altri inculino noi. Senza capire che in questo trenino umano, c’e’ sempre qualcuno che ci sta gia’ inculando.
Ma forse piace un po’ a tutti.
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