Piccoli ed incazzosi

Noi italiani siamo come i chihuahua: piccoli e incazzosi.

Non contiamo un cazzo sullo scenario globale, siamo minuscoli, e ci permettiamo pure il lusso di dividerci tra fazioni e fazioncine. Lo si vede in questi giorni: mille candidati premier, mille movimenti, tutti a caccia una volta del voto moderato, l’altra di quello cattolico, l’altra ancora di quello radicale, etc, etc. Segno che davvero i politici ragionano per compartimenti stagni (il che spiega perchè il Paese è impaludato da 30 anni).

Guardiamo il discorso dei diritti civili, in particolare cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia e matrimoni/adozioni omosessuali. Mille paranoie e masturbazioni mentali sul perchè ed il per come, quando basterebbe – in maniera assolutamente laica – osservare quanto avviene negli altri paesi, copiare ed incollare. Perché estendere diritti alle minoranze fa bene a tutti? Semplice: più si include, più si é uniti, e più si è uniti e più si é forti.

L’Italia, proprio ora, di tutto ha bisogno fuorché di esser divisa. Rischiamo di finire al canile, dove davvero ci inculeranno i cani più grossi.

Monti, il Doroteo

Monti si è candidato senza candidarsi. Ha lanciato un’agenda “Cambiare l’Italia, Riformare l’Europa” alla cui adesione o meno nessun partito potrà sottrarsi. Ha attaccato ferocemente – per il suo stile – Berlusconi e la sua “logica mentale incomprensibile”. E rincara la dose: chiunque abolisca l’IMU, si troverà a rimettere l’IMU doppia un anno dopo. Non solo: in politica non si scende, ma si sale, perché la politica è una cosa elevata.

Questo è un vero e proprio terremoto a pochissimi giorni delle elezioni. Monti si dimostra – come più volte aveva fatto – un politico a tutto tondo. Un fine tessitore di parole e suggestioni, che rendono difficile la controffensiva. Quindi, adesso il Paese si trova ben 5 candidati premier: Bersani, Berlusconi, Monti, Grillo, e Ingroia. Rischiamo un parlamento più instabile della salute mentale di Sgarbi. Eppure, la conferenza stampa di oggi getta le basi per uno scenario molto meno frammentato di quanto si pensi.

Monti, di fatto, ruba consensi al centrodestra. Questo non farà altro che aumentare il peso specifico dell’alleanza PD-Sel, che adesso viaggia attorno al 35%. Tradotto: la sinistra stravincerà al Parlamento – il Porcellum gli garantirà il 55% dei seggi – e avrà bisogno di un alleanza con la lista Monti al Senato. Una strana coabitazione parlamentare, che potrà essere vincente solo creando un governo misto, Pd-Sel-Montiani.

Certo, esiste sempre una mina vagante, mr Silvio. Sappiamo che come lui nessuno sa fare campagna elettorale. Sono giorni che invade l’etere (e non l’utero, come suo solito) con un vigore che solo le pompette idrauliche impiantate nei suoi genitali gli sanno dare. Sono fermamente convinto che vada incontro ad una sonora debacle, ma mai sottovalutare il CaiNano.

Nei prossimi mesi ne vedremo delle belle, ne potete esser sicuri.

Ugly-glianza

Il concetto di parità delle donne lo do per scontato dalla nascita. Ma avendole idealizzate troppo, non avevo mai considerato che questo comportasse anche un aspetto negativo. Le donne, esattamente come gli uomini, possono essere volgari, insulse, arrapate, e viscide. Non riesco quasi a scriverlo, cancello e riscrivo la frase mille volte prima di pubblicarla.

Non si spiegherebbe altrimenti il grandissimo riscontro di pubblico femminile per il libro “Cinquanta sfumature di grigio”, e del film* di Sodebergh “Magic Mike”. Due storie totalmente differenti, accomunate da una sola pulsione: l’erotismo surrogato. Sono due enormi vibratori audio-visuali, dedicati alle  casalinghe frustrate da anni passati a vedere i tronisti evidentemente gay di Uomini&Donne.

Ci mancherebbe: le donne hanno tutto il diritto di imbruttirsi nei modi e nei pensieri. Nessuno vuole delle madonnine sante e caste – che sono estremamente noiose. Eppure, vederle dimenarsi per un culo maschile in tanga mi fa tantissima tristezza. E’ una grande lezione di vita. Siamo tutti animali, e le donne non fanno eccezione.

Da tenere in conto.

* Chiamare film una serie di riprese di maschi seminudi, filmati con instagram, è uno slancio di ottimismo.

Gall ncopp a munnezz

A Napoli, esiste un’espressione bellissima: “O’ Gallo ncopp a munnezz”, gallo sulla spazzatura. Lo si dice di chi si crede di comandare, ma che invece è solo un insignificante sottoposto. Non mi verrebbe espressione migliore per descrivere i mille capi e capetti (di cazzo) del PD e della sinistra intera. Divisi su tutto, anche sul NULLA su cui hanno potere. Ora divampa la polemica su Renzi, ma ogni settimana ne esce una nuova.

Perchè i dirigenti del PD&Co. sono come quello che non passa il concorso nelle forze armate, e allora si accontenta di fare la guardia privata fuori le banche. Appena gli danno la pistola, non gli pare vero di avere un pò di potere per una volta nella vita. E’ questa la gente che vogliamo al Governo? Non credo proprio. E lo dicono quasi tutti i sondaggi. PD e PDL sono sostanzialmente parimerito.

In tutti i paesi occidentali, i partiti al governo durante la crisi crollano a favore del maggior partito di opposizione. Qui la situazione è in uno stallo tremendo, pestifero, appestante e devastante. Non succede mai nulla. La sinistra accusa la destra di berlusconismo, la destra accusa la sinistra di dividersi. Entrambi hanno ragione, ma sappiamo bene che la ragione è dei fessi.

Non so cosa succederà, ma intanto lasciatemi ringraziare la Sinistra. Grazie, perchè continuando così, ci regalarete altri 10, 100, 1000 anni di Berlusconi. Grazie davvero.

BarceLOCA y BarceMAZI

Barceloneta - Jan11

Non sono in vena di affermazioni apocalittiche del tipo “Tornare a Barcellona mi ha cambiato la vita” o “Che cazzo sto facendo a Roma?”. No, non voglio cadere in certe banalità. Voglio solo mostrarvi una foto, la più rappresentativa di questo mio viaggio. E di come sono io a Barcellona. Nella vita di ogni giorno, io sono già un palazzo mezzo storto, ma in quella città, ragazzi, solo in quella città sento di avere il diritto e l’orgoglio di staccarmi dal mucchio. Problema mio, probabilmente. Problema dell’Italia, può anche essere. Ma la vera domanda è: chi voglio davvero essere e a quale città voglio darmi completamente, mente e corpo?

In pochissimi giorni, ho rivisto amici. Ho incontrato un mucchio di persone. Ho toccato con mano la diversità, nuovamente. Non ero più un ebreo napoletano gay: ma solo l’ennesimo frutto del caos etnico-religioso-urbano della modernità. E mi sentivo stupendamente a mio agio. Il lato bello della globalizzazione, concentrato in pochi chilometri quadrati di città. Ed io ero al suo centro. Ogni sera sono uscito, ho conosciuto più ragazzi, ma era diverso da Roma. Tutto era naturale, fluido, senza sovrastrutture o paranoie. Panta rei, e pure i pantaloni, ovviamente.

Ho conosciuto un ragazzo importante. Ci ho passato tutto il tempo assieme. Abbiamo fatto il giro della città in bicletta, ed ho sentito per la prima volta dopo anni un senso di libertà e leggerezza incredibili. E’ stato stupendo, e mi è servito ad inquadrare meglio la mia vita attuale; che mi è servita a crescere, ad avere una certa stabilità, ma ora posso anche disfarmene. Il futuro è meno fosco ora, perchè non ho più paura di sbagliare. Anzi, non vedo l’ora d’iniziare, di nuovo.

Ciao trafficanti.

ps domani tornerò a scrivere di politica e ad essere il solito acido di sempre. Perdonate questa parentesi romantica.

DePrivacy?

Non credo nella privacy. Non la ritengo un valore da difendere, ma una pretesa da debellare. Chi nasconde, pecca de facto. La mia vita e’ totalmente pubblica a tutti, perche’ amo condividerla con la societa’. Ne sono orgoglioso, e non vedo alcun motivo per cui celarla. La stessa politica andrebbe applicata agli Stati: tutto dovrebbe essere accessibile e pubblico. Anzi, nel pubblico e’ un dovere morale, più che nel privato, perche’ dipende da tutti noi. Per cui, da tutti noi deve essere giudicabile e osservabile.

Se tutto questo e’ vero, perche’ il mondo si sta accanendo contro Assange e Wikileaks? Perche’ fa paura. Tutti i potenti della Terra si riempiono la bocca con la parola “Accountability”, ma Assange sta ampiamente dimostrando la vacuita’ di tali dichiarazioni. Quindi, va eliminato subito. Si accampano ragioni di sicurezza nazionale, ma si accusa il medico di essere causa della malattia che ha appena scoperto. Se gli Stati hanno cose da nascondere, non e’ colpa di Assange, ma degli Stati che hanno cose da nascondere!

La storia finira’ come e’ facilmente prevedibile. Assange in galera, e Wikileaks continuera’ a sfornare segreti su banche e nazioni. L’informazione e’ cambiata per sempre: i potenti se ne facciano una ragione. Nessuno più e’ intoccabile. E questo rende il mondo un posto migliore.

Spy story alla matriciana

Il Consiglio dei ministri ha rilasciato una nota ufficiale su un presunto complotto internazionale per minare l’immagine dell’Italia. Wikileaks, Pompei, i rifiuti, le indagini su Finmeccanica: sarebbero tutte pallottole nella pistola dello stesso “killer”. Ma se pure fosse vero, sarebbe un caso di omicidio volontario: è la stessa vittima ad aver fornito l’arma al suo assassino.

Cari trafficanti, ormai dobbiamo dare per assodato che a) Frattini assume farmaci psicotropici; b) Berlusconi, campando di soap opera, cerca di trasformarne in una anche il nostro Paese; c) Questa classe politica è arrivata alla frutta. Avariata. E nonostante ciò, mi ci trovo d’accordo.

Esiste davvero un complotto contro l’Italia, ma non è internazionale: si chiama Berlusconi, e l’obiettivo lo sta raggiugendo egreggiamente. Perchè ormai l’unica immagine che abbiamo all’estero è di natura organica. Altamente fertilizzante.

Signora, zitta che…

Berlusconi è finito. Il centrosinistra ha ormai superato il centrodestra, nonostante gl’innumerevoli tentantivi per non farcela; Fini ed il grande centro sono al 16%, malgrado ci sia Buttiglione tra le loro fila; il Premier è in ginocchio per via della Carfagna, 2 anni fa era il contrario; Maroni apprezzerebbe Tremonti come premier di un futuro governo. Silvio è disperato, e noi non ci capiamo più una mazza.

Neanche si è consumata la crisi di Governo e già sento le vecchiette che tra un paio d’anni diranno: “si stava meglio quando c’era Silvio”. Perchè tutti sappiamo che chiunque vinca le prossime elezioni non sarà mai in grado di tenere per le palle la proprio alleanza come B ha saputo fare fino a pochi mesi fa. E’ un dato innegabile: non esistono leader carismatici, ma solo galline nel pollaio. Ed il nostro paese non può più permettersi di occuparsi solo della patta del suo Presidente.

Per chiunque vada al Governo (Bersani, Vendola o Fini), ho una semplice richiesta. Non fatemi sentire quelle vecchiette al supemercato o sul pianerottolo di casa. Il rischio è che le massacri di botte, e poi mi suicidi, ingoiando gli arretrati di Chi.

Va bene tutto, fuorchè il disco rotto degli ultimi 16 anni. Ne ho piene le palle.

“Tagliati” per la politica

Oltre alla politica del “Dividi et impera” di cui ho ampiamente parlato, il governo Berlusconi fa uso di un’altra tecnica, mutuata dall’informatica: “Taglia e copia”.

Alcuni esempi recenti.

Universita’: taglia 700 milioni (il 10% del totale), ma non mette in copia i docenti che vogliono protestare per la riforma Gelmini. Più merito, meno sprechi. Leggi: meno soldi, più precari.

Fisco: taglia l’Irap, ma non mette in copia Tremonti, che s’incazza come un cefalo e minaccia le dimissioni. Scontro rientrato con una marchetta su una ipotetica cabina di regia della politica economica del governo.

Sicurezza: taglia i fondi al ministero dell’Interno per 263 milioni, pero’ non mette in copia i poliziotti che sono scesi in piazza in protesta.

Biotestamento: taglia il dibattito parlamentare sul testamento biologico, ma non mette in copia l’opposizione che aveva presentato diversi emendamenti.

Il governo taglia, taglia, taglia e non mette mai in copia chi di dovere. Però, stranamente, non dimentica MAI di mettere in copia i giornali, inondandoli di slogan propagandistici. Che casualità.

Sfumature

“E’ bello avere molte sfumature, ma non è necessario averle tutte”.

Questa battuta si riferisce a me – e l’ha fatta una persona a me molto cara; ci ho pensato in questi giorni e ho pensato che la riflessione meritasse un post.

E’ vero: sono una persona che ama dal jazz a Britney Spears, che balla dalla Carrà alla tecno, che legge da Moccia a Dostoevskij, che va dai film polacchi con sottotitoli in francese ai Vanzina, che ama le città solari come Napoli e Barcellona ma adora Torino, che è molto portato per le lingue ma che ama essere più local che global, che ha girovagato per l’europa tanto tempo ma che non scolla più da Roma, che ama i numeri e le analisi complesse ma anche Vanity Fair, che venera Excel ma che adora alla follia scrivere, che è totalmente non convenzionale e che però si scandalizza se vede due ragazzini baciarsi in azienda, che ama il biglietto da visita ma poi non gli piace essere chiamato “manager”, che sa essere molto calcolatore ma anche totalmente sprovveduto…

Ma dopo tutte queste pippe mentali (“ma sono eclettico o semplicemente con personalità multiple?”), mi sono detto: ma quanto mi piaccio da 1 a 10? 100!

Un giorno forse sarò monodimensionale, ma fino ad allora, concedimi pure di essere un favoloso film d’azione in 3D.

🙂

un abbraccio forte (specialmente in questo periodo).

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: