San Francesco aveva capito tutto!

San Francesco non conosceva il franchising de Il Mercatino, sicuro!

Dovete sapere che nell’ultima settimana sono stato impegnato ogni sera ad accumulare le mie cose che volevo dare in beneficenza. Ma le mie crisi mistiche durano il tempo di un orgasmo, e quando un mio amico mi ha detto che esisteva un posto dove lasci la tua roba inutilizzata per venderla, mi sono detto: alla merda i poveri e via.

Sono appena tornato da due ore in cui le inservienti di questo posto delle meraviglie hanno scrutato per fila e per segno ogni mio item, lo hanno giudicato e valutato. Ne sono uscito con una lista dal valore di 450,50€. Si impongono un paio di osservazioni.

1) I libri valgono un decimo della piastra Imetec per fare i toast, ed un terzo delle magliette Pickwick. Pensateci la prossima volta che spendete una fortuna da La Feltrinelli: meglio fare un giro da Euronics.

2) L’usato va alla grande. Il magazzino era PIENO ZEPPO di clienti, che vagavano come guardoni toccando tutti gli articoli – orrendi – esposti. Mentre ero in fila a far valutare il mio malloppo, tutti si avvicinavano e si sentivano in diritto di toccare le mie cose. Improvvisamente, ho compreso di esser diventato una prostituta per conto terzi.

Il grande insegnamento di questa esperienza è che accumulare cose è assolutamente una minchiata. Io stavo diventando schiavo di ogni oggetto della casa, il solo pensiero di traslocare mi spingeva ad ingerire Tavor, ed iniziavo a sentire le voce provenire dagli oggetti.

Ora che ho ridotto il mio equipaggiamento sensibilmente, non sarò San Francesco, ma a me pare di aver fatto comunque un miracolo.

Peace and love.

Liste (Ri)pulite

Io sono nato zappatore. Ho l’eleganza di un cinghiale zoppo. Cammino come un guappo napoletano. Dico parolacce a raffica. Rutto senza soluzione di continuitá. Quando indosso un vestito elegante, sembro una presa per il culo deambulante, un tamarro ripulito. Ed ecco cosa sono le liste presentate dai partiti alle prossime elezioni.

Il caso Cosentino è paradossale, ma anche emblematico della vicenda. Berlusconi lo ha cacciato, non perché fosse impresentabile, ma solo perché cosi gli dicevano i sondaggi. Niente di nuovo, il Cav ci ha sempre basato ogni sua mossa – anche gastroeterinale. Il paradosso risiede nel fatto di averlo persino dichiarato pubblicamente, senza alcuna vergogna. Il personaggio è coerente: se avesse davvero seguito una logica di opportunità politica, anche lui non si sarebbe dovuto ripresentare, ed invece è capolista in tutte le Regioni.

(Ndr. E’ stato il PD ad iniziare questa gara, escludendo due candidati siciliani in odor di mafia. Ma il fine è lo stesso identico di Berlusconi: a loro va dato atto di esser stati i primi e di aver mantenuto la forma, con la storiella della Commissione Nazionale di Garanzia).

Il problema della pulizia di facciata non riguarda solo il PDL ed il PD. Esistono anche le cosidette liste nuove, che sono un enorme riclico di antichi sarcofagi parlamentari. Scopriamo che nel RIVOLUZIONARIO condominio-Ingroia si sono ri-piazziati vetero-comunisti estinti, e Di Pietro, che dopo la famosa puntata di Report era diventato un paria. Insomma, la Rivoluzione Civica è solo un poverissimo Trasferimento di Civico dei trombati.

Che dire degli altri partiti.

Il Movimento 5 Stelle ha fatto le parlamentarie online, a cui potevamo partecipare solo gl’iscritti al partito da anni. Per evitare incursioni last minute – dice Grillo. Ma un partito la cui mission dichiarata è quella di far salire i cittadini al potere non può permettersi certi scivoloni salva-apparato da PCI. Evidentemente manco lo stesso Grillo si fida tanto della sbandierata Rete. Ed infine, Scelta Civica di Monti che mette come capolista dappertutto Casini: neanche commento, è come sparare sullo scudo crociato.

Che simpatici questi partiti. Vogliono far passare delle puttane consumate per verginelle caste e pure.

Il nuovo che avanza puzza solo di avanzato.

Se hai fame, mangia!

Odio gli aperitivi. Sono un’usanza milanese per radical chic frustrati. Ne faccio solo se costretto con la forza o se devo fare qualche date romantico (o pseudo tale). Sono contrario, per una ragione semplice: se hai fame, mangia cazzo! Inutile perdere tempo con stuzzichini vari, merdatine frozen finger fucking food o assaggini bioagrodegradabili.

Sul voto, penso esattamente la stessa cosa. Se vuoi un governo vero, VOTA un partito grande, e non i cazzettini della Ing(r)oia,&Grillo&Partners. Lo chiamano voto utile, io preferisco chiamarlo voto fallico.

La nostra Carta è vecchia quanto Sandra Milo – se non di più. La legge elettorale non è mai stati cristalizzata in un articolo – ma lasciata alle disposizioni delle Camere – solo perchè non si riuscì a trovare un accordo tra i costituenti (manco all’epoca!). Si decise così di lasciare flessibilità sull’argomento (peraltro, era questione di poco conto: la Democrazia Cristiana avrebbe imperversato con larga maggioranza, qualsiasi legge fosse stata ratificata).

Purtroppo, i Padri Costituenti non avevano previsto la creatività italiana. 

La quale si concretizza anche in fase di presentazione dei simboli al Viminale. Sono sempre stati numerosi, ma quest’anno si è registrato il record di sempre: la maggior parte sono liste-civetta (innocue, fanno quasi tenerezza), e poi ci sono le liste-rompicazzo (Rivoluzione Civile, M5S, Fare, etc etc). Si chiamano così – in termini prettamente tecnici – perchè nascono con il preciso intento di creare instabilità nel Paese generando parlamenti “monchi” di quella maggioranza che serve a governarlo.

Voglio essere categorico: chi vota i partiti piccoli vota contro l’Italia. Non mi venite a raccontare che nessun partito vi rappresenta, e che, guarda un pò, quello minuscolo è fatto apposta per voi. Ancora credete alla storia del “non importa quanto sia lungo, basta saperlo usare”? Sappiate che di solito lo dice chi ce l’ha piccolo per darsi un tono: un partito piccolo non potrà MAI realizzare quello che vi promette di fare, le dimensioni SONO TUTTO…non solo a letto!

Consiglio – non richiesto: nella cabina elettorale con la vostra bella matita in mano, ponderate bene quello che fate. Potete scegliere tra un Paese dove si prendono decisioni forti (senza compromessi) o uno dove non si decide una mazza per venire incontro a tutti.

Io preferisco grandi cazzate prese con fermezza, a decisioni annacquate prese con il righello.

E voi?

Al bar non hanno più vergogna di sostenere Berlusconi

E’ successo proprio oggi, sono ancora sotto shock. Al bar, entro bellino a leggere il giornale quando appare un essere mezzo umano mezzo pubblicitario, vaneggiando sulla grandezza di Berlusconi, che salverà l’Italia dai comunisti e dai tecnocrati, che toglierà il bollo della macchina, l’ICI e tutte le altre tasse. Conto fino a 10, ma poi sbotto: “Capisco gli scompensi ormonali dovuti a evidente mancanza di sesso, ma non credo che un nano truccato da trans te li risolverà”.

Mi risiedo, sperando di averlo tramortito, ma quell’entità malefica inizia a sbraitarmi contro, dice che sono anti-italiano, che sono schiavo del capitalismo e altre minchiate da volantino di Scientology. Rutta qualche altra imprecazione, e se ne va nello stupore di tutti.

Analizzando la situazione con lucidità posso dirvi che quest’accaduto – per quanto grottesco – manifesta una netta inversione di tendenza nel mood pubblico attorno al Cav. Prima nessuno si sarebbe azzardato a definirsi berlusconiano in pubblico; adesso escono fuori sostenitori come funghi. Non è un segnale da sottovalutare. L’exploit TV di B, di cui l’episodio santoriano ne è stata la consacrazione massima, sta sortendo gli effetti desiderati. Nei sondaggi, e nell’esperienze di ogni giorno.

Non sono preoccupato, sono certo che il PD stravincerà alla Camera – anche grazie ad una legge elettorale di merda. Purtroppo rimane l’incognita Senato. Se non si vince in tutte le regioni – comprese Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia – saremo costretti ad accordi con i montiani. Un problema enorme per un paese che ha bisogno di riformisti VERI, e non tecnici riciclati dalla politica. Peraltro, Berlusconi ruba voti all’astensione e a Grillo, non di certo ai centristi che sono saldi al 15%. Quindi, il vero nemico sono proprio loro.

Gl’italiani decideranno chi e cosa votare. Io posso dire solo una cosa: l’unico partito in Italia senza nome nel simbolo è il PD. Questo, perchè è l’unico movimento senza padroni, se non i suoi elettori. E’ l’unico partito che ha aggirato la legge-porcata istituendo le primarie dei parlamenti e del candidato premier. L’unico che non promette sogni, ma un’agenda fatta di speranza e sacrifici.

Non sono bravo con la propaganda. Ma se siete liberi, e volete continuare ad esserlo, non esiste altra scelta.

Cosa c’insegna la sconfitta di Santoro

Berlusconi – Santoro/Travaglio 10-0. In due non sono riusciti ad abbattare il suo spirito leonino e istrionico. Loro, esemplare tipico di noiosi sinistroidi bacchettoni, lo accusavano e lui rispondeva con battute spiazzanti. Loro snocciolavano fatti su fatti, lui li seppelliva con un sorriso.

Non ci sono santi. Purtroppo il Cav ci sa fare, e da quando è tornato in tv (e si fa fare le domande) é addirittura piu simpatico. La strategia funziona: il Pdl sta attorno al 20%, guadagnando punti su punti e affondando Grillo nell’oblio. Good news: il PD é saldo al 33%, segno che il riformismo é maggioranza relativa nel Paese.

Bersani deve stare molto, molto attento. L’8 febbraio ci sará la sfida Tv tra lui, Monti e Berlusca. E Silvio giocherà la carta di “Loro due sono i poteri forti, io sono l’uomo del fare e della gente”. Bersani deve continuare sulla stessa linea, finora vincente: uomo concreto, onesto, trasparente e rassicurante.

Ma non deve attaccare Berlusconi frontalmente. Ripeterebbe l’errore di Santoro, e poi questo sará il ruolo di Monti. Pierluigi dovrá limitarsi a dare le sue ricette per il Paese, deve rendere palesi le priorità della sua Agenda; insomma, dare l’impressione di essere giá Presidente.

Si chiama “Blue Ocean Strategy”. Quando il mare è pieno di squali, lasciali sbranare tra loro e vai in un altro mare. La vittoria del riformismo é a un passo. Ma non sottovalutare l’avversario fará la differenza tra vincere zoppi e trionfare.

Nessuno vuole un Prodi2.

Pulci con la tosse

Amo parlare di me. Mi sentirei per ore parlare. Spesso faccio colloqui di lavoro solo per avere un nuovo sconosciuto a cui raccontare la mia storia. E quanto mi meraviglio a sentire sempre le stesse cose…sempre bello, come la prima volta!

Ma sul blog, amici miei, lo faccio poco. Preferisco spargere polvere di ego sui fatti di cronaca piuttosto che tediarvi con i cazzi miei. Oggi devo fare un’eccezione; il motivo è presto detto. Ho da poco scoperto che taluni, con cui spesso scherzo in maniera spinta, pensano DAVVERO di piacermi fisicamente. A queste persone do due consigli ed una notizia.

Consiglio 1: Spingetevi pure nel cesso – che gli siete parenti. I miei ex sono tutti pezzi di maschi incredibili. Voi non siete manco la loro ombra. Consiglio 2: scopate di più. Se lo faceste in maniera appagante, vi assicuro che non vi verrebbe mai in mente che io possa interessarmi a voi.

Notizia: Io non smetterò MAI di scherzare, di farlo in maniera ambigua, di produrre una quantità di doppi sensi che manco un’autostrada. Se esistono dodicenni cresciuti male, non è mica colpa mia.

Overall, GET A FUCKING LIFE.

P.S. Giusto per la cronaca. Con le persone che mi fanno sesso non ci scherzo mica. Ci faccio sesso, punto. Quindi davvero, state manzi, stay beef.

Piccoli ed incazzosi

Noi italiani siamo come i chihuahua: piccoli e incazzosi.

Non contiamo un cazzo sullo scenario globale, siamo minuscoli, e ci permettiamo pure il lusso di dividerci tra fazioni e fazioncine. Lo si vede in questi giorni: mille candidati premier, mille movimenti, tutti a caccia una volta del voto moderato, l’altra di quello cattolico, l’altra ancora di quello radicale, etc, etc. Segno che davvero i politici ragionano per compartimenti stagni (il che spiega perchè il Paese è impaludato da 30 anni).

Guardiamo il discorso dei diritti civili, in particolare cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia e matrimoni/adozioni omosessuali. Mille paranoie e masturbazioni mentali sul perchè ed il per come, quando basterebbe – in maniera assolutamente laica – osservare quanto avviene negli altri paesi, copiare ed incollare. Perché estendere diritti alle minoranze fa bene a tutti? Semplice: più si include, più si é uniti, e più si è uniti e più si é forti.

L’Italia, proprio ora, di tutto ha bisogno fuorché di esser divisa. Rischiamo di finire al canile, dove davvero ci inculeranno i cani più grossi.

Frottole, Fritti e Froci

In campagna elettorale, i politici promettono sempre il culo a noi elettori; eppure quando vincono, ce lo chiedono indietro con gl’interessi. Ironie delle democrazie moderne. Grazie alla recente candidatura di Monti, assistiamo anche al processo inverso: lui prima ci ha tar-tassato, e adesso promette di rivedere tutti balzelli che ci ha imposto.  Ma badate bene, non è il solo a raccontare frottole pre-elettorali.

Parlando di ex berlusconiano di ferro, Tremonti, lui ha addirittura creato il movimento 3L* la cui mission precisa è quella di far abolire l’IMU, perchè ritenuta incostituzionale. Qui siamo alla schizopatia: lui l’ha creata, e lui la vuole abolire. Ma in fondo, cari amici, perchè sorprenderci? Dalle stesse fila proviene Calderoli, che prima fece la legge elettorale, e poi la definì una porcata. Tafazzi che si dava le martellate sui coglioni era uno stagista a confronto di questi consumati masochisti.

Sempre della serie “Per un pugno di voti in più”, l’evergreen – fritto e strafritto – rimane Silvietto “bell ‘e mamma soia”, che è recentemente arrivato a dire SI alle coppie gay. Lontani sembrano gli anni della sua crociata familista, dall’alto delle cosce delle sue Olgettine. Peraltro, io credo che lui abbia sempre finto contrarietà per convenienza politica (l’apparentamento con il clero frutta sempre qualche voto). Se fosse per lui, più orgasmi per tutti e non rompete i coglioni.

La sinistra per ora si tiene lontana dalla bolgia, per pura strategia politica – come spiegavo in un post precedente. Ma siamo certi che il mix congiunto Ingroia, Di Pietro, Vendola produrrà ben presto qualche chiccha social-populista interessante. Su, compagni, impegnatevi a dire qualche cazzata pure voi, che avete una lunga tradizione alla spalle da rispettare!

Arrivederci a tutti. Passo e chiudo.

*”3L”, non sta per “LeccameLo Lì”, ma Lista Libertà Lavoro, porcelli!

Il silenzio è d’oro. Ma loro so’ de coccio.

Monti: Bersani silenzi CGIL e Fassina. Bersani: non silenzio nessuno. Il silenzio sarà d’oro, ma questi due sono di coccio. La campagna elettorale è iniziata a gamba tesa: i due se le danno di santa ragione, ma con garbo istituzionale. Per ora, la strategia di Bersani risulta vincente per una serie di mosse davvero “smart” (quasi non sembrano fatte dallo stesso Bersani!).

1) Il Rinnovamento ha preso il posto della rottamazione. Le primarie dei parlamentari hanno non solo rafforzato numericamente le fila dei bersaniani, ma hanno anche portato più donne e più giovani nei listini PD. Esattamente la mission di Matteo Renzi, che non a caso ha deciso di collaborare attivamente nella campagna elettorale.

2) Società Civile. Bersani ha iniziato la campagna acquisti, ed ecco schierarsi con lui Piero Grasso, popolarissimo, ex sostituto procuratore antimafia di Palermo; e Carlo Dell’Arringa, famoso economista del lavoro all’Università Cattolica di Milano. Altre new entries dal mondo dei giornalisti, Mucchetti del Corsera, e Capacchione, famosa per la lotta anti-mafia. Scelte di forte impatto mediatico. Il messaggio è chiaro: se i tecnici non vanno al PD, il PD si fa i suoi tecnici.

3) Berlusconi. Nonostante l’invadenza catodica del Cavalliere, Bersani non lo considera affatto nelle sue dichiarazioni. Rivolgendosi direttamente a Monti come suo antagonista, sta ipso facto escludendo l’ex premier dalla contesa elettorale con il maggior partito del Paese. Vincere contro Monti è decisamente più semplice, si sa, e Berlusconi freme per questo motivo.

Dalla prossima settimana saranno nuovamente disponibili i sondaggi delle maggiori testate giornalistiche, e verificheremo questa mia teoria. Ma sono certo che, se Bersani continua così, avrà vita davvero molto facile all’elezioni di Febbraio. Il suo unico vero nemico sarà Grillo, che ridotto a minoranza non avrà alcun potere sul neonato Parlamento.

Incrociamo le dita.

PropaUganda – Bilancio da Repubblica delle Banane

Monti 2.0 – ormai il Prof twitta, blogga, prossimo passo: spogliarsi su Cam4.

Sul sito agenda-monti.it ha già pubblicato due post, e adesso ha usato anche il sito di palazzo Chigi per pubblicare il bilancio di un anno di governo. Dieci punti che a noi sembrano pura propaganda fallocratica: ce l’ho più grande di Bersani e Berlusconi messi assieme, votate me. Di quale credibilità può godere un bilancio redatto da chi è in campagna elettorale? Zero.

Inoltre, sfugge all’Esecutivo che mancano ancora all’appello ben 370 decreti attuativi, indispensabili perchè i loro provvedimenti prendano vita. Già, perchè casualmente le uniche leggi che sono passate subito sono quelle di aumento delle tasse, per le altre si è lasciato ampio spazio al Parlamento. Tradotto: ce ne laviamo le mani, ma se votate per Monti, porteremo a termine tutto. Stile istituzionale? Zero.

Entrando nel merito dei punti, ce ne sono solo due su cui mi trovo in piena sintonia: a. Godiamo di maggiore credibilità internazionale b. Lo spread si è quasi dimezzato. Non sono affatto un dettaglio: un anno fa, rischiavamo di esser commissiariati come la Grecia e di dover chiedere aiuti internazionali. E’ bene ricordarselo: senza il Governo Monti, avremmo avuto il Governo Merkel a quest’ora.

Detto ciò, sulla maggioranza degli altri punti sono TOTALMENTE in disaccordo, specialmente sulle politiche per i giovani – nello specifico: riforma del lavoro, riforma delle pensioni e semplificazione burocratica – e sulla riduzione del carico fiscale.

Riforma del lavoro. E’ una riforma a metà. Da un lato, si costringe le aziende ad assumere a tempo determinato, per eliminare contrattri co.co.pro e simili. Dall’altra, non si riduce il costo di tali contratti (mediamente superiori del 26% rispetto ai precedenti). Per cui, a parità di budget disponibili (nella migliore delle ipotesi), le aziende sono costrette a tagliare personale in via proporzionale a tale aumento di costo. Insomma, più giovani disoccupati.

Riforma delle pensioni. Qui non servono ragionamenti raffinati (che peraltro non sono il mio forte, si sa). Come si fa a dire che serve ai giovani, quando costringe i più anziani a rimenere alla scrivania fino a quando non ci rimettono le penne? Come aumentare il turnover aziendale se – non creandosi nuovi posti di lavoro per via di un’economia in declino – non si liberano posti occupati dalle vecchie generazioni?

Semplificazione burocratica. In particolare, la creazione del nuovo soggetto giuridico, la cosiddetta “Srl semplificata”: si apre con un solo click, al costo di 1€. Peccato che per aprire un’impresa servono prestiti che le banche si guardano bene dal concedere ai giovani – senza contare che, se ci riesci, ti trovi a pagare l’IVA dal primo mese che fatturi (che mai coincide con il mese che incassi).

Un’ultimo punto del decalogo – che riguarda tutti – mi fa andare in bestia: “L’obiettivo è di ridurre di un punto la pressione fiscale“. Da quest’anno accadrà esattamente il contrario: la pressione fiscale aumenterà di mezzo punto (previsioni del governo stesso: dal 44,7% al 45,3%) grazie alla Tares e all’ulteriore aumento dell’Iva dal 21% al 22%. Di cosa stiamo parlando, Professore?

Ma sarò onesto con voi. Da un governo di vecchi burocrati non potevamo aspettarci niente di diverso. Ora tocca alla politica, quella vera. Ed in questo momento l’unico partito credibile, senza padroni nè sudditi, è il PD guidato da Bersani. Con le primarie per il candidato premier a Novembre, e quelle dei candidati a fine anno, il partito ha dimostrato di avere i coglioni per stare tra la gente e mettersi in gioco.

Non sarà la panacea a tutti i mali, ma se gli verrà garantita governabilità sia in Camera che al Senato, potrà davvero (e paradossalmente) portare a termine il programma inziale di Monti: equità, crescita e rigore. I professori si mettano da parte adesso.

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