Draquila – Dittatura in corso (la recensione)

Se già Videocracy mi aveva angosciato profondamente, questo documentario di Sabina Guzzanti mi ha fatto incazzare come non mai. Scoprire del regime dittatoriale militare instaurato a L’Aquila dal Governo Berlusconi attraverso il braccio armato della Protezione Civile di Guido Bertolaso mi provoca un attacco collerico non indifferente.

Nessun giornale ne ha mai parlato (triste che sia una comica a farne le veci).

Nei campi, non si può nè entrare nè uscire senza incappare in un posto di blocco che fa domande, non si possono indire assemblee spontanee non autorizzate, non si possono bere cocacola e caffè (“per non eccitare i terremotati”), non si possono affiggere cartelloni di protesta. Mentre chi ha avuto le case si deve impegnare a riconsegnare TUTTO ciò che gli è stato fornito se dovesse andar via (DOVE???).

Gli aquilani sono PRIGIONIERI dello Stato Italiano. La Protezione Civile è la forza Carceraria.

Ma intanto, quello che conta è costruire, costruire, costruire nuove case, new towns, new centri commerciali. E la città vecchia è lasciata al declino più totale. Chi se ne frega, ci penserà qualche Governo di sinistra a ricostruire per i prossimi 20 anni: intanto, io m’incasso i consensi ora – chi vivrà, vedrà.

Da domani sarà difficile negarlo: l’Aquila è il laboratorio del regime che sarà (o che già c’è).

Grazie Sabrina.

SuperLatrine

“Dobbiamo preparargli una cosa megagalattica”. Cosi’ si esprimeva Anemone ad un suo collaboratore, per indicargli l’orgia che stavano preparando per Guido Bertolaso.

Questa espressione ci da il segno dei tempi: La politica ed il tessuto sociale ormai vivono di doping lessicale: se non usi i superlativi, non sei nessuno. Sono tutti pompati, parlano pompato, agiscono in pompa magna e a vogliono a tutti i costi una pompa.

Si proclamano “la societa’ del fare” (il complemento oggetto non e’ dato saperlo), opposta alla societa’ del pensare. Invece, io direi che siamo tutti quanti la societa’ dei fatti, participio passato e non sostantivo. Anche perche’ di sostanza (a parte quella stupefacente) ne e’ rimasta davvero poca.

Non a caso oggi c’è la neve a Roma. Tutti esultano: finalmente non c’è solo nel Parlamento e nell’aria, ma anche a terra!

Bertolavatar

Tale padre, tale figlio.
Bertolaso, vessillo del Governo “del fare” berlusconiano al quale e’ destinato anche un ministero, e’ indagato per corruzione dai pm di Firenze. Sarebbe implicato in uno scandalo di appalti pubblici gestiti dalla Protezione Civile e truccati a favore dell’imprenditore Anemone. Pare che questi procurasse ogni tipo di favore ai suoi referenti pubblici, anche di tipo sessuale: “Mandami Francesca, quella brava, che’ oggi ho pomeriggio libero” chiede Bertolaso all’imprenditore in un’intercettazione telefonica. Ma non era sempre occupato a salvare l’Italia?

Tale padre, tale figlio.
Dopo la notizia, Guido ha consegnato le dimissioni, ma Berlusconi le ha respinte e gli ha offerto di creargli l’immunita’ in quanto commissario all’immondizia a Napoli (con un emendamento ad hoc alla mille proroghe). Ovviamente, Guido ha accettato senza opporsi per il bene dell’Italia. Che forse e’ un’altra prostituta che frequenta.

Pare sempre più evidente la totale intercambiabilita’ tra i due: BERlusconi pensa, BERtolaso agisce. Sostanzialmente, Guido e’ l’Avatar che Berlusconi usa per andare tra le macerie, evitando così di struccarsi con le polveri dei cantieri. Appena i pm di Firenze glielo volevano levare, l’orrore si sarà letto nel suo volto di cerone. Vorremmo dirci sorpresi; ma ormai la rassegnazione ha preso il posto dell’indignazione e la nausea quello della vergogna.

Ci chiamano la Repubblica delle Banane, perche’ somigliamo ad un paese sudamericano; ma sarebbe più giusto farlo, perche’ ci governano a suon di banane su per il deretano. Vogliono levare gl’incentivi auto nonostante il calo di produzione industriale del 17%? Bene, almeno dessero delle family card per l’acquisto di vasellina: tanto vale essere attrezzati per il futuro, non credete?

Bertolaso, ministro tampone

“Bertolaso avrà un ministero – è il minimo che possiamo fare per lui dopo tutto quello che ha fatto”.

“Tutto quello che ha fatto”? Ma ora diamo un ministero a tutti quelli che FANNO semplicemente il LAVORO per cui sono LAUTAMENTE pagati? Cazzo, una nazione di ministri dovremmo avere! Ma non c’è da stupirsi: Berlusconi ha annunciato solo l’ennesima prebenda al suo fido facchino porta-macerie; ha sancito per l’ennesima volta la sua idea di Stato: un oggetto a sua disposizione. Lui elargisce ministeri a chi fa il bravo, così come la mamma da la merendina a chi finisce i compiti prima di cena. Lo Stato è la sua credenza piena di leccornie da dare ai servetti che gli sbavano dietro in segno di riconoscenza.

Quale ministero gli darà? Quello delle fogne? Data la sua familiarità con le FIGURE DI MERDA. Oppure, quello per l’immigrazione e deliquenza? Dato che per il premier-donna sono LA STESSA COSA. Anzi, meglio: Ministro per l’Emergenza pre-elettorale. Ogni qualvolta si voti, Bertolaso creerà una cataclisma naturale, che risolverà prontamente grazie all’aiuto dell’amato ed efficiente Governo Berlusconi. Una sorta di ministro-tampone interno: appena scorre sangue, arriva lui, lo fa prima filmare, e poi lo tampona – infine, va 40 volte in TV a dire che solo il suo tampone trattiene qualsiasi flusso mestruale, leggero o pesante che sia.

Che felicità, le mie notti saranno meno agitate d’ora in poi. E non avrò manco più paura di macchiarmi in quei giorni del mese.

Grazie Berty!

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