Buoni spropositi

Lo stillicidio per gli status dei social è cosi facile in questo periodo. E per una persona molto cattiva come me, è irresistibile sparare sulla Croce Rossa. La vittima di oggi sono i buoni propositi per l’anno nuovo. Da un’attenta analisi clinica, eccone la Top Five.

1) Mangeró sano.
Ovvero, non vi limiterete più ad un pezzo di torta al burro: la mangierete sana sana.

2) Andró in palestra.

Ad iscrivervi. E ci rimetterete piede solo il 2 gennaio 2016 per re-iscrivervi.

3) Non mi arrabbieró.
Ed il 7 gennaio, all’email del collega odiato, rispondete con un malox e un martini.

4) Dedicheró più tempo ai miei cari.
Poi vi comprate un gatto e sticazzi la dolce nonnina morente in ospedale.

5) Spenderò meglio i miei soldi.
A giudicare dal punto 2, buon inizio, ragazzi!

Perchè falliscono tutti i buoni propositi? Hanno in sé la loro negazione. Se vuoi fare una cosa, la fai. Se dichiari di volerlo fare, é solo un modo per convincerti, e hai giá fallito. Un suicida si suicida, chi minaccia di farlo non lo fa mai. Ed é un vero peccato: con tutte le persone che lo paventano, potremmo risparmiare tanto sul welfare. Ed invece, siamo sempre in debito. Parallelamente, se tutti i dispensatori di buoni propositi li realizzassero, non sarebbe il mondo di merda in cui viviamo.

Signori, mettetevi l’anima in pace. Godetevi i vostri drammi, ed i vostri vizi. Nessuno vi chiede di esser perfetti. E se qualcuno vi volesse piú fit, piú rilassato, piú oculato, e piú vicino, mandatelo a cagare sonoramente. Questo é l’unico buono proposito che vi auguro per l’anno prossimo. E quelli successivi.

Domenticavo: buon anno!

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