Signora, zitta che…

Berlusconi è finito. Il centrosinistra ha ormai superato il centrodestra, nonostante gl’innumerevoli tentantivi per non farcela; Fini ed il grande centro sono al 16%, malgrado ci sia Buttiglione tra le loro fila; il Premier è in ginocchio per via della Carfagna, 2 anni fa era il contrario; Maroni apprezzerebbe Tremonti come premier di un futuro governo. Silvio è disperato, e noi non ci capiamo più una mazza.

Neanche si è consumata la crisi di Governo e già sento le vecchiette che tra un paio d’anni diranno: “si stava meglio quando c’era Silvio”. Perchè tutti sappiamo che chiunque vinca le prossime elezioni non sarà mai in grado di tenere per le palle la proprio alleanza come B ha saputo fare fino a pochi mesi fa. E’ un dato innegabile: non esistono leader carismatici, ma solo galline nel pollaio. Ed il nostro paese non può più permettersi di occuparsi solo della patta del suo Presidente.

Per chiunque vada al Governo (Bersani, Vendola o Fini), ho una semplice richiesta. Non fatemi sentire quelle vecchiette al supemercato o sul pianerottolo di casa. Il rischio è che le massacri di botte, e poi mi suicidi, ingoiando gli arretrati di Chi.

Va bene tutto, fuorchè il disco rotto degli ultimi 16 anni. Ne ho piene le palle.

Una Destra “Avanzata”

Ieri in Germania e’ stata la giornata del trionfo del centrodestra, con il CDU-CSU della Merkel che spezza la grande coalizione con l’SPD (che tracolla di 11 punti), e inizia l’avventura con l’FDP, il partito liberale che raddoppia i suoi consensi. Quello che sorprende un italiano e’ la caratura morale dei due leader, la consumata Merkel ed il leader liberal Guido Westerwelle. Una donna ed un gay al governo della prima economia europea, tra le prime al mondo.

Ieri ai festeggiamenti per la vittoria, Guido si e’ presentato con il suo compagno, si sono abbracciati in pubblico, senza alcuna vergogna. Ci si commuove a vedere una destra tanto moderna, economicamente avanzata, perche’ anche in Italia abbiamo una destra avanzata, ma nel senso di marcia, scaduta. Da noi, il Giornale – organo di partito berlusconiano, di proprietà del fratello del Cavalliere – ha “accusato” di omosessualita’ il direttore di Avvenire, lo ha pubblicamente umiliato e costretto alle dimissioni. Il Cavaliere si e’ dissociato dalle dichiarazioni di Feltri. Ma lui tende a dissociarsi spesso anche da se stesso (vedi l’ultimo caso dell’Afghanistan): ormai e’ credibile quanto Novella 2000.

E con lui, l’Italia stessa e’ meno credibile, in ogni comparto della sua economia, persino la moda. La stampa americana taccia le sfilate delle griffe italiane di essere anche loro vittime del dilagante effetto Velina. Vero, non vero, provocatorio o meno, il nostro Presidente ci espone a questo tipo di critiche dall’estero. E in un tempo di crisi dell’esportazioni non e’ esattamente un toccasana. Ma a lui che importa? La sua Pubblitalia e’ l’unica concessionaria pubblicitaria non in crisi, possiede meta’ del mercato e non vede rivali.

Fino a che la destra italiana sara’ tale perche’ siede “alla destra del Padre-padrone” non si affranchera’ mai dall’alone di sporco e lercio che la infesta. Non c’è niente da fare, perchè la destra è ancora più indolente e attaccata alla poltrona della sinistra. E questa immobilità è il più bel regalo che possano fare al Presidente per il suo compleanno (che cade oggi).

Happy Birthday, Mister President!

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