Un termine sputtanato nel discorso politico italiano almeno quanto “riformismo”. L’etimologia della parola deriva dal greco Laikos, del popolo: era laica qualsiasi decisione presa dal popolo e non da istituzioni religiose. Un atteggiamento si dice laico quando e’ scevro da qualsiasi condizionamento ed e’ improntato al bene collettivo.
Possiamo dire che gli USA siano un paese laico? Analizziamo due decisioni di ieri della Corte Suprema: da un lato, ha definito legittimo processare lo Stato Vaticano per i casi di pedofilia; dall’altro, ha eliminato i limiti all’uso delle armi private dichiarando la legittima difesa un diritto costituzionale inalienabile. Dall’ottica italiana (medievale) sembrano due posizioni inconciliabili: la prima liberal e la seconda conservatrice. Ma hanno una matrice comune: l’osservazione “laica” del dettato costituzionale. Entrambi i principi (certezza della pena e autodifesa) sono diritti garantiti dai padri fondatori e come tali vanno tutelati senza se e senza ma. Perche’ la laicita’ e’ un metodo di giudizio, non un giudizio in se’.
Osserviamo ora l’Italia. I nostri politici hanno un atteggiamento laico nei confronti della res pubblica? Seguono cioe’ la massima espressione di “laicita’” che e’ la nostra costituzione? Ieri tre eventi hanno scandito l’agenda politica nostrana: Berlusconi invitava a “scioperare” contro i giornali; il neoministro Brancher rifiutava le dimissioni nonostante abbia un processo in atto e non abbia alcuna delega ufficiale; proposto un condono arecheologico, che depenalizza il possesso di beni di interesse storico. Tre punti politici che fanno puzzare di cadavere la suddetta laicita’.
Molti contrappongono la laicità alla religiosità – ma lo trovo antico, perchè il vero nemico giurato è il populismo. La differenza sostanziale è l’uso che si fa del “consenso popolare”: il politico laico lo vede come una delega provvisoria, il secondo come lascia-passare. Cosa sia meglio lo lascio decidere a voi, ma su una cosa posso essere certo: in questo paese, il laico è benvenuto quanto un immigrato. Fra poco, ci toccherà andare in giro con il permesso di soggiorno.
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