Un sabato italiano

Ieri è stata una giornata bellissima per l’Italia. Alle Camere sono echeggiati i discorsi dei nuovi Presidenti, Boldrini e Grasso. Parole come diritti, no alla violenza sulle donne, parlamento casa trasparente della buona politica, la difesa dei più deboli sono finalmente rientrate nei Palazzi del potere. E contemporaneamente, il neo Papa Francesco parlava con i giornalisti, faceva battute sul momento della sua elezione, spiegava che vuole “una Chiesa povera per i poveri” e finiva l’incontro benedicendo in silenzio per rispetto ai non credenti. Ieri mi sono commosso tanto, come non mi succedeva da tempo.

La bella politica, così come la bella fede, ti scuotono dentro come un terremoto. Ti impongono un rispetto, ed una reverenza verso chi le pratica. Ti spingono ad essere una persona migliore, ti ispirano nel tuo vivere quotidiano verso un futuro migliore e pieno di speranze. Vorrei che i prossimi giorni parlamentari siano guidati dallo stesso spirito. Vorrei che alle consultazioni con Napolitano tutti i partiti si comportassero con alto profilo istituzionale, e soprattutto, mossi dall’amore per il proprio paese, per la nazione e  per i più deboli. Vorrei che sentissero il peso sulle spalle di questa responsabilità, ma anche la gioia di portarlo con orgoglio e rispetto.

Noi italiani siamo capaci di grandi slanci, all’improvviso cogliendo tutti di sorpresa.

Che tutti i giorni siano come ieri. Ne abbiamo bisogno come il pane.

Tutto slogan e niente arrosto?

In rete gira un retroscena davvero grottesco: se fosse confermato, e se i neoeletti 5stelle si facessero influenzare dalle minacce, potremmo parlare di democrazia diretta nel movimento. Diretta da Casaleggio&Partners!

Non voglio fare l’uccello del malaugurio, però il M5S deve darsi una mossa. Possono sbraitare quanto gli pare che nel loro Non-Statuto siano previste Non-Alleanze su punti ben precisi del Non-Programma, ma siamo in Occidente, nel 2013, e non si governa una paese con un Non-Parlamento. A meno che non si voglia eleggere il Bianconiglio Presidente del Consiglio, e la Regina di Cuori Presidente della Repubblica.

Gli 8 punti di Bersani – per quanto tardivi ed espressi con la solita flemma di un malato oncologico terminale – sono un buon punto di partenza per dare la fiducia ad un “governo di scopo”. Espressione giornalistica orribile, perché ogni governo dovrebbe avere uno scopo, ma efficace. Se fossi un grillino sarei contento finalmente di mettere in pratica quello per cui lotto da anni, e odierei i mille bizantinismi in cui il movimento sembra essersi incartato. 

Quando la protesta diventa un pretesto per non prendersi responsabilità di governo, riecheggiano logore logiche di partito, dove si faceva un gran trambusto per niente. Non vorrà il freschissimo movimento cadere nel solito cliché del “tutto slogan, e niente arrosto”?

(Speriamo proprio di non dover dar ragione alle agenzie di rating, che hanno definito “inconcludenti” le nostre elezioni).

Nota: ieri sera ad “InOnda”, ho assistito ad una scena agghiacciante. Diretta dalla Bridgestone di Bari, quasi mille lavoratori a rischio. Ed in studio, il grillino cantava con la chitarra contro il sistema capitalistico ripetendo di non avere soluzioni per quegli operai. E via con il disco vendita dei vecchi partiti, bla bla bla. La politica è sangue e merda e non blog, ballate, e piazza san giovanni. Ora i grillini sono pagati dallo Stato (per quanto si riduranno gli stipendi): FACCIANO IL LAVORO PER CUI SONO PAGATI PURE DA ME, che non li ho votati. Altrimenti, A CASA.

(S)coppia Aperta

Tra tutte le amenità che la modernità ha partorito la “coppia aperta” è la peggiore. Per dirla in termini scientifici, fa proprio cagare. Oltre a rappresentare semanticamente e logicamente un non-senso.

Semanticamente, perchè se siete aperti, non siete coppia, ma solo amici che si scopano tra loro e con gli altri. Non mi dite: quanto sei old, le cose si evolvono. Se foste davvero convinti di ció, non sentireste l’esigenza di chiamarla “coppia aperta”, ma semplicemente “coppia”.

Logicamente, perchè mi è davvero oscuro il meccanismo/sillogismo per cui uno senta l’esigenza di avere un partner se poi vuole ancora scoparsi mezzo mondo, dicendolo al proprio partner. Ma questo é sadismo!

Aggiungo una nota. A me queste coppie appaiono tristi da morire. Magari di facciata sono fabolous, sgargianti, testimoni della next best thing in termini di relazioni, ma se guardate bene, ci sta sempre uno dei due che subisce la scelta. Che forse vorrebbe l’uomo tutto per sè, e non tutto dentro gli altri.

Mi spiace, questa pratica è assolutamente BOCCIATA.

La prova del Nove

Sarà la mia indole irrimediabilmente ottimista a farmelo dire, ma il risultato di queste elezioni rappresenta una straordinaria occasione per cambiare il Paese, per sempre. E’ in tempi di crisi che si prendono le decisioni più drastiche, rivoluzionarie. Questa è la prova del Nove della nostra democrazia.

Grillo vuole cambiare l’Italia. Bersani vuole fare altrettanto. Ci sono molti punti in comune (altri assolutamente no). Non vedo alcun motivo per cui non si debbano alleare sui singoli provvedimenti per poi andare al voto a stretto giro (18 mesi massimo).

Mercoledì prossimo, il PD proporrà 8 punti di governo: che ci siano anche punti vicini a quelli espressi dagli elettori del M5S (un quarto degli italiani). Se non saranno inclusi, sarà l’ennesimo fallimento, l’ennesima chiusura all’esterno e all’esigenze della gente.

D’altra parte, il M5S dimostri quello che ha sempre detto di essere: un movimento. Ed in quanto tale, deve dimostrare di sapersi “muovere” ed evolvere in un partito in grado di prendere decisioni non puramente legate agl’interessi di bottega.

Ci sono interessi fortissimi in ballo. Ma c’è una lobby che già si lecca i baffi all’idea di un’Italia allo sbando: gli speculatori finanziari. Chiunque ci farà cadere in questo tranello (PD o M5S), dovrà fare i conti con la Storia. E con la propria coscienza.

Nota finale: Bersani sia Presidente del Consiglio in questo governo pro-tempore. Ma appena eletto, deve dimettersi dalla Segreteria del PD. Faccia spazio a Renzi, che avrà tutto il tempo per organizzare le fila per la prossima battaglia elettorale. Bersani dimostri di essere il segretario serio e credibile che io credo sia.

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