Odio gli aperitivi. Sono un’usanza milanese per radical chic frustrati. Ne faccio solo se costretto con la forza o se devo fare qualche date romantico (o pseudo tale). Sono contrario, per una ragione semplice: se hai fame, mangia cazzo! Inutile perdere tempo con stuzzichini vari, merdatine frozen finger fucking food o assaggini bioagrodegradabili.
Sul voto, penso esattamente la stessa cosa. Se vuoi un governo vero, VOTA un partito grande, e non i cazzettini della Ing(r)oia,&Grillo&Partners. Lo chiamano voto utile, io preferisco chiamarlo voto fallico.
La nostra Carta è vecchia quanto Sandra Milo – se non di più. La legge elettorale non è mai stati cristalizzata in un articolo – ma lasciata alle disposizioni delle Camere – solo perchè non si riuscì a trovare un accordo tra i costituenti (manco all’epoca!). Si decise così di lasciare flessibilità sull’argomento (peraltro, era questione di poco conto: la Democrazia Cristiana avrebbe imperversato con larga maggioranza, qualsiasi legge fosse stata ratificata).
Purtroppo, i Padri Costituenti non avevano previsto la creatività italiana.
La quale si concretizza anche in fase di presentazione dei simboli al Viminale. Sono sempre stati numerosi, ma quest’anno si è registrato il record di sempre: la maggior parte sono liste-civetta (innocue, fanno quasi tenerezza), e poi ci sono le liste-rompicazzo (Rivoluzione Civile, M5S, Fare, etc etc). Si chiamano così – in termini prettamente tecnici – perchè nascono con il preciso intento di creare instabilità nel Paese generando parlamenti “monchi” di quella maggioranza che serve a governarlo.
Voglio essere categorico: chi vota i partiti piccoli vota contro l’Italia. Non mi venite a raccontare che nessun partito vi rappresenta, e che, guarda un pò, quello minuscolo è fatto apposta per voi. Ancora credete alla storia del “non importa quanto sia lungo, basta saperlo usare”? Sappiate che di solito lo dice chi ce l’ha piccolo per darsi un tono: un partito piccolo non potrà MAI realizzare quello che vi promette di fare, le dimensioni SONO TUTTO…non solo a letto!
Consiglio – non richiesto: nella cabina elettorale con la vostra bella matita in mano, ponderate bene quello che fate. Potete scegliere tra un Paese dove si prendono decisioni forti (senza compromessi) o uno dove non si decide una mazza per venire incontro a tutti.
Io preferisco grandi cazzate prese con fermezza, a decisioni annacquate prese con il righello.
E voi?
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