Destra o sinistra. Decidi da che lato prenderlo a culo.

Berlusconi ha ragione: quelli di sinistra e quelli di destra sono antropologicamente diversi. Non esiste conciliazione alcuna, i primi derivano dalle scimmie, i secondi dai vermi. Veniamo alla differenze.

Il destroide ama essere comandato da un capo. Gode nell’essere suddito, passivo, sottomesso, guidato, incanalato, imprigionato, pestato, umiliato. Ma non puo’ ammetterlo, cosi cerca di fare agli altri cio’ che vorrebbe fosse fatto a lui (e che sogna nell’intimita’ del suo bagno quando si spippetta sulle collezioni di ceramica del Terzo Reich).

Quello di sinistra ha avuto generalmente problemi d’infanzia, nello specifico con i genitori. Non accettera’ mai nessuna autorita’, se non le sue voci interiori. Cerchera’ sempre di imitare la mamma per coprirne la mancanza. Tale imitazione andra’ da una gradazione lieve (D’Alema, la primadonna etero) ad una più decisa (Vendola, la primadonna omo).

Altra questione e’ la legge e la morale. Quello di destra in teoria le dovrebbe rispettare, quello di sinistra se ne dovrebbe fottere per i motivi di cui sopra. L’Italia fa eccezione: da noi la destra gioca a fare la sinistra, e viceversa. Sono sostanzialmente dei trans politici: non amano stare nel corpo che la Costituzione e la Storia gli hanno dato.

Ulteriore punto e’ la cultura: un destroide legge Libero o Il Giornale, pascendo allegramente nella sua ignoranza. Un sinistroide legge La Repubblica o Il Fatto, sperando che il secondo sia un aggettivo (con annesso gadget) e non un sostantivo. Il destroide ama film americani dove ci sono più morti che parole, il sinistrode quelli dove si muore dalle parole.

Sull’economia, il destroide crede a liberismo, che si tramuta in un più generico ‘fate quello che cazzo ve pare’. Il sinistroide vorrebbe più controllo dello Stato, che si traduce in ‘meglio un posto al ministero (o al Parlamento) dove non faccio un cazzo, piuttosto che lavorare davvero’.

E sui diritti civili, il destroide e’ contro i matrimoni gay, ma va a trans; il sinistroide va a trans, e se la vorrebbe pure sposare. Infine, la parita’ tra i sessi. Il destroide pensa che la donna sia inferiore, il sinistroide crede nella parita’ piena: sfigato io maschio di sinistra, devi essere pure tu sfigata, femmina di sinistra.

Da che parte stare? Se stare al centro non significasse semplicemente prenderlo e metterlo al culo allo stesso tempo, ve lo consiglierei. Ma non credo incontri il gusto di molti. Non rimane che l’astensione, ed il vomito. Ma attenzione: non ditelo in giro. Diventereste subito degli anti-politici, e quindi grillini. Che e’ molto, ma molto molto peggio della destra o della sinistra.

Siamo fottuti. In ogni caso.

Santanchè SantaSubito!

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Nel caso della Santache’, mai nomen e’ stato più omen.

Giorni fa,  ha protestato contro il burqa durante una celebrazione religiosa islamica. Alcuni l’avrebbero aggredita e costretta alla fuga: nessun testimone. E’ dura la vita di un ex parlamentare, ex briatorina d’oro, ex destroide: te le suonano e non hai neanche le telecamere a celebrarlo. Singolare e’ l’immagine che emerge dai pochi frame rubati da una tv araba: nessuna violenza, eppure la Santanche’ piange senza mai togliere i suoi occhialoni da sole Dior. Martire, ma con stile – Gesu’ indossava un sayo Armani mentre lo crocifiggevano, si sa.

Che sia vero o meno, e’ il merito da discutere: cosa accadrebbe se un islamico entrasse a San Pietro tuonando contro l’impossibilita’ delle donne di far Messa? Perchè la Santanchè sente l’esigenza irrefrenabile di occidentalizzare l’Islam quando lo stesso Occidente manca delle strutture di cui tanto si fa vanto? Perchè disturbare la quiete di una funzione religione autorizzata con un attacco fazioso alla libertà di culto? Perchè Il Giornale di Feltri da per scontato che sia stata aggredita senza averne alcuna prova se non la testimonianza della stessa Santanchè?

In Francia, il burqa è illegale, ma la faccenda è controversa. Un crocifisso in una classe è giusto che sia rimosso, sia per nullità di significato per i credenti (non è di certo a scuola che devono pensare al Cristo) sia per par condicio per i non credenti. Ma il burqa è un indumento come altri. Se una donna sente l’esigenza di portarlo, DEVE continuare a portarlo. Quello che dovrebbe distinguere uno Stato teocratico da uno laico è il ricercare e difendere le nuove libertà e non il tentare di sopprimerne.

La Santanchè, o Santa Che (guevara de noialtri), esprime una modernità vedo-non vedo. A volte c’è, a volte sparisce; a volte ne è la vestale, a volte ne è la spina nel fianco. Una contraddizione frutto della sua stessa condizione: lei, donna, a capo di un movimento fascistoide necessita costantemente di mostrare le palle ai suoi colleghi testosteronici.

Noi, che invece le palle le abbiamo piene, siamo stanchi di assistere agli show di questi Duce in versione Inserto di Donna Moderna. Ma tornassero nel dimenticatoio storico dove li avevamo imbalsamati per mezzo secolo.

E che Dio, Allah o McDonald’s li benedicano tutti. Una volta per tutte.

I signori in giallo

Ricapitoliamo:

  1. Durante l’amministrazione Giuliani (repubblicano), a New York ci fu l’attacco alle Twin Towers;
  2. Durante l’amministrazione Bush c’è stato l’uragano Katrina;
  3. Prima della convention repubblicana di McCain, c’è l’uragano Gustav;
  4. Le gente viene attaccata dalle tigri quando passa Putin nei paraggi;

Ho come l’impressione che la destra sia come la signora Fletcher de “La Signora in giallo“:

Dove arriva, scappa il morto.

Minchia, ieri ho visto Alemanno! M’inizio a grattare.

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