La fine del Berlusconismo e’ intrisa di ironia e burlesque.
Cerco’ di fare una legge contro la prostituzione, e viene beccato in “cene eleganti” con delle escort. Vince con il potere della TV, ma perde le amministrative ed il referendum grazie ad Internet. Amico fedele di Gheddafi, gli si rivolta contro quando questi muore nel peggiore dei modi (snocciolando il suo latinorum alla Don Abbondio). Odia le tasse e deride la lotta all’evasione fiscale, ed e’ costretto ad inserirla nella manovra d’estate. Ed ora, anche l’omonimia gli si mette contro. Nemico di un Visco dell’ultimo governo Prodi, nomina Governatore di Bankitalia proprio Visco (un altro).
Se il cerone lasciasse traspirare qualcosa, quest’uomo trasuderebbe gocce di incoerenza. La storia, personale e non, lo ha incastrato e smascherato cosi tante volte che quasi fa tenerezza. Ma anche no, a dire il vero. Chissa’ se, vedendo la trucida morte del suo ex amico Gheddafi, abbia temuto anche per la sua incolumita’. Noi non siamo una dittatura, ma non ce la passiamo affatto bene. Gl’indignati a Roma hanno organizzato il corteo più grande al mondo. Duecentomila persone, contro le decina di migliaia delle altre citta’. Anziche’ farci mille pippe sui black block (dementi da incarcerare, e punto), perche’ nessuno si chiede il motivo di tanta partecipazione popolare?
Noi non siamo la Libia. Ma non siamo manco la Germania o la Francia. E cos’avremmo di meno? Cosa ci manca se non una classe politica decente? Il berlusconismo ha fatto campare destra e sinistra, ed ora che la fine e’ vicina, tutti si cagano sotto. Tutti.
Sic transit gloria mundi pure per l’Italia?
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