Alla Destra del Padrone

La Merkel sta per cambiare la Cdu (il Pdl tedesco…anche se il paragone e’ davvero ingeneroso!). Pare stia per annunciare una svolta socialdemocratica, affinche’ il suo partito diventi la “casa comune dei tedeschi e dei cittadini di origine straniera”. Ricordiamoci che la Merkel e’ al governo con il Partito liberale, guidato da un avvocato gay con tanto di compagno.

In Italia, La Merkel sarebbe accusata, nell’ordine: di essere anti-italiana, di odiare la famiglia tradizionale, di distruggere l’ordine naturale, di odiare il libero mercato, di istigare gli attacchi a Berlusconi, di aver generato la catastrofe di Haiti e  di aver fatto uscire George dalla casa del Grande Fratello.

La sentenza sulla destra italiana? Vorremmo dichiararla morta, ma non ne avremmo i soldi per la sepoltura: pare che una tomba al Verano costi quasi un milione di euro. Ci dovremo accontentare di una lapide a Villa Certosa, tra  vulcani e seni artificiali. Almeno si godranno lo spettacolo.

Una Destra “Avanzata”

Ieri in Germania e’ stata la giornata del trionfo del centrodestra, con il CDU-CSU della Merkel che spezza la grande coalizione con l’SPD (che tracolla di 11 punti), e inizia l’avventura con l’FDP, il partito liberale che raddoppia i suoi consensi. Quello che sorprende un italiano e’ la caratura morale dei due leader, la consumata Merkel ed il leader liberal Guido Westerwelle. Una donna ed un gay al governo della prima economia europea, tra le prime al mondo.

Ieri ai festeggiamenti per la vittoria, Guido si e’ presentato con il suo compagno, si sono abbracciati in pubblico, senza alcuna vergogna. Ci si commuove a vedere una destra tanto moderna, economicamente avanzata, perche’ anche in Italia abbiamo una destra avanzata, ma nel senso di marcia, scaduta. Da noi, il Giornale – organo di partito berlusconiano, di proprietà del fratello del Cavalliere – ha “accusato” di omosessualita’ il direttore di Avvenire, lo ha pubblicamente umiliato e costretto alle dimissioni. Il Cavaliere si e’ dissociato dalle dichiarazioni di Feltri. Ma lui tende a dissociarsi spesso anche da se stesso (vedi l’ultimo caso dell’Afghanistan): ormai e’ credibile quanto Novella 2000.

E con lui, l’Italia stessa e’ meno credibile, in ogni comparto della sua economia, persino la moda. La stampa americana taccia le sfilate delle griffe italiane di essere anche loro vittime del dilagante effetto Velina. Vero, non vero, provocatorio o meno, il nostro Presidente ci espone a questo tipo di critiche dall’estero. E in un tempo di crisi dell’esportazioni non e’ esattamente un toccasana. Ma a lui che importa? La sua Pubblitalia e’ l’unica concessionaria pubblicitaria non in crisi, possiede meta’ del mercato e non vede rivali.

Fino a che la destra italiana sara’ tale perche’ siede “alla destra del Padre-padrone” non si affranchera’ mai dall’alone di sporco e lercio che la infesta. Non c’è niente da fare, perchè la destra è ancora più indolente e attaccata alla poltrona della sinistra. E questa immobilità è il più bel regalo che possano fare al Presidente per il suo compleanno (che cade oggi).

Happy Birthday, Mister President!

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