La crisi globale, e la crisi di nervi di mio fratello

In un mondo travolto da crisi finanziarie più o meno gravi, più o meno reali. Dove i paesi ricchi ed i paesi poveri non esistono più. Esistono solo quelli che possono ancora indebitarsi, e quelli che non possono più tirare la corda. Dove si è vissuto molto al di sopra di quanto non ci si potesse permettere, ogni episodio della nostra vita lo possiamo ricondurre al contesto economico globale. Persino le minacce di morte di mio fratello via sms.

Ammetto non sia stata una bella sensazione. Stamane ho acceso il cellulare per vedere se mi fosse arrivato un messaggio dolce e tenero da una persona altrettanto dolce e tenera, ma invece mi è arrivata questa testa di cavallo mozzata elettronica. Da parte del mio carissimo fratellino. Un uomo, un groviglio poco simpatico di issue infantili non risolte.

Premessa. Mio fratello è sempre stato in competizione con me. Nonostante io fossi di 5 anni più piccolo, lui mi ha sempre considerato un nemico da abbattere. Non siamo riusciti a stare mai in camera assieme, ed infatti ero accampato nel salone come un barbone. Privacy zero, quando io volevo masturbarmi, c’era sempre qualcuno che doveva prendersi il caffè li dentro.

A 18 anni, me ne andai di casa. Non avrei retto questa situazione per altro tempo. Mio fratello era molto contento, era riuscito nel suo intento. E mentre io affrontavo da solo il mondo, lui era mollemente adagiato sulla poltrona materna. A grattarsi le palle, ed evitare l’acqua come veleno. Dove passava, c’era tanfo, e quando si lavava, era perchè doveva uscire con una donna (la pulizia era un diritto dovuto solo al primo appuntamento, ovvio).

Poi mamma si è ammalata. E mio fratello, alla tenerá etá di 30 anni, ha capito cosa fosse veramente la vita. Lui intanto si era sposato, passando dalla mamma biologica a quella surrogata. Decisamente più funzionale ai suoi obiettivi, perchè più giovane e forte per cucinare per pulire casa ed il suo culetto. La vecchia mamma non serviva più, e non poteva permettersi di disturbare il suo nuovo equilibrio.

Ma la vita è beffarda. Mamma si è beccata una malattia grave, e lui è costretto ad interessarsene. Invece di rimboccarsi le maniche, ha deciso che fosse colpa mia. Il sottoscritto, che lui si era sincerato di cacciare di casa anni addietro, doveva ritornare all’ovile ad occuparsi di questa rottura di coglioni. Ho fatto il possibile per starle vicino, ma vivendo in un’altra cittá, non ho potuto esserle sempre accanto.

Ogni estate, le due schifose settimane di ferie disponibili all’anno, le ho dedicate alla mamma. Senza sacrifici, solo perchè la amo tantissimo. Ed erano tutti contenti, era mio dovere in fondo, no? Io mi permettevo il lusso di vivere da solo, senza uno straccio di affetto attorno tutto l’anno, una fottuta carezza da qualche essere umano, o semplicemente un attimo di relax. Che lurido viziato sono.

Poi succede che per una dannata estate, decido di rimanere a casa da solo, per poter prendermi cura di alcuni problemi di salute che durante l’anno ho trascurato. Apriti cielo. Mio fratello, comodamente ammollato nelle acque della Calabria, si infuria e mi minaccia di morte via sms.

E veniamo alla crisi economica globale, di cui mio fratello non è altro che un emblema. È una persona che ha vissuto al di sopra delle proprie capacitá mentali, emotive e pure economiche. Finchè tirava una buona aria, poteva far leva sul debito spirituale che accumulava dalla nascita. Ma appena i giochi si sono fatti duri, lui è andato a rischio default.

Nella vita non esistono le agenzie di rating, come in finanza. Ma la propria coscienza le supera di gran lunga in credibilitá. Mio fratello dovrá imparare ad ascoltarla, altrimenti si ritroverá presto in bancarotta. Da parte mia, sorvolerò sulle minacce. Con quale cuore denunci un uomo che ti fa profondamente pena?

Recinti

L’uomo nasce nella divisione. Tra lui e l’utero materno. E poi, tra il suo corpo ed il resto del mondo. Cercherà sempre divisioni per sentirsi sicuro. Nazione, religione, politica, sport. Tutte scuse per assecondare questo istinto. Chi ne è consapevole ha il dovere morale di averne compassione. E capire che dietro ogni odio c’è una persona spaventata. Cercare il dialogo, sempre. Anche quando si sente di combattere contro mulini a vento. E’ un consiglio che do anche a me stesso.

Teorie inverse d’amore

Prima di chiederti se arriverà mai quello giusto, fai un passo indietro. Chiediti: potrò essere io quello giusto per qualcuno? Non è una domanda, ma lo sprone a migliorarsi ogni giorno. E se la missione avrá esito negativo, poco male. Sarai cresciuto, in ogni caso. Tanto, come dicono: è il viaggio che conta, non la destinazione.

Luigino, Marco ed il pareggio di bilancio

Inserire il pareggio di bilancio in Costituzione e’ l’ennesimo specchietto per le allodole. Anzi, per i polli, dove i polli saremmo noi cittadini. L’esperienza della legge elettorale ce lo insegna.

Per anni, anni, anni, si e’ parlato della riforma della legge elettorale in senso maggioritario come panacea a tutti i mali dell’Italia. Abbiamo governi instabili, troppi voci a parlare, bla, bla. Anni fa si arrivo’ all’estremo: il cosiddetto ‘Porcellum’, ovvero il maggioritario più maggioritario che esista al mondo. Basta una maggioranza relativa ed al partito o coalizione viene assegnato un premio di maggioranza alla Camera. Il primo governo che ha vinto con questa legge e’ stato il Prodi bis, caduto dopo 18 mesi per mancanza di coesione nel governo. Il secondo governo e’ stato il Berlusconi IV, che si regge con la sputazza per via di defezioni alla Camera. Cosa c’insegna questa rovinosa esperienza? Se cambiamo leggi, senza cambiare la classe politica, non cambiera’ nulla.

Pensateci. In una famiglia, ci sono due bambini, Luigino e Marco. Luigino e’ discolo ed irrequieto. Non rispetta le regole dei genitori, e va male a scuola. Marco, invece, e’ l’esatto contrario. Studente modello, obbediente, e sempre ligio al dovere. I genitori non ce la fanno più a gestire la casa, e decidono una misura drastica. D’ora in poi, solo chi si adegua al Modello Marco sara’ considerato figlio legittimo. Luigino e’ spaesato, per lo spavento cerca di mettersi in riga, cosi da continuare a usufruire dei vantaggi di cui aveva goduto finora. Per alcuni mesi si adegua, pare realmente cambiato, rispetta i genitori e va meglio a scuola. Dopo un anno, i genitori sono soddisfatti del figliol prodigo, e smettono di controllarne il comportamento. Luigino, seguendo la sua indole, torna ad essere quello di prima. La colpa e’ di Luigino? No, i genitori non possono che biasimare se stessi per questo fallimento.

Il senso e’ facile, i genitori siamo noi elettori. Noi ‘partoriamo’ i politici che vogliamo. Se non saremo NOI a cambiare subito le carte in tavola, se ci lasceremo sempre guidare dai soliti sospetti, la luce la vedremo solo dopo la morte. O fuggendo da Casa Italia.

La scelta e’ nostra. Non lasciamoci scippare anche questo diritto.

Meglio esser lasciati

Mille volte meglio essere lasciati. Non hai ripensamenti. Puoi dirti che e’ “peggio per lui”, che si accorgera’ dell’errore e tu potrai fare l’orgoglioso che non torna indietro. Mille sono i sotterfugi razionali del lasciato. Ma chi lascia non ha scampo, perche’ vive di un’illusione. Poter tornare indietro quando vuole. L’illusione vive nel credere di essere i protagonisti di una commedia, che in realta’ e’ scritta da altri, diretta da altri, e voluta da altri. Noi siamo solo marionette in balia di mille fili intrecciati. Niente più, niente meno. Te ne fai una ragione col tempo. Ma la sensazione di aver fatto una cazzata, di dover porre rimedio rimane in un angoletto del cervello, latente, in stand-by, come la spia rossa del videoregistratore. Un pulsante del telecomando, e tutto e’ come prima. Ti senti sporco marcio. Ma che mi avra’ fatto per fargli cosi male? Niente, tu sei il colpevole, ma imponi all’altro la tua condanna. Quella che dovresti pagare tu, e solo tu.

Ma alla fine, anche questo post e’ illegittimo. Una lagna assurda, di una persona assurda. Che dovrebbe tacere, e basta.

Mercato si, Mercato no

Ieri Berlusconi ha parlato alle Camere, ma non ha detto un emerito cazzo. Un passo avanti: almeno non ha cercato di metterlo da nessuna parte. Da lui ci si aspettava che anticipasse la manovra del 2013, che annunciasse misure per la crescita e che si dimettesse. Non ha fatto nulla di tutto questo.

Il premier ha pero’ ricordato a tutti gli italiani di “essere in trincea”, perche’ e’ “imprenditore di tre aziende capitalizzate in borsa”. Ma come? Non aveva risolto il conflitto d’interessi affidando ad altri il suo impero? Non era un falso problema dei comunisti disfattisti ed anti-italiani?

Caro Alfano, lei ha perfettamente ragione quando dice che “i governi non li decidono i mercati”. Ci mancherebbe altro. Ma le faccio notare che lei e’ leader di un partito nato da un imprenditore (appunto!), organizzato come un’azienda, e che si fa vanto di essere liberale. Di che credibilita’ gode una maggioranza pro-mercati sfiduciata dai mercati?

Non solo. Segretario, i mercati prendono il sopravvento quando un governo non c’e’. Altrimenti, se ne stanno zitti e tranquilli in un angolo, come hanno fatto da qui a vent’anni. Nel PDL sarete onesti quanto le pare. Ma svegli non vi state proprio dimostrando di essere ai loro occhi.

Incrociamo le dita per stamattina. Quei cattivoni dei mercati potrebbero non credervi. E a quel punto, sono curioso di sapere cosa v’inventerete.

Ps degl’interventi delle opposizioni manco voglio parlare. Se Berlusconi poteva stare anche zitto, loro potevano evitare proprio di presentarsi in aula.

La Crisi Avanza, ma il Governo va con le chiappe al mare

Vedi Silvio e poi muori. O meglio, vai in vacanza. E’ quello che faranno i parlamentari italiani. Oggi si sorbiranno il noioso discorso alle Camere del Premier, e da domani in ferie per ben quaranta giorni. Yeah! Una pacchia. Addirittura, l’ultima settimana sara’ dedicata ad un pellegrinaggio di massa in Israele. Che cosi risparmiano pure con i pacchetti comitiva organizzati dall’on. Maurizio Lupi. Il quale d’inverno passa il tempo urlando nei talk show, e d’estate preferisce il silenzio dei ritiri spirituali.

Che fatica fare il parlamentare! Una fatica immane intascare lo stipendio più alto d’Europa, senza vivere nel paese più ricco, senza RENDERLO il paese più ricco. Cosa che dovrebbero sentirsi in dovere di fare nella loro posizione. E mentre la finanza mondiale ci sta divorando vivi, loro se ne scappano a pregare sulla Tomba di Gesu’. Che quasi quasi ci scappa un bel miracolo: ma per Cristo, che presa nota dei loro privilegi, pare si presenti alle prossime elezioni con il PD. “Basta cercare l’Uomo Nuovo, il Papa Straniero“, ha detto Bersani, “Ci prendiamo direttamente l’originale”.

A me dispiace tanto rovinare i piani dei nostri politici, ma c’e’ un fattore che potrebbe mandare all’aria tutto. Il discorso del Premier. Che, ringalluzzito da una recente “cena elegante”, torna alla ribalta politica dopo settimane di silenzio. Lunedì scorso, i suoi alleati hanno fatto di tutto per dissuaderlo (“…e se il suo discorso fa crollare i mercati? Cazzo, ci fa saltare le vacanze ‘sto coglione!”). Ma l’effetto del Viagra aveva preso il sopravvento, nessuno poteva fermare il Vecchietto, deciso a stare dritto pure in Parlamento. Alla sua destra, siedera’ la Carfagna, in caso ce ne sia bisogno.

Nella Prima Repubblica, andavano di moda i “governi balneari“. Berlusconi ha innovato anche in questo. Lui spera in un “governo bagnino”, che ci salvi dalle aspree maree finanziarie. Speriamo non si distragga a vedere le tette della collega bagnina, Pamela Anderson.

Roma, Relitti O Morti Agostani

Vivere a Roma in questo agosto 2011 e’ un incubo a cielo aperto. Persino la faccia incupita e incerata di Berlusconi ti fa sollevare l’umore al confronto. Da un paio di anni, non ho mezzi privati di trasporto, per scelta e per necessita’. Con l’auto, in questa citta’, oltre a spendere un patrimonio in assicurazione e benzina, ti becchi un auneurisma cerebrale.

Non riesci a capacitarti di una serie di aspetti, il più importante tra i quali e’ il senso dilatato del tempo. Manco fossimo immortali. Al giorno, s’impiegano mediamente: 30 minuti per il parcheggio all’andata a lavoro, e al ritorno a casa (60 minuti), circa 60 minuti per arrivare da un punto all’altro della citta’ (senza traffico, lo stesso tragitto e’ di 15 minuti), e almeno 10 minuti di imprecazioni varie al mondo intero.

Somma: 180 minuti al giorno buttati nel cesso. Ai quali aggiungere ovviamente le 8 ore (minime) spese a lavoro. Morale: da dedicare a te stesso, ti rimane giusto il tempo di una rapida cacatina la mattina. Pure fatta male, che la fretta e’ cattiva consigliera in questi frangenti. Non e’ mica una vita, che dite? Cosi, mi sono liberato delle quattro ruote, e ho iniziato a muovermi con i mezzi pubblici.

All’improvviso, si apri’ un nuovo scenario. Ben 3 ore al giorno da dedicare alla lettura, allo studio, all’osservazione dell’umanita’. I tempi morti diventavano vivi, ed il mondo era tutto rose, fiori e metropolitana. Tutto bene, finche’ quest’ultima non ha deciso di tirarmi un brutto, bruttissimo scherzo. Scioperi vari, Roma Tiburtina incendiata, chiusura alle 9 di sera per un anno e mezzo, più chiusura totale per tutto il mese di agosto. Inferno totale.

Gli autobus sostitutivi sono l’equivalente di una tortura medievale ai testicoli. Sudi come una scrofa, imprechi manco fossi allo stadio, odi la gente a tal punto che comprendi perche’ si diventi kamikaze. Ci mettono il doppio del tempo della metro, hanno tutti gli svantaggi dell’auto, e tutti quelli del mezzo pubblico. Come Malgioglio, che prende il peggio di un uomo e quello di una donna.

E allora pensi. Pensi. Pensi. E t’incazzi. Vedi i vecchietti patire le pene d’inferno, i bimbi lamentarsi, gl’immigrati trasportare enormi pacchi di merce sulle spalle, perche’ a terra non c’e’ posto, tutti i poveracci come te, costretti a lavorare in Agosto, schiacciati come sardine. I deboli che pagano i vizi dei ricchi. Cornuti e mazziati, come sempre.

Intanto, i mercati finanziari ci impongono nuovi tagli. E ci si chiede dove altro tocchi tagliare, che manco più le fettine di culo abbiamo, a furia di dare, dare, dare, dare senza mai ricevere un cazzo indietro. In nessun senso. E pensi, pensi, pensi. E t’incazzi ancora di più. Perche’ non riazzeriamo tutto? Perche’ non ricominciamo daccapo?

Perche’ se questo lo definiamo benessere, almeno ci diano fiale di cianuro gratis. E lo chiamino pure Trattamento Relax. Eterno.

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