Le persone normali sono felici o tristi per un motivo specifico. Io no. Lo sono per fattori puramente e disgraziatamente casuali. Capita che abbia una promozione, e vorrei suicidarmi; o che mi muoia il gatto ed essere felicissimo.
Ho rinunciato a comprendere il mio umore (quantomeno a tentare d’influenzarlo) anni fa. Il che e’ positivo, perche’ non sono ossessionato dalla ricerca della felicita’ come mezzo mondo.
Non ci provo proprio e perche’ la felicita’ mi annoia, e perche’ anche se la cercassi, si presenterebbe a cazzo, senza alcun senso. Perderci tempo su non mi alletta per niente.
Certi potrebbero chiamarmi uterino, i più stronzetti checca isterica. Ma la verita’ è’ che io sono totalmente identico all’esterno, a prescindere da quello che senta. Non me la prendo con nessuno, appaio serafico o appassionato, ma mai e poi mai incazzato nero.
Neanche a dirlo, questo atteggiamento e’ anch’esso puramente casuale, non dipende da me. Lo faccio e basta. Se fosse per me manderei a fare in culo tutti, anche se in quel momento sono felice. Ma non posso, non decido io.
Personalita’ bipolare? Assolutamente d’accordo. Non ho mai vissuto aree grigie nella mia vita, e se le vedo, scappo. Non amo la poca nitidezza di situazioni, non sopporto chi non prende posizione (o meglio, quelli che prendono sempre la stessa: a novanta gradi).
Sono più soggetto al suicidio? Puo’ essere. Ma in un mondo addomesticato fino al vomito, lasciatemi questo ultimo rantolo di anarchia. E non rompete la palle, please.
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