E’ ora di cambiare.

Il Nano ha fatto un passo da Gigante. Finalmente ha girato i tacchetti rialzati per farsi da parte. Il mondo esulta, Wall Street chiude in positivo le contrattazioni, e chissà a quanto riaprirà oggi Piazza Affari e di quanto si ridurrà lo spread BTP-Bund. Alcuni dicono almeno di 100 punti, scendendo a quota 400 (mostruosamente enorme, in ogni caso).

E’ una giornata storica. Finisce un Ventennio berlusconiano. Finisce la Seconda Repubblica, s’inaugura la Terza. Le forze in Parlamento non sono cambiate, ci sono sempre gli stessi noiososissimi burocrati a sinistra (vedere Enrico Letta – il nuovo che avanza nel PD – ieri sera a Ballarò mi ha provocato attacchi di apoplessia), e ci sono i soliti azzeccagarbugli populisti a destra. Ma ora esiste qualcosa in più rispetto a vent’anni fa. L’opinione pubblica s’è desta, finalmente.

L’ha dimostrato con le amministrative di Maggio, ed il referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento. L’hanno dimostrato le piazze delle Donne Se non Ora Quando, degli operai, degli studenti, degl’indignati (nonostante si sia tentato di offuscarli con i black bloc), degli omosessuali (ci siamo già dimenticati il milione di persone a Roma lo scorso Giugno?), e potrei continuare all’infinito.

Ora non è più tempo di lamentarci, non è più tempo di anti-berlusconismo. E’ tempo di cambiare il paese. Tutti assieme. Politici e cittadini. Perchè non si vedano MAI PIU’  francesi ed tedeschi – dei vichinghi ripuliti – ridere di noi. MAI PIU’.

Ora iniziano le danze, signori miei. E dobbiamo sbrigarci, altrimenti l’Europa ci fa una BCE di culo così.

Sic TRANSit gloria (IM)mundi

La fine del Berlusconismo e’ intrisa di ironia e burlesque.

Cerco’ di fare una legge contro la prostituzione, e viene beccato in “cene eleganti” con delle escort. Vince con il potere della TV, ma perde le amministrative ed il referendum grazie ad Internet. Amico fedele di Gheddafi, gli si rivolta contro quando questi muore nel peggiore dei modi (snocciolando il suo latinorum alla Don Abbondio). Odia le tasse e deride la lotta all’evasione fiscale, ed e’ costretto ad inserirla nella manovra d’estate. Ed ora, anche l’omonimia gli si mette contro. Nemico di un Visco dell’ultimo governo Prodi, nomina Governatore di Bankitalia proprio Visco (un altro).

Se il cerone lasciasse traspirare qualcosa, quest’uomo trasuderebbe gocce di incoerenza. La storia, personale e non, lo ha incastrato e smascherato cosi tante volte che quasi fa tenerezza. Ma anche no, a dire il vero. Chissa’ se, vedendo la trucida morte del suo ex amico Gheddafi, abbia temuto anche per la sua incolumita’. Noi non siamo una dittatura, ma non ce la passiamo affatto bene. Gl’indignati a Roma hanno organizzato il corteo più grande al mondo. Duecentomila persone, contro le decina di migliaia delle altre citta’. Anziche’ farci mille pippe sui black block (dementi da incarcerare, e punto), perche’ nessuno si chiede il motivo di tanta partecipazione popolare?

Noi non siamo la Libia. Ma non siamo manco la Germania o la Francia. E cos’avremmo di meno? Cosa ci manca se non una classe politica decente? Il berlusconismo ha fatto campare destra e sinistra, ed ora che la fine e’ vicina, tutti si cagano sotto. Tutti.

Sic transit gloria mundi pure per l’Italia?

Morti viventi

Assistiamo inermi all’avanzata degli zombie. Morti viventi che popolano le cronache politiche e non del nostro povero paese. Credevate fossero morti per sempre, ma rieccoli che affiorano come maledette herpes labiali (di quali labbra vi lascio immaginare). Elenchiamone alcuni.

L’imprenditore che scende in campo (e che non fa manco un goal). Non ci e’ forse bastato Silvio? Ora ci si mette pure Montezemolo? Che peraltro, fa il giochetto vedo-non vedo che manco una escort di Papi. Scendi o non scendi, Monteze’? Deciditi, bello de casa.

Il “papa straniero” (perche’ non ci bastava quello che gia’ abbiamo). Dopo la soporifera esperienza di Prodi, ecco giungere l’ennesimo salvifico burocrate in odore di santita’, Mario Monti che vien da Bruxelles. Sarebbe il candidato ideale per entrare in Europa. Si, perche’ nel frattempo ci avranno cacciato a pedate in culo.

La nuova Democrazia Cristiana (un ossimoro). Non vuole creare un partito politico, ma smuovere le acque. Punti fermi: la famiglia, l’omofobia, e la lotta all’eutanasia. Anche la riesumazione della ius primae noctis e delle torture con l’olio bollente sono al vaglio di questo innovativo comitato.  Il Nuovo Ulivo di PD, SEL e IDV manco lo nomino, perchè ho attacchi di vomito solo ad averlo digitato.

I sessantottini. Chiamateli Grillini, Movimento Cinque Stelle, indignados, girotondini o come cacchio vi pare. E vai con preghiere a Gaia la Madre Terra, e democrazia diretta con televoto sms. Il tutto condito da una retorica comunista che trapana i coglioni pure a Marx (che ci fa sapere dalla tomba che ora vuole investire in derivati).

Insomma, lo scenario politico italiano e’ desolante. Antico. Corsivo e ricorsivo. Palloso. E innovativo quanto un dito in culo (no, non siete gay se chiedete alla vostra donna di stimolarlo!). Quasi quasi ho nostalgia di Berlusconi. Almeno lui e’ in sintonia con il paese: vanno a puttane entrambi.

Q tengas suerte, Italia!

Di Ventennio in Ventennio

Persino Anna Wintour, potentissima direttrice di Vogue America, ha un’opinione sul nostro premier. “Sono disgustata, dovete mandare via il Cavaliere”. E continua: “Da una parte il Made in Italy che vi fa onore in tutto il mondo, e dall’altra un politica cosi compromessa. Come fate a tollerarlo?”.

Come darle torto.
Ieri, durante la crisi mondiale, e mentre era riunito il G20 e all’ONU Abu Mazen pronunciava un storico discorso che portera’ alla creazione (inevitabile) di uno stato palestinese, il nostro premier si e’ intrattenuto 90 minuti con l’Ape Regina delle “cene eleganti”, Sabina Began. “Abbiamo discusso di temi spirituali”. Culi e tette entrano ufficialmente nella metafisica mondiale.

Quante volte abbiamo detto BASTA a questo governo? Quante volte dovremo farlo ancora perche’ avvenga? Le possibilita’ sono minime, molto più facile che Bonolis non sudi più nei suoi programmi. Viviamo il periodo peggiore della nostra storia. E la finanza non ce lo perdona. Il ventennio fascista si chiuse con la decapitazione di Mussolini a Piazzale Loreto. Questo ventennio berlusconiano si chiudera’ con la capitolazione dell’intero paese a Piazza Affari.

Servira’ almeno un altro ventennio per raccoglierne i cocci. Tristezza infinita.

Lega..teli!

Lega. Questi sono matti da LEGARE. Non bastavano i mille insulti fatti negli anni all’Italia. L’altro giorno Calderoli, ministro della Repubblica pagato anche dai napoletani, ha dichiarato di voler andare ad aiutare Napoli. La storia si ripete: il nord vuole portare i suoi peggiori rifiuti al sud.

ieri Bossi, di fronte la morte dell’ennesimo italiano in Afghanistan, si e’ solo preoccupato dei costi: “Troppi, costano e muoiono”. Potremmo dire lo stesso dei leghisti al governo. Sono troppi, costano troppo, ma purtroppo non muoiono. Politicamente, s’intende.

Perche’ sono cimici attaccate al potere, alle poltrone, sulle quali amano sputare sopra ad ogni comizio. Ma intanto sempre seduti rimangono. Paciolli, paciolli, ad ingozzarsi di paiata romana e bucatini alla matriciana. Si sentono dei turisti della Democrazia, e non perdono occasione per ricordarcelo.

Le amministrative dello scorso maggio li hanno rimessi a posto. A furia di sputare – letteralmente – ultimatum mai fatti rispettare, hanno perso credibilita’ (se cosi la si vuole chiamare) agli occhi degli sfi-gatti di Pontida. E cosi ora sono incazzati neri, strepitano, straparlano. Ma mai, e poi mai strapazzano.

Ce l’hanno duro. Durissimo. Ma gl’italiani hanno dimostrato di sbattersene. Un maniaco sessuale al parco fa paura la prima volta, ma gia’ dalla seconda fa tenerezza. Non importa quanto ce l’abbia duro.

Alta (Ar)rapacita’

I comitati No Tav della Val di Susa protestano, il governo li ignora. I cittadini di Napoli affogano nella spazzatura, il governo gira le spalle. 27 milioni d’italiani dicono no alla giustizia ad castam, il governo riprende la discussione sulla legge bavaglio. I mercati ci mettono sotto osservazione per il debito pubblico, il governo spinge per tagliare le tasse.

Questo Esecutivo fa il gioco delle tre scimmiette: non sento, non vedo, non parlo. Bossi non sente ragioni, e vuole portare a casa le promesse ai quattro sfi-gatti di Pontida. Berlusconi non vede altro che la patata, che langue dall’arresto di Mora. Tremonti, stretto tra un figofilo ed uno xenofobo, non parla, ed attende al guado (ormai e’ lui il leader con maggior consenso, il doppio di Silvio).

Una Repubblica delle Banane, di bananari, di faccendieri, di puttanieri e mignottoni (copyright Bisignani), dove ci poteva mai portare? Dove pensavamo di arrivare con un governo di Menestrelli, presieduto da un Giocoliere che pensa solo al suo birillo?

E’ ora di cambiare. Basta. Basta. Andassero subito a casa. Loro, i contadini forcaioli, le vacche da quote latte e le vacche da quota letto, le strillone siliconate alla Santanche’, gli spalatori di merda professionisti, e pure i Responsabili a 20mila euro a voto quadrato. Via questa Prima Repubblica 2, la notte dei morti viventi.

Basta. Basta. Basta. Scendiamo in piazza, facciamo un golpe. Io non ce la faccio più!!

Gira la ruota, compriamo una vocale!

Nella capitale del nord, la minoranza batte la maggioranza, che si sgretola per via partiti estremisti, e di correnti che la lacerano dall’interno. Il presidente del Consiglio viene esortato a non presentarsi ai comizi. Non e’ il Governo Prodi, ma quello Berlusconi. Nemesi storica tra le più ironiche, se non fosse tragica per il nostro Paese.

La sinistra ne approfitta, unita per la prima volta da anni. Dilagano con gli “spin” di Pisapia Il Moderato, e di De Magistris Il Nuovo Che Avanza. Conquistano il web con parodie su Youtube e pagine Facebook con decine di migliaia di fan. Coinvolgono, commuovono i giovani. Persino D’Alema sembra più simpatico (“Zingaropoli islamica a Milano? Per ora solo Arcore e’ piena di marocchine”). Cosa sta succedendo?

Il vento sta cambiando, ripetono i leader del PD e gli editorialisti simpatizzanti. Oggi un sondaggio Demos-Coop registra un dato impressionante: il ceto medio e’ minoranza (43%), superato da quello operaio (48%); la stessa percentuale delle amministrative di Milano con una Moratti bloccata al 41% e Pisapia al 48%. E’ davvero un caso?

In Spagna, i giovani occupano le maggiori piazze di Barcellona e Madrid da giorni. Il Partito socialista crolla al 27%, e vince il Partito Popolare con un misero 38%. L’astenzione è ai massimi storici, al 33%. Il premier Zapatero ha perso il tocco magico, e così anche il premier francese Sarkozy che registra un crollo nei sondaggi.

Ed intanto, i paesi arabi si fanno portatori di democrazia e libertà, tanto da spingere il presidente Obama a lanciare un nuovo Piano Marshall in quell’area del mondo. Ma non solo: gli USA appoggiano un cinese per sostituire DSK alla presidenza del FMI. Ormai, l’Europa è sempre più marginale.

Alleanze prima inimmaginabili si realizzano. Vecchi nemici diventano amici. Vecchi poteri scalzati da nuovi poteri, che vengono dal basso. Tutto ormai è possibile. E non mi resta che lasciarvi con una canzone storica, “Wind of Change” degli Scorpions. “Listen to the wind of change…..”

Un Leader SUBITO!

Chi di giustizia ferisce, di giustizia perisce. Berlusconi ha voluto buttare le amministrative sulla magistratura comunista, anziche’ parlare dei problemi dei cittadini? Ora si trova contro un magistrato di sinistra a Napoli (De Magistris), ed un avvocato comunista (Pisapia) a Milano. E’ il caso di dirlo: esiste una giustizia divina.

La Lega e’ irrequieta, stare con il Cav non paga più, tanto da perdere ben 4 punti rispetto all’elezioni dell’anno passato. Pidielle o PERDIelle? Questo e’ il dilemma per l’establishment padano, che ieri ha rilasciato poche stitiche dichiarazioni.

Il centrosinistra ha vinto a Torino e Bologna, e va al ballottaggio a Napoli e Milano. Su quest’ultima va spesa una parola: l’opposizione non ripeta l’errore di Roma 2008. Adagiandosi sugli allori della vittoria al primo turno di Rutelli, lasciarono poi vincere la destra della paura e delle donne violentate di Alemanno.

Quale fu il loro errore? Fingersi quello che non sono, seguire l’avversario sul suo campo, risultando credibili solo ai polli con l’aviaria. Rutelli ando’ in tv a dire che avrebbe munito tutte le donne romane di un braccialetto radio SOS: un collare per cani.

L’errore lo ripetevano gia’ ieri: da Vespa, Enrico Letta si affannava nel sostenere che Pisapia e’ il vero moderato, non la Moratti. Ma Pisapia ha vinto, proprio perche’ non rientra in quelle categorie da Seconda Repubblica che tanto piacciono agli spin doctors PD e PDL. Riformisti e moderati? Morti e sepolti, mettetevelo in testa.

Tutti parlano di “grande sorpresa” a Milano per la vittoria del vendoliano Pisapia. Più o meno la stessa sorpresa che accompagna ogni vittoria di Nichi. Sarebbe il caso di prender atto che l’uomo funziona, che la sua narrazione sconfigge quella berlusconiana e quella democratica. Cari amici PD, non c’e’ nulla di cui vergognarsi se avete bisogno di lui per vincere.

Milano non e’ l’Italia. Ma puo’ fornirci l’ennesimo modello che il centrosinistra potra’ decidere di snobbare o meno. Un candidato forte, “da sfondamento”, con idee anche radicali, supportato da tutte le forze di centrosinistra vince, perche’ risulta credibile all’elettorato. Tornare indietro non si puo’. E al diavolo il Terzo Polo: quelli sono i Tre Polli! Corteggiarli significa perder tempo con la cessa della classe, che se la tira pure.

Il dado e’ tratto. E se il PD non lo capira’ neanche stavolta, consegneremo l’Italia ad una destra massimalista, scillipotiana, santancheiana, e sallustiana. E allora altro che riformismo: tutti al riformatorio meriterete di andare.

A.A.A. Cercasi Programma Elettorale

Berlusconi accusa i leader di sinistra di non lavarsi. Peccato non abbia anche detto che si mangiano le bambine, altrimenti gli si poteva dire che lui invece se le tromba. Le accuse olfattive del Cavaliere sono insensate. Lui come diavolo percepisce alcun odore se tra l’atmosfera e la sua pelle c’e’ una colata di cera pari alla superficie del Lago di Bolsena?

Sull’altra critica (“sono sempre incazzati”) potremmo dargli ragione. L’establishment post-comunista ride solo a pagamento; ma non scherzano manco quello di destra. La Santanche’ alza il dito medio a riflesso condizionato, tipo cane di Pavlov. La Russa manda a fare in culo chiunque modalità shuffle, come l’Ipod. E Bossi dice stronzo cosi spesso che pare il suo programma elettorale.

Gia’, programma elettorale: questo grande sconosciuto. A meno di quattro giorni dalla tornata elettorale, nessuno l’ha visto, tanto che la Sciarelli farà una puntata speciale di “Chi l’ha visto”. Ma si preannuncia un fallimento dopo gli scarsi risultati ottenuti dai precedenti episodi sulla Dignità ed il Rispetto.

La dittatura dei minorati

Obama batte Osama, 1 a 0, partita finita. Il leader di Al-Qaeda e’ stato ucciso ad Abbottabad, un nome più indovinato non poteva sceglierselo per morire. Eppure, mi sorprende il giubilo con cui la notizia sia stata accolta negli USA. Celebrare la morte resta un rito macabro, a prescindere dalle motivazioni. Per una volta, mi trovo d’accordo con la Chiesa.

Obama non ha avuto stile. Ha parlato di “uccisione”, e di “giustizia e’ fatta”; il suo discorso rimarca l’estrema arretratezza culturale del bacino elettorale americano. Appelli a Dio, alla famiglia, e alla patria lo avvicinano ad un membro del Tea Party, che tanto lo osteggia. Non di certo ad un Nobel per la Pace.

Era in calo di popolarita’ il Presidente. Era sceso a patti con i “birthers”, mostrando pubblicamente il suo certificato di nascita per sbugiardare chi spacciava i suoi natali in Africa. Ha promosso grandi tagli alla spesa pubblica, seguendo le dottrine repubblicane.

E allora, la domanda e’ semplice: pur di attirare voti, cosa sono disposti a fare i politici? Se la democrazia rappresentativa pretende vittime sacrificali, fino a che punto i potenti devono accontentarla?

Il caso nostrano e’ sotto gli occhi della nazione. La Lega ha mietuto successi parlando allo stomaco del paese, ai forcaioli della prima ora; non e’ un partito, ma una macchina elettorale gastrointerinale. Ed ora, si dice profondamente pacifista, semplicemente perche’ la “pancia” teme l’ondata immigratoria.

Rimane il retrogusto amaro di una politica schiava di moti e pulsioni per niente razionali. Una politica senza visione, senza fantasia, ed infine, senza speranza. La democrazia diventa il nuovo baluardo dei crociati, pronti a tutto pur di vederla trionfare. Sono ciechi. Ed un autobus con un conducente cieco ha un solo, ineluttabile destino: la sua distruzione.

Tocqueville ci ammoniva sul pericolo della “dittatura della maggioranza”. Dissento: ormai siamo sempre più in balia di una “dittatura di minorati”.

Che Dio ce la mandi buona (si fa per dire).

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