Gall ncopp a munnezz

A Napoli, esiste un’espressione bellissima: “O’ Gallo ncopp a munnezz”, gallo sulla spazzatura. Lo si dice di chi si crede di comandare, ma che invece è solo un insignificante sottoposto. Non mi verrebbe espressione migliore per descrivere i mille capi e capetti (di cazzo) del PD e della sinistra intera. Divisi su tutto, anche sul NULLA su cui hanno potere. Ora divampa la polemica su Renzi, ma ogni settimana ne esce una nuova.

Perchè i dirigenti del PD&Co. sono come quello che non passa il concorso nelle forze armate, e allora si accontenta di fare la guardia privata fuori le banche. Appena gli danno la pistola, non gli pare vero di avere un pò di potere per una volta nella vita. E’ questa la gente che vogliamo al Governo? Non credo proprio. E lo dicono quasi tutti i sondaggi. PD e PDL sono sostanzialmente parimerito.

In tutti i paesi occidentali, i partiti al governo durante la crisi crollano a favore del maggior partito di opposizione. Qui la situazione è in uno stallo tremendo, pestifero, appestante e devastante. Non succede mai nulla. La sinistra accusa la destra di berlusconismo, la destra accusa la sinistra di dividersi. Entrambi hanno ragione, ma sappiamo bene che la ragione è dei fessi.

Non so cosa succederà, ma intanto lasciatemi ringraziare la Sinistra. Grazie, perchè continuando così, ci regalarete altri 10, 100, 1000 anni di Berlusconi. Grazie davvero.

La Primavera Italiana

Il vento del Nord e’ cambiato. O forse, e’ un vento del Sud, dall’Africa, dal mondo arabo. I giovani, Internet, e il cambiamento hanno travolto anche il nostro Vecchio, che non potra’ più coprire i segni della disfatta col Cerone.

Il Ventennio fascio-catodico e’ terminato, anche se faranno di tutto pur di tenerlo in vita con idratazione forzata. Perde il Vecchio, ma perdono anche le sue stampelle, il PDL ed il PD. Sarebbe da miopi attestare la vittoria al centrosinistra, o anche all’anti-politica di Grillo.

Ieri hanno perso i politici (tutti), ed ha vinto la Politica con la P maiuscola, la Polis, le ragioni del bene comune, della civilta’, della grinta moderata, dell’apertura al mondo. E’ finita la rappresentazione grottesca di una nazione impaurita da zingari, gay e terroristi.

Una campagna elettorale iniziata con lo slogan “For da i ball” finisce con un popolo che le palle le ha cacciate fuori. La battaglia e’ vinta, ma la guerra non ancora. Concentriamoci sui referendum del 12 e 13 giugno. Nucleare, acqua, legalita’: non possiamo tirarci indietro.

E subito dopo, si indicano le primarie, che dovranno incoronare il portavoce del Movimento. I partiti siano al suo servizio. Mai più leader carismatici, mai più miracoli o leggi straordinarie.

Che questo vento gentile e non-violento spazzi via l’Inverno del Potere.

E’ l’ora della Primavera Italiana!

Gira la ruota, compriamo una vocale!

Nella capitale del nord, la minoranza batte la maggioranza, che si sgretola per via partiti estremisti, e di correnti che la lacerano dall’interno. Il presidente del Consiglio viene esortato a non presentarsi ai comizi. Non e’ il Governo Prodi, ma quello Berlusconi. Nemesi storica tra le più ironiche, se non fosse tragica per il nostro Paese.

La sinistra ne approfitta, unita per la prima volta da anni. Dilagano con gli “spin” di Pisapia Il Moderato, e di De Magistris Il Nuovo Che Avanza. Conquistano il web con parodie su Youtube e pagine Facebook con decine di migliaia di fan. Coinvolgono, commuovono i giovani. Persino D’Alema sembra più simpatico (“Zingaropoli islamica a Milano? Per ora solo Arcore e’ piena di marocchine”). Cosa sta succedendo?

Il vento sta cambiando, ripetono i leader del PD e gli editorialisti simpatizzanti. Oggi un sondaggio Demos-Coop registra un dato impressionante: il ceto medio e’ minoranza (43%), superato da quello operaio (48%); la stessa percentuale delle amministrative di Milano con una Moratti bloccata al 41% e Pisapia al 48%. E’ davvero un caso?

In Spagna, i giovani occupano le maggiori piazze di Barcellona e Madrid da giorni. Il Partito socialista crolla al 27%, e vince il Partito Popolare con un misero 38%. L’astenzione è ai massimi storici, al 33%. Il premier Zapatero ha perso il tocco magico, e così anche il premier francese Sarkozy che registra un crollo nei sondaggi.

Ed intanto, i paesi arabi si fanno portatori di democrazia e libertà, tanto da spingere il presidente Obama a lanciare un nuovo Piano Marshall in quell’area del mondo. Ma non solo: gli USA appoggiano un cinese per sostituire DSK alla presidenza del FMI. Ormai, l’Europa è sempre più marginale.

Alleanze prima inimmaginabili si realizzano. Vecchi nemici diventano amici. Vecchi poteri scalzati da nuovi poteri, che vengono dal basso. Tutto ormai è possibile. E non mi resta che lasciarvi con una canzone storica, “Wind of Change” degli Scorpions. “Listen to the wind of change…..”

Un Leader SUBITO!

Chi di giustizia ferisce, di giustizia perisce. Berlusconi ha voluto buttare le amministrative sulla magistratura comunista, anziche’ parlare dei problemi dei cittadini? Ora si trova contro un magistrato di sinistra a Napoli (De Magistris), ed un avvocato comunista (Pisapia) a Milano. E’ il caso di dirlo: esiste una giustizia divina.

La Lega e’ irrequieta, stare con il Cav non paga più, tanto da perdere ben 4 punti rispetto all’elezioni dell’anno passato. Pidielle o PERDIelle? Questo e’ il dilemma per l’establishment padano, che ieri ha rilasciato poche stitiche dichiarazioni.

Il centrosinistra ha vinto a Torino e Bologna, e va al ballottaggio a Napoli e Milano. Su quest’ultima va spesa una parola: l’opposizione non ripeta l’errore di Roma 2008. Adagiandosi sugli allori della vittoria al primo turno di Rutelli, lasciarono poi vincere la destra della paura e delle donne violentate di Alemanno.

Quale fu il loro errore? Fingersi quello che non sono, seguire l’avversario sul suo campo, risultando credibili solo ai polli con l’aviaria. Rutelli ando’ in tv a dire che avrebbe munito tutte le donne romane di un braccialetto radio SOS: un collare per cani.

L’errore lo ripetevano gia’ ieri: da Vespa, Enrico Letta si affannava nel sostenere che Pisapia e’ il vero moderato, non la Moratti. Ma Pisapia ha vinto, proprio perche’ non rientra in quelle categorie da Seconda Repubblica che tanto piacciono agli spin doctors PD e PDL. Riformisti e moderati? Morti e sepolti, mettetevelo in testa.

Tutti parlano di “grande sorpresa” a Milano per la vittoria del vendoliano Pisapia. Più o meno la stessa sorpresa che accompagna ogni vittoria di Nichi. Sarebbe il caso di prender atto che l’uomo funziona, che la sua narrazione sconfigge quella berlusconiana e quella democratica. Cari amici PD, non c’e’ nulla di cui vergognarsi se avete bisogno di lui per vincere.

Milano non e’ l’Italia. Ma puo’ fornirci l’ennesimo modello che il centrosinistra potra’ decidere di snobbare o meno. Un candidato forte, “da sfondamento”, con idee anche radicali, supportato da tutte le forze di centrosinistra vince, perche’ risulta credibile all’elettorato. Tornare indietro non si puo’. E al diavolo il Terzo Polo: quelli sono i Tre Polli! Corteggiarli significa perder tempo con la cessa della classe, che se la tira pure.

Il dado e’ tratto. E se il PD non lo capira’ neanche stavolta, consegneremo l’Italia ad una destra massimalista, scillipotiana, santancheiana, e sallustiana. E allora altro che riformismo: tutti al riformatorio meriterete di andare.

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