BlogSave o BlogSlave?

Giorni fa stavo per scendere in piazza, io che odio le proteste e sparerei agli studenti quando mi bloccano la metro per i fottuttissimi cazzi loro. Eppure, questa volta era troppo. Girava voce che un onorevole del PDL, Roberto Cassinelli, stesse lavorando ad un disegno di legge per la registrazione dei blog.

Orrore, terrore, la fine della democrazione in rete. Oggi apprendo da un video sul suo blog che tale registrazione non verrà presentata per i siti personali ma solo per quelli con una redazione (ovvero, composta da almeno due giornalisti stipendiati) che superino il limite di 36.000 euro di raccolta pubblicitaria.

Insomma, pare che noi tuttologi-cazzari siamo salvi. Anche se fuggi da un Cassinelli e ti becchi comunque la Società Italia Pediatri che ti dice che siamo tutti drogati, tossicomani, alcolisti e deresponsabilizzati.

Una proposta a Cassinelli: perchè non registriamo i pediatri che dicono cazzate costantemente con due assistenti stipendiati (poco, sicuramente sono stagisti adolescenti drogati e alcolisti) e che raccolgono soldi dai fondi per la ricerca SERIA?

Per una tassonomia dei blogger

Ho il blog da almeno quattro anni – anche se sono approdato su wordpress da pochissimo. In questi anni, ho assistito a diversi personaggi decisamente variegati. Eppure, esistono dei tipi ricorrenti, delle tipologie di blogger che si perpetuano all’infinito. Eccoli.

1. Scrittore cercasi. Il blogger che vorrebbe scrivere un libro e vive nell’illusione che un editore non abbia un c***o da fare che passare il tempo a leggere 10 triliardi di blog al giorno;

2. Melissa P. I blogger che scrivono della loro vita, in maniera più o meno romanzata; scambiano la rete per una seduta psicoanalitica e tendono a disperdersi in dettagli irrilevanti (“mi ha guardata per 2 secondi: sono incinta?”);

3. Giornalista mancato (o moncato). Il giornalista fallito che cerca visibilità nel web. La maggior parte non riporta le fonti e plagia articoli di giornale. Spesso antiberlusconiani, venderebbero il culo se gli offrissero un posto al TG5;

4. Il rimorchiatore. Colui che usa il blog solo per rimorchiare avendo netti problemi di socializzazione derivante da un look da sfigato ed un alito pesante quanto Nadia Rinaldi;

5. Il fotoreporter. Chi mette le foto dei suoi viaggi, corredandoli di inutili commenti del tipo: “Qui io e Gino abbiamo abbordato la prostituta PAOLO”. Chi s’imbatte in questo blog viene colto da sindrome del cchissenefrega acuta;

6. Il bloggatore precoce. Scrive 40.000 post al giorno, non si ferma a pensare quello che scrive e vomita parole come un’anoressica vomita cibo;

7. Il bloggatore ritardato. Non posta mai, e quando lo fa, scrive cose talmente insensate che dimentica di averle scritte e si commenta da solo.

8. Il contatore del gas. E’ il blogger che passa il tempo a osservare le statistiche del suo sito, analizzandone i trend e le curve; nei casi gravi, commenta blog famosi solo per farsi pubblicità;

Secondo voi, ne esistono anche altri?

Britni Speak

Questi sono i termini di ricerca con cui i lettori sono arrivati al mio blog oggi. Vorrei sottolineare:

1) Dei pazzi dislessici che cercavano disperatamente BRITNI SPEAK;

2) Dei maniaci sessuali in cerca di PORNOVINTAGE;

3) Dei confusi in cerca di FROCISESSUALI;

4) Dei feticisti di SALVASLIP

E’ bello sapere che i tuoi lettori ti somigliano.

Chi è il ministro che sta più sul cazzo? Risultati del sondaggio

Dopo una settimana dall’inizio del sondaggio “Vota il ministro che ti sta sul cazzo”, ecco la classifica dei votanti passati in questo balordo blog:

Carfagna
33%
La Russa 13%
Brunetta 9%
Calderoli 9%
Tremonti 9%
Alfano 9%
Gelmini 6%
Maroni 2%
Zaia 2%
Bondi 2%
Bossi 2%
Rotondi 2%
Vito 2%

Vedendo la Carfagna al primo posto, posso pensare a quattro tipi di lettori del mio blog.

1. Sono puttane incazzate per il suo ddl anti-prostituzione;

2. Sono gay che non hanno sopportato il mancato patrocinio del gay pride;

3. Sono showgirls invidiose perchè loro hanno rimediato solo una televendita andando coi potenti;

4. Maniaci sessuali che la vorrebbero DAVVERO sul cazzo;

Minchia, Puttane, Gay, Showgirls…ci mancano solo i nani, e il mio blog somiglia al vecchio PSI.

Il Grillo dal bollino facile

C’aveva provato già lo scorso settembre, cavalcando l’onda del successo del V-day; e ci riprova adesso, senza ritegno.

Di chi parlo? Del signor no per eccellenza (roba che i Verdi erano* l’Unione Cementizi Italiana): Beppe Grillo.

Di cosa parlo? Del presunto appoggio alle liste civiche a cui lui apporrebbe il bollino beppegrillo.it

Delle liste Ciquita, con il bollino blu. Non amo ripetermi, per cui vi rimando al post che scrissi allora.

Buona ri-lettura e buon appetito.

* non è magnifico parlare al passato di questo partito? Spero si possa fare lo stesso di Grillo a.s.a.p.

Facebook delle mie brame, chi è il + scemo del reame?

Non so come stiate messi a Social network, ma io piuttosto imbrigliato.
Da un bel pò, però, mi sono concentrato totalmente su FACEBOOK; gli altri profili li lascio vagare nel cyberspazio senza curarli più di tanto. Dopo 1 mese di FB, avevo già ricontattato: tutti gli amici delle elementari, medie e liceo; gli amici del camposcuola di quando avevo 14 anni (si, ahimè, facevo il camposcuola CATTOLICO..non è il massimo per un ebreo, però ci si drogava bene); i miei parenti dell’australia e dell’argentina (scroccherò sicuramente qualche viaggetto); i miei ex colleghi di lavoro di Madrid. Insomma, ho rimpiguato la mia rete di amicizie in modo tale da rimanere sempre connesso.

Facebook è un ottimo strumento per una serie di obiettivi.

1. Ricontattare gli old friends,
2. Trovare lavoro (sto cercando di contattare Rocco Siffredi),
3. Rimorchiare (amore, non è il mio caso! Mi dicono così..)
4. Fare nuove amicizie (non rimorchio-oriented),
5. Organizzare eventi pazzi (tipo l’incendia-lucchetto party a Ponte Milvio),
6. Trovare oggetti introvabili (il vibratore Rabbit è ormai introvabile!),
7. Controllare il partner e i propri figli (amore, non lo faccio. Credici.).

Peraltro, Facebook ultimamente ha superato anche myspace come contatti mensili, per cui è diventato decisamente più cool da utilizzare. Anche se m’iniziano un pò ad insospettire quelle pubblicità che mi appaiono al lato del profilo, perchè sembrano TROPPO dirette a me. Insomma, mi sembra di stare nel film, Minority Report, dove i cartelloni pubblicitari animati ti chiamano per nome. Non a caso, FB recentemente ha avuto parecchi problemi legati alla privacy; ed il fatto che Microsoft gli stia ronzando attorno non fa ben sperare.

Insomma,
Facebook: cool o presa per il cool?

Le lista Ciquita

Ricapitoliamo.
1. La scorsa estate, Gian Antonio Stella pubblica un best-seller “La Casta”, dove mette alla berlina tutti i privilegi pecuniari dei politici italiani. 300.000 copie vendute in pochissimi mesi. I giornali iniziano a parlare di “nuova ondata antipolitica come nel ’92”.
2. Lo scorso 8 settembre, Grillo organizza il V-day supportato dalla rete di meet-ups creati grazie al suo blog. Un successo senza precedenti. La proposta di legge per “pulire il Parlamento” viene firmata da 300.000 persone in un solo giorno. Il comico dichiara: “Nessun partito politico, i partiti li voglio distruggere”.
3. Domenica 16 settembre. Grillo pubblica sul suo blog un pezzo dove propone ai meet-ups di farsi lista civica. Lui non parteciperà a tali liste, se non apponendo un bollino di certificazione “beppegrillo.it” a garantire il rispetto di alcune norme essenziali (nessuna affiliazione a partiti e membri totalmente incensurati).

Tentiamo un’analisi di questa situazione.

L’antipolitica è una caratteristica cronica dell’italiano medio – in classifica, si trova giusto dopo la dieta a zone e poco prima di “Uomini e Donne”. Ma a differenza di queste ultime, esiste dai tempi dell’instaurazione della Repubblica e rimane lì immobile, ultimo baluardo dell’uomo “che deve de puzzà”. Siamo un anti-popolo, nel senso che amiamo tutto ciò che sia anti-qualcosa, perchè adoriamo distruggere ciò che già c’è. O meglio, amiamo pensare che qualcuno lo faccia, ma nell’ora della verità, preferiamo le tette della Canalis in TV.

Siamo un anti-popolo, non perchè siamo disgustati dai privilegi dei politici, o perchè vogliamo rivoluzionare lo status quo. La vera motivazione è una ed una soltanto: INVIDIA, pura e cruda. Non vogliamo abbattere un bel niente. Godiamo nel vedere chi è più ricco, più bello cadere e morire sotto lo sferzante giudizio della massa popolare. Amiamo le gogne televisive, le lapidazioni virtuali e i bucatini all’amatriciana con lo stesso identico fervore. Forse i bucatini, con maggiore vigore.

L’antipolitica è in realtà una pro-invidia acuta. E la politica dell’indignazione che Mr Cricket sta portando avanti, con il suo fare giullaresco e un pò strafottente non è altro che un’ottima maschera con cui l’italiano potrà nascondersi alle prossime elezioni. Si vuole sostituire ai radicali, da sempre roccaforte del voto di protesta; e non a caso lo stesso Pannella si è sentito in obbligo di sfidare ad un “duello virtuale” proprio l’astro nascente del qualunquismo in salsa bit.

Mr Cricket ora si è inventato un fantastico bollino blu da appiccicare alle liste civiche – o meglio, liste Ciquita – per le prossime elezioni amministrative. Idea originale, senza dubbio. E d’altronde, sono anni che politologi di tutto il mondo apostrofano l’italia come la “Repubblica delle Banane“. Era ora che qualcuno agisse di conseguenza. Bravo signor Grillo.

Attendiamo che l’uomo del blog abbia detto sì.
E a quel punto, la macedonia sarà al completo e potremo finalmente considerarci alla frutta.

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