Breakfast Date, Angelina, e Maria de Filippi

Il mondo delle casalinghe frustrate (mi ci includo) è nel panico. Sarà vero che Maria de Filippi lascerà la conduzione di Uomini e Donne a Raffaella Mennoia, una sua autrice? Sarebbe sostituire Gesù con un evangelista! Esiste solo un precedente: Magalli era un autore di Raffaella, per poi diventare lui stesso conduttore (così agoniato dalla Rai da farlo sparire da youtube per diritto di autore!!).

Manco potremo andare al Billionaire per distrarci. Briatore ha perso quattro denti, e non è proprio aria. Nè potremo più recarci dal Wallmart a comprare un bel fucile per far fuori qualcuno come fanno gli americani per sport, o decapitare gente come fanno i russi per ammazzare la noia. Magari possiamo chiamare la Casta, che ultimamente sta incazzata nera, e ci pensa lei a risolvere la questiona da donna a donna.

Sicuramente, nessuno di noi farà come l’ex rugbista Trevisan, che si vuole far prete. Non esageriamo. Sopravviveremo anche senza Maria (quella originale, ma non la fake del cattolicesimo).

Ora devo lasciarvi. Ho un breakfast date. Ci vediamo nella nuova casa di Angelina e Brad!

Same shit, different day?

Quanto emerge dalle indagini sulla P4 e sulla figura FUCK-totum di Bisignani e’ grottesco, prim’ancora che rilevante penalmente. Siano benedette le intercettazioni!

Veniamo a sapere che l’ex dg Rai Masi scondizolava ogni giorno da Bisignani per una sua approvazione telefonica (“Gigi, oggi sono andato bene? Che dici?”). Che per la Prestigiacomo “Silvio non e’ intelligente”. Che Feltri “appena Silvio schioda, mi candido io”. Che per Briatore, l’amica Danielina Santanche’ (con la quale si era sfogato giorni fa in merito al puttanaio di B), e’ una che “non ci posso credere l’abbiano messa li (sottosegretario)…ti ricordi quando prendeva lezioni di storia?”. Oppure che la Brambilla e’ considerata “una stronza, un mostro, una mignotta come poche”. Nonostante ne gravitino tante attorno al premier, e di ben longeva professionalita’!

Un quadro desolante dell’establishment al potere, una Wikileaks de noiantri che farebbe ridere se non facesse piangere. Un establishment che incula la nazione, e che per giunta cerca d’incularsi a vicenda. Un film porno-splatter di categoria B.

Ma la tripletta elettorale appena passata ha sancito definitivamente la fine del basso impero. La gente ha condannato ancor prima dei giudici questo sistema di potere lurido e senza un minimo di dignita’ umana, ancor prima che politica. L’Italia delle cagnette e dei lecchini e’ giunta al termine. Rimane l’interrogativo: sapranno i successori cambiare davvero le cose oppure dovremo arrenderci al vecchio detto americano “Same shit, different day”?

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