Cas(b)a Italia

L’Italia è la vera Casa Delle Libertà.

O meglio: delle Libertà a Casa o a Caso.

La Casa: quell’irresistibile fascino simbolico da Mulino Bianco. Crollato il Muro di Berlino, la politica italiana si è trincerata nelle Mura Domestiche. Come ogni Paese piccolo borghese che si rispetti. Lo diceva già decenni fa Fogazzaro nel suo “Piccolo Mondo Antico”. Niente di nuovo.

Il primo fu Berlusconi, rubando la Villa di Arcore ad una minorenne. Poi venne Affittopoli, lo scandalo di case popolari ai politici, che coinvolse anche D’Alema. Seguì Scajola e la casa comprata “a sua insaputa”, costatagli le dimissioni. Ed infine, la Casa di Montecarlo che sta coinvolgendo Gianfranco Fini.

Ma perchè i nostri politici, che rubano con il talento di una pornodiva per i pompini, si sentono in colpa solo quando vengono “sgamati” su questioni di case? Perchè noi siamo un paese di proprietari di casa. Pare che circa l’80% ne possegga una, una cifra che non ha pari in Occidente. Ovviamente, tra i possessori s’includono anche chi paga un mutuo.

Ed è questo il punto dolente: un cittadino può sopportare che un politico faccia il furbo con tutto (chi non lo fa?), ma non sulla casa. Che pesa sulla basta paga per circa la metà dei redditi. Quindi, il ragionamento dell’italiano medio è: calpestami, sputami, umiliami – ma non pensare di fottermi sulla casa. Sennò t’inculo io. Virgola più, virgola meno.

Il risultato: l’opinione pubblica italiana è solo un’enorme lobby edilizia da 50 milioni di membri. Letteralmente.

E questo, perchè non siamo mai stati un Paese occidentale: siamo solo una colonia bizantina che si trova per caso vicino all’Occidente. Un Iran troppo ricco e grasso per accettare un colpo di Stato teocratico. Una Grecia troppo prudente per sprofondare in una crisi economica. Un Afghanistan dove i Talebani si chiamano Mafia, un Libano dove Hezbollah si chiama Lega Nord.

Noi italiani siamo tutto il peggio del peggio, ma un pò meno peggio del peggiore.

E rimane una sola speranza: lo sfratto. Ma non saprei se a sfrattare debbano essere i politici o noi che continuiamo a votarli.

Buona vita!

Gheddafite acuta

Gheddafi: “In Libia rispettiamo le donne di più che in Occidente”. Almeno non le obbligano a diventare ministro dopo aver fatto sesso con il premier.

Bersani: “Nuovo Ulivo non è un’ammucchiata”. Delusa la D’Addario, che già pensava a qualche incarico di spessore.

Renzi, sindaco PD di Firenze: “Mandiamo i nostri dirigenti a casa”. Fini ha già dichiarato di non saperne nulla della casa.

D’Alema: “Questa legge elettorale favorisce Berlusconi”. E’ geloso, perchè non è più il solo a farlo.

La maledizione di Toni e la sinistra italiana

Più m’interesso di calcio, e più scopro spaventose analogie con la politica italiana. L’ultima e’ quasi sorprendente: la maledizione di Toni; l’attaccante della Roma, pare non riesca a segnare alcun goal se gioca insieme al suo capitano, Totti. E chi e’ il Totti della sinistra italiana? Il sempiterno e sempiverde Massimo D’Alema. E chi sono i Toni? Fassino, Boccia e Bersani, tre leader dalemiani, tre perdenti senza tregua.

Ma se D’Alema e’ la signora Fletcher della sinistra (dove arriva lui, ci scappa sempre il morto), perche’ continua ad avere tanto potere? La risposta e’ semplice: mancanza di palle degli esponenti politici. E pure quando ne esce qualcuno con tanti attributi (Cofferati), D’Alema mostra un’altra faccia: diventa un’idrovora succhiapalle che risucchia “la faccia nuova” nel vortice delle nomine più assurde, lo circuisce con promesse di gloria per poi darlo in pasto ai pesci dell’oblio e della quinta scenica.

Di D’Alema non ci libereremo mai per un motivo semplice: e’ l’unico vero politico italiano. Nel contesto attuale, lui “vince facile” e non ci sono persone in grado di schiacciarlo davvero. Fa eccezione un outsider outsiderissimo, Nichi Vendola. Il suo slogan delle passate elezioni era “La sinistra che vince”, e non ha deluso le aspettative.

Vedremo nel 2013, quando si presentera’ come aspirante premier. Intanto, e’ sulla buona strada: D’Alema lo disprezza con tutto se stesso. Speriamo arrivi a volerlo vedere morto – cosi’ vinciamo di sicuro.

Partito DemoIsterico

Ma che succede ai leader del PD? Hanno bevuto anche loro l’acqua del PO? Hanno finito la scorta di sonniferi che aveva vinto Fassino con la raccolta punti della Esso? Improvvisamente s’incazzano tutti come bisce.

Prima Bersani ad Annozero da di matto, perche’ Travaglio accusa il partito di non stare dalla parte dei lavoratori; poi D’Alema a Ballaro’ manda a “farsi fottere” il giornalista Sallusti che lo associa al caso Scajola per via del caso Affittopoli di un decennio fa.

Tempi duri per il PD. Siccome nelle cronache politiche si parla solo di Berlusconi e Fini, non trovano di meglio che squittire per emergere dal torpore grigio in cui la loro stessa stampa li ha relegati. Come biasimarli: il grande clamore attorno ai finiani e’ nato proprio tra uno scontro TV tra Bocchino e Lupi da Paragone. Roba che anche Berlusconi li ha accusati di indecenza.

Al PD non perdono tempo a copiare le best practice dai loro concorrenti, tocca dirlo. Tutte, tranne una: vincere le elezioni. Ma questi sono dettagli fascisti, populisti e qualunquisti. Lasciamoli pure a quel cafone di Berlusconi, noi pensiamo intensamente a come perdere la prossima volta.

Mi raccomando!

Quoque Rosa!

Come osi tu donna superare un uomo? Resta nella caverna, e stai zitta!

E’ questo il messaggio chiarissimo lanciato dai giornali e politici (maschi) di mezza Europa dopo l’elezione della inglese Ashton a Ministro degli esteri europeo. Il commento tipico e’ cosi strutturato (sono quasi tutti uguali!).

La Ashton non e’ adatta perché:

1. Non ha esperienza di politica estera (vero, verissimo);
2. E’ stata imposta dagl’inglesi come moneta di scambio per far cadere la candidatura di Blair (verosimile);
3. E’ una scelta simbolica per un esecutivo tutto al maschile (totalmente infondato).

Perché aggiungere o suggerire quest’ultimo punto? Perché rovinare un ragionamento politico legittimo con della melma sciovinista? Ma l’Europa non era la nazione più avanzata al mondo in quanto a modernità, ecologia, diritti umani? A sparlare e’ la stessa Europa che svetta nella classifiche delle pari opportunità? La stessa Europa dove governano 3 Premier donna, di cui una omosessuale? E’ la stessa Europa scandalizzata per i comportamenti da pappone di Berlusconi? Improvvisamente, siamo diventati l’EurArabia Unita?

Lasciatemi concludere con una riflessione di poco conto.

Prima della Ashton, c’e’ stata un’altra persona accusata di inadeguatezza alla carica sia per mancanza di esperienza estera sia per striscianti accuse in merito alla sua “diversità”. Quella persona si chiamava Barack Obama – divenuto poi Presidente degli Stati Uniti e Nobel per la pace proprio per gli sforzi di politica estera. E’ divertente (?) sottolineare come l’Europa si schiero’ contro quelle accuse ed appoggio’ incondizionatamente Obama. Ma evidentemente vige anche da noi la logica del “fine, till it’s mine!”: tutto bene fino a che non succede dalle mie parti.

Questo la dice lunga su quanto la Storia, anche la più recente, non insegni nulla neanche a chi la Storia dovrebbe farla. Triste, molto triste.

Domenica tra i Giganti

Ieri grande giornata di scontri e incontri tra i grandi del Pianeta.

Da un lato, Hintao e Obama hanno deciso per non diminuire le emissioni di CO2 e dall’altra Brunetta che si oppone alla candidatura di D’Alema a Ministro degli esteri europeo. L’argomentazione dei primi: impossibile trovare un accordo in tempi cosi’ brevi; il secondo: D’Alema non e’ socialdemocratico ma post comunista.

Mia nonna avrebbe elaborato spiegazioni più complesse, mentre preparava pasta e fagioli e dava da mangiare ai nipoti.

Ma poi la domenica e’ scossa da una notizia che ci solleva tutti: arrestato il numero 2 di Cosa Nostra. Il numero 1 e’ ancora al Governo. Poco male.

Violenze et al.

Abito vicino al parco della Caffarella a Roma – e l’idea che avrei potuto anche io essere stuprato da un rumeno mi spaventa. Ovvio, se fosse stato un italiano, sarebbe stata invece un’esperienza magnifica, non credete? Il problema sarà pure la certezza della pena, ma il pene è sempre certissimo.

Oppure, pensate che violenza su quel pover san Saviano da Gomorra che – avendo esaurito la vena narrativo-fabulistica sui mafiabook – si  è dovuto dare al calcio scrivendo di Messi, il calciatore argentino che gioca nel Napoli.

Oppure, considerate D’Alema – il poverino deve fare da eminenza grigia ogni volta, quando vorrebbe fare la primadonna assoluta. Stavolta, appoggia BERSANI alla segreteria del PD.  “Con lui alle europee, la gente più vicina al PD” – non ha capito che si avvicinano per sputare meglio in faccia a tutti e due.

L’unico non violentato di recente è mr-gita-a-telese-con-l’aereo-di-stato Mastella – che si candiderà tra le fila del PDL alle prossime europee. Fioccano i gruppi di protesta su Facebook, mentre lui imperterrito continua la sua lotta contro l’invisibilità mediatica. Non credo che per lui sia stata una gran violenza candidarsi tra degli ultrareazionari, cattolici, xenofobi e nazionalisti. Ci è nato in mezzo.

Tutti, ma proprio tutti siamo violentati ogni giorno. Esistono violenze plateali, ma anche quelle striscianti – che ti logorano giorno dopo giorno e di cui non puoi lamentarti con nessuno se non con te stesso. “Di che ti lamenti? Hai tutto nella vita”. E quando ti dicono così, ti senti come quella ragazzina della Caffarella: a subire uno scambio orale non desiderato.

Carta

Riforma Giustizia, Berlusconi: “Cambierò la Carta senza l’opposizione”.

E D’Alema ringrazia di non dovergli cambiare la carta igienica come al solito. Era diventata un’abitudine un pò fastidiosa – ci hanno detto fonti a lui vicine. “Va bene tutto, ma almeno nel suo cesso non voglio essere di casa” – avrebbe detto ai suoi. Intanto, Veltroni – da sempre geloso del compagno per il diritto d’accesso al cesso del Presidente – si è proposto per cambiarla lui la Carta. “Sarei onorato, anche perchè noi del PD siamo sempre più abituati alla merda“.  Ma probabilmente il sommo Presidente affiderà il compito a Casini: “UDC? Le porte sono spalancate”. E dire che le ultime volte, il povero Pierfi aveva sempre trovato il cesso chiuso a chiave. Ma ora potrà godersi il panorama ceramico offerto dal generoso Presidente. Sulla Repubblica, il direttore Ezio Mauro parla di “potere unico”, ma non ha ancora capito niente: il Presidente non ha potere, ha solo il volere. Ed il suo volere – su carte, cessi, scuola o giustizia che sia – quello sì che è unico. Unicamente idiota.

Il politico navigato

D’Alema: “Non sono mai caduto a mare

E come potrebbe? Lui è vero esperto di CORRENTI.

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