Due faccie di merda della stessa medaglia

Sono in stato di shock da un paio di ore. Un mio amico e’ stato ucciso da questo pezzo di merda fascista in Norvegia. Se non avessi avuto un amico tra quei cento morti, probabilmente avrei sorvolato. Ci nutriamo di cadaveri, ed il nostro immaginario ne’ e’ dopato.

Fascisti o comunisti. Due faccie della stessa medaglia. Morte e’ la loro unica ideologia. La dittattura e’ il loro metodo. Silenzio e’ il loro complice. L’indifferenza e’ il loro fratello. L’ironia il loro più grande amico. Perche’ la gente ormai pronuncia fascista o comunista come se dietro non ci fosse una Storia. Mi c’includo nella lista d’incoscienti, e deficienti. Ma gli attentati di Oslo c’impongono una riflessione seria. Non possiamo più sdrammatizzare, o pensare che sia una terra lontana, che tanto qui non possa mai succedere.

Ogni giorno assisto a piccoli fascismi. L’amico che offende l’amico. Il giovane che offende il vecchio. L’italiano che offende l’immigrato. Il religioso che offende il non credente. Questo e’ fascismo, questo e’ il suo sale: la divisione, e l’offesa preventiva. Ma ancora più a fondo, la paura guida il suo sviluppo. Paura dell’altro, del diverso, dello sconosciuto. Se Colombo fosse stato fascista, non avrebbe mai scoperto l’America. Perche’ la Storia nell’ultimo secolo e’ avanzata solo in termini di cupidigia e cattiveria. Non inganniamoci: sono due elementi da sempre presenti nella vita dell’uomo, ma erano sempre accompagnati da progressi senza precedenti.

L’unica nota degna degli ultimi anni e’ Internet. Una rivoluzione pacifica, culturale, sociale, ed economica. Ma soprattutto, il nuovo megafono mondiale, che ci pone davanti al dilemma della liberta’ di espressione. Gruppi jihadisti, fascisti, anarchici, comunisti. Tutti inneggiano alla morte sul web. Andrebbero messi a tacere? NO, e poi NO. La censura li fortificherebbe, li renderebbe dei martiri, darebbe loro un golem contro cui lottare. Lasciate che parlino, e straparlino delle loro pseudo-lotte da sociopatici.

Che dovrei fare ora. Dovrei ancora stare in silenzio quando sento pronunciare la parola fascista con leggerezza? NO, il mio disprezzo e’ persino aumentato verso questi turisti del qualunquismo. E non ho più intenzione di lasciarli parlare a vanvera. Che si assumano le loro responsabilita. Perche’ anche il loro lessico ha ucciso il mio amico. E questo non lo dimentichero’ mai.

L’anello mancante

CLAMOROSO: scoperto uno scheletro intatto di un bimbo risalente a 2 milioni di anni fa! Pare sia l’anello mancante tra scimmia ed uomo, ma soprattutto tra comunisti e quelli del partito democratico! La scoperta ha dell’eccezionale, perchè finalmente la comunità scientifica internazionale potrà spiegare come si siano trasformati da sindacalisti leninisti a fighettini pariolini in appena 15 anni!

Vediamo nel dettaglio le 5 caratteristiche che differenziano questo scheletro dal suo precedessore. D’ora in avanti, lo chiamerò Binettide, per comodità.

1) Il Binettide presenta ferite plurime alle caviglie, con resti di un’erba sparsi sulla struttura ossea. Si tratta di Salvia, che l’Opus Dei usava al posto del cilicio di difficile reperimento nel paleolitico (all’epoca, l’unico smercio apparteneva ad Andreotti).

2) Il Binettide ha un cranio decisamente più grande di chi l’ha preceduto, ma pare non fosse pieno di materia grigia, ma solo di ostie e copie vecchie di Famiglia Cristiana;

3) Il Binettide non presenta calli o segni di usura sulle mani, segno che sin da piccolo non ha mai fatto un lavoro vero; unico segno sono piccoli solchi semisferici, dovuti all’utilizzo compulsivo di Rosari di ogni tipo;

4) Il Binettide ha la mandibola ben sviluppata: eredità dei suoi avi, che si cibavano avidamente di bambini; il Binettide però abbandonò tale pratica: con i bambini, ci “giocava” solamente.

5) Il Binettide, infine, presenta un osso sacro molto schiacciato, per via dell’utilizzo eccessivo di poltrone nei talk show di Raiuno. Pezzi di Bruno Vespa sono stati rinvenuti vicino lo scheletro.

Ripetiamo: questa scoperta è ECCEZIONALE. Ora possiamo applicare la teoria darwinista anche alla formazione del Partito Democratico: la selezione naturale ha eliminato chi si occupava dei lavoratori, e ha conservato solo chi l’inculava sonoramente a suon di Ave Maria.

Ora alla scienza rimane solo da spiegare l’ultimo grande enigma dell’universo: la postura eretta di Fassino nonostante  una struttura ossea di incerta stabilità.

Ne vederemo delle belle, signori – stay tuned!

Mani-festa

“Scenderanno in piazza tutti gli invisibili: precari, operai, rom, immigrati, studenti, gay”.
E’ questa la descrizione più ricorrente della manifestazione che avrà luogo oggi a Roma contro alcuni provvidementi del governo in merito al Welfare. A guidare la protesta i segretari di PRC e PDCI, con altre 120 associazioni e centri sociali.

Singolare la classificazione delle categorie menzionate: INVISIBILI.
Sarebbe opportuno porci alcune domande su questo portentoso potere.

– Una persona è invisibile, perchè non la si vuole vedere o perchè è essa stessa a non mostarsi?
– Una persona invisibile – priva di occhi da comune mortale – può vedere il resto del mondo?
– In tal caso, può passare attraverso la gente oppure deve comunque schivarla?

Sembrano domande da fumetto o da scienziati swiftiani, ma sono questioni men che meno chiuse alla discussione. Andiamo per ordine.

Nel caso delle categorie in protesta, va detto che fanno di tutto per essere viste dagli altri; ce la mettono davvero tutta, bisogna darne loro atto. Pertanto, è molto più plausibile la prima opzione, ovvero, che la gente non voglia vederli. Per quanto riguarda la seconda domanda, la questione si complica lievemente. E’ evidente che chi non è visto è dotato di un poter immenso nel caso possa vedere gli altri. Può continuare a fare la propria vita senza il disturbo degli altri, senza il costante occhio esanimatore del prossimo.

Sono scevri di condizionamenti sociali e questo li rende di fatto invincibili. Il problema nasce quando c’è bisogno del riconoscimento sociale – che altro sono i diritti se non attestati di esistenza di una categoria umana? E così, improvvisamente, queste umanità “altre” vogliono fondersi agli “altri”. Vogliono perdere la loro invisibilità, il loro potere pur di acquisirne uno ancora più portentoso: l’uguaglianza. E la società deve necessariamente accordar loro questi diritti? Se si, perchè?

Ci si lamenta tanto del pluralismo della politica italiana, dei troppi partiti; perchè ci si meraviglia allora se la Gente esprima la stessa insofferenza verso il pluralismo dei diritti? E’ un tratto comune delle società occidentali quello di semplificare, sburocratizzare, uniformare e strutturare. Attacchi laterali allo status quo non sono un’offesa semplice – sono un affronto all’ontologia del vivere comune. Ridefinire i confini del recinto sociale destabilizza e crea confusione nella maggior parte delle persone. In fondo, “si è sempre vissuto bene così – perchè cambiare?”.

Con questo non voglio giustificare l’immobilità sociale, ma protestare in piazza è come un monologo all’ennesima potenza, è facile, rumoroso, caciarone e totalmente inutile. Gl’inglesi dicono “A storm in a tea-cup” – una tempesta in una tazza di tè. Tanto casino per nulla. Forse sarebbe meglio – oltre che pretendere diritti – dare il diritto a chi già ce li ha di essere realmente ascoltato.

Ogni tanto ci si ricordi che non è il dialogo a nuocere gravemente alla salute.

ps questo non toglie che apprezzi ogni tanto gesti di sana pazzia monologica. Chi ha gettato colorante nella fontana di trevi è davvero avanti. E con un gran gusto estetico, cazzo. E’ fichissima così.

Identità

Prima erano Comunisti; poi sono diventati Post-comunisti; ora si sono reinventati Democratici; per il futuro, manca solo il cambio di sesso.

Simbolo del nuovo partito? La Falce sul Pisello

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