Allupati

Tutto inizia nel ’92. Mani pulite. Il popolo italiano, cordardo ed incapace di cacciare i politici corrotti, delega il compito alla Magistratura. Che attua la più grande operazione di marketing politico del Novecento. Il revisionismo storico a colpi di commi. Inizia la cosiddetta Seconda Repubblica. Col tempo si comprenderà che era esattamente uguale alla Prima. Stessi cittadini codardi, stessa politica corrotta, stessi Magistrati forcaioli.

Ma la corruzione sembra sparita, così come la Mafia. La Grande Bellezza della classe dirigente di questo paese è l’averla insabbiata con un golem mediatico e appetibile: Il Conflitto d’Interessi. Un elemento fondante del bipolarismo italiota, che non farà altro che discutere sul si o sul no ad un personaggio grottesco e puttaniere, che va a minorenni – a sua insaputa – e che ci sputtana per mezzo mondo. Dai nani e ballerine, al Nano e le Zoccolette.

La Magistratura si avvinghia attorno al golem Conflitto d’interessi, come se fosse l’unico male italiano. Inizia un feroce accanimento terapeutico al cadavere deambulante del Brianzolo, che senza questi nemici sarebbe morto vent’anni fa nell’oblio. Lui si rafforza, si nutre di questa rabbia, di questa invida del pene di magistrati improbabili. E vince, stravince. E gode.

Ma Vent’anni sono tanti. Ed anche la migliore delle messinscena perde il suo appeal per i consumatori-cittadini. Col puttaniere condannato, di cosa si occuperanno i magistrati – ancora sotto effetto alcolico-giudiziaro di Mani Pulite? Ed ecco che iniziano una serie di indagini-capestro, di intercettazioni pure alla nonna di terzo grado del più infimo dei peones parlamentari. Tutte regolarmente pubblicate ancor prima di essere pronunciate dagl’interessati. Minority Report all’Italiana.

Ed è in questo contesto che va letta l’indagine che ha portato alle dimissioni del ministro Lupi. Premettendo che penso abbia fatto bene, è l’incoerenza del sistema che contesto. Se la Magistratura, in combutta con i Giornalai (giornalisti in Italia sono pochi e sono già morti), decide che un politico deve cadere, cade. Ed ecco l’ennesima abdicazione dei cittadini, che non prendono in mano la situazione e lasciano il lavoro sporco ai togati.

Allupati, eccitati dalla forca (se brandita da altri), pronti per il prossimo erogatore di prebende da decapitare in piazza Loreto o in un talk show. Questo sono gl’Italiani, e ne sono profondamente annoiato.

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