Bertolaso, ministro tampone

“Bertolaso avrà un ministero – è il minimo che possiamo fare per lui dopo tutto quello che ha fatto”.

“Tutto quello che ha fatto”? Ma ora diamo un ministero a tutti quelli che FANNO semplicemente il LAVORO per cui sono LAUTAMENTE pagati? Cazzo, una nazione di ministri dovremmo avere! Ma non c’è da stupirsi: Berlusconi ha annunciato solo l’ennesima prebenda al suo fido facchino porta-macerie; ha sancito per l’ennesima volta la sua idea di Stato: un oggetto a sua disposizione. Lui elargisce ministeri a chi fa il bravo, così come la mamma da la merendina a chi finisce i compiti prima di cena. Lo Stato è la sua credenza piena di leccornie da dare ai servetti che gli sbavano dietro in segno di riconoscenza.

Quale ministero gli darà? Quello delle fogne? Data la sua familiarità con le FIGURE DI MERDA. Oppure, quello per l’immigrazione e deliquenza? Dato che per il premier-donna sono LA STESSA COSA. Anzi, meglio: Ministro per l’Emergenza pre-elettorale. Ogni qualvolta si voti, Bertolaso creerà una cataclisma naturale, che risolverà prontamente grazie all’aiuto dell’amato ed efficiente Governo Berlusconi. Una sorta di ministro-tampone interno: appena scorre sangue, arriva lui, lo fa prima filmare, e poi lo tampona – infine, va 40 volte in TV a dire che solo il suo tampone trattiene qualsiasi flusso mestruale, leggero o pesante che sia.

Che felicità, le mie notti saranno meno agitate d’ora in poi. E non avrò manco più paura di macchiarmi in quei giorni del mese.

Grazie Berty!

Triangoli

Strano Paese il nostro.”Il triangolo no, non l’avevo considerato” cantava Renato Zero, eppure pare che vada molto di moda. Prendiamo i due casi del giorno.

Primo triangolo: Mediatrade-Agrama-Berlusconi – ovvero, il triangolo che gonfia il portafoglio.

Mediatrade acquistava i film e serie Paramount da un intermediario (Frank Agrama) che li vendeva ad un prezzo 45% superiore a quello di mercato. L’incasso in realta’ andava a Berlusconi e figlio, che cosi’ speculavano sulla propria azienda.

Secondo triangolo: Lapo Elkann – Signorini – Tribunale – ovvero, il triangolo che gonfia lo scandalo.

Lapo pago’ al direttore di CHI, Signorini, 300mila euro per non far uscire una sua foto con una trans. Il caso arriva in tribunale per Vallettopoli, e ha risalto su tutti i giornali. Della foto di Lapo nessuna traccia, ma lo scandalo è comunque venuto fuori.

In realtà, esiste un altro triangolo in questi giorni, ma non riguarda l’Italia: Cina – Google – America – ovvero, il triangolo che sgonfia il dittatore.

La Cina avrebbe cercato di “hackerare” i database di Google per poter censurare alcuni dati. Google ha minacciato di andare via dal mercato cinese, e la Clinton ha sferrato un attacco contro la politica cinese affermando l’importanza della libertà di espressione.

Quanto vorremmo che il nostro Paese fosse protagonista anche di quest’ultimo triangolo. Ma la verità è che se non ci sono cinema, palleittes, tette, trans e Berlusconi, a noi i triangoli non interessano. Ad ognuno il suo triangolo, ça va sans dire.

Rassegna(ta) stampa – 5 dic 08

La Gelmini ha aperto un suo canale su Youtube: “Non mi arrendo allo status quo”.

Applicata la porn tax per la visione dei suoi contenuti.

La Clinton si taglia lo stipendio per diventare segretario di stato

Da noi, Borghezio prende l’indennità per sparare cazzate in TV.

Alitalia, -33% passeggeri ad Ottobre.

CAI, CAI, CAI!

La rivista Playboy apre in Italia.

D’ora in poi, sapremo dove pescare rumene per fare le Veline.

Le “gemelline” dell’Isola dei Famosi in visita a Palazzo Grazioli.

Il Premier si fa in due per la crisi.

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