Amici di Silvio

State aspettando l’autobus. Fa un caldo afoso, vi sentite i vestiti incollati addosso da sudore e inquinamento, siete una centralina radioattiva urbana. Vi girano le balle stile turbomotore a propulsione nucleare: vorreste solo stare a casa, in mutande, con cubetti di ghiaccio su tutto il corpo ed un cubano muscoloso (lui nudo!) che vi fa un massaggio.

L’ultima cosa che vorreste e’ che si avvicini un vecchio rompiballe che vi inizi a parlare dei suoi problemi personali, della sua vescica che gli tira brutti scherzi e di quella stronza della vicina che fa pisciare il gatto sul suo pianetterolo solo per fargli dispetto. Cosi deve essersi sentito Obama ieri al G8, quando e’ stato avvicinato da un vecchietto, truccato, stanco, incapace di parlare inglese, balbettante. Questo anzionotto gli ha parlato di dittatura di magistrati di sinistra, di Fini che non l’ha lasciato governare e di altre amenita’ italiote.

Cos’avra’ pensato il Presidente USA? Mi vuole invitare ad Arcore perche’ pensa che sono marocchino pure io? Oppure “Poveri Italiani, si devono subire un pagliaccio demente”? No, miei cari. Avra’ pensato: dementi questi italiani che lo continuano a votare. Da tempo abbiamo smesso di essere vittime: siamo tutti complici dello scempio berlusconiano.E’ ora di prenderne atto, ed agire di conseguenza. Alle urne, domenica prossima.

Buon voto.

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