Dove c’è Barilla, c’è casa(Pound)

Vorrei tanto prenderla ironicamente, ma non ce la faccio. La questione di Guido Barilla mi fa proprio incazzare. Molti lo difendono (“ha detto solo quello che pensano tutti”), altri invocano la libertà di espressione (seguendo il lungo filone letterario della cappellata alla italiana), altri ancora sostengono abbia solo esplicitato una regola semplice di marketing (le famiglie eterosessuali sono la maggioranza del mercato…e Kotler sta vomitando nella tomba). Dire che non sono d’accordo è un eufemismo. Solo in Italia si cercano i cavilli e i sofismi per difendere un OMOFOBO patentato. 

Barilla non è un politico, ma è padrone di una delle pochissime multinazionali italiane, ergo rappresenta l’Italia nel mondo. La nostra classe dirigente (economica e politica) deve essere la nostra migliore selezione di cavalli di razza. Non buttiamola sulla filosofia. Questa si chiama IGNORANZA e PROVINCIALISMO di un figlio di papà che non ha mai messo piede in un supermercato. Dove probabilmente avrebbe visto due ragazzi, davanti allo scaffale della pasta, a discutere su quale sugo preparare questa sera.

Mi spiace per il signor Barilla, si perde buona parte dell’amore che c’è nel mondo.

Ma mi spiace ancor più per l’Italia, che non perde occasione di fare figure di merda in giro per il mondo.

Non ci bastava Borghezio, dico io.

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