Il mio medico della mutua? E’ Freud!

Oggi voglio raccontarvi del mio medico della mutua.

 Per lui, l’industria farmaceutica, la medicina, la scienza e la ricerca dovrebbero andare tutte a puttane. Letteralmente.

 Mi ci sono rivolto per diversi disturbi (sinusite, mal di schiena, febbre,…), ma per l’Emerito Dottore tutti si risolvono in un solo modo: TROMBARE. “Devi trovarti una brava ragazza che te lo ciucci ogni volta che avverti un malore”.  A parte l’eventuale bias eterosessuale, la questione si fa epistomologicamente complessa. Una brava ragazza che lo ciucci? Ma le brave ragazze, se comprano un chupa chups, lo consumano in bagno per non esser prese per troie!

 E comunque, entrando nel merito, io sono dotato di un parco giochi molto ampio (per chi non lo sapesse, sono arrapante da paura oltre che un eccellente scrittore), eppure i malori ci sono lo stesso! Inutile muovere questa obiezione, lui risponde sempre: “allora non trombi abbastanza, o lei non ci sa fare”. Porco, ma lapidario.

 Alcuni amici sostengono che me lo sia scelto io cosi’ per poter giustificare scientificamente la mia promiscuita’ acuta; ma non e’ vero: per quello, faccio leva sulla questione dell’eccessiva produzione di testosterone diagnosticatami alla tenera eta’ di 16 anni!

 Ora, con tutta franchezza, neanche Freud – che comunque in quanto a sessuocentrismo rimane il campione – avrebbe prescritto una fellatio contro l’emicrania. Senza considerare cosa dira’ mai ai vecchi..il mio quartiere deve essere pieno di anziani maniaci fomentati da questo guru del sesso!  E cosi’ ogni volta, mi riduco a piangere miseria dal farmacista che – mosso dalla pieta’ – ogni volta mi spaccia sottobanco medicinali (lui e’ l’esatto opposto del dottore: ti darebbe una pasticca anche se hai solletico ai testicoli).

 Io non vorrei dire, ma avere almeno un dottore normale non sarebbe male nella mia vita totalmente e irreparabilmente surreale. Non foss’altro che – di tanto in tanto – sarebbe bello guarire, no?

Che mondo sarebbe senza la parolaccia?

Sicuramente un mondo di repressi e nevrotici…più di quanto non lo sia già!

Perchè nessun’altra parola del vocabolario soddisfa pienamente quanto un “CAZZOEVAPORCOCANE” piazzato al momento giusto? Perchè sentiamo la rabbia scemare quando uno ci supera in auto e gli urliamo contro “QUELLAGRANPUTTANADITUAMADREINCALORE”? Perchè cala la tensione se alla vista di Berlusconi in TV gli urliamo “COGLIONE”, nonostante non possa sentirci?

Il segreto è tutto nell’oralità, miei cari trafficanti.

Tutti voi conoscerete la teoria evolutiva di FREUD: si passa per tre fasi di maturazione psicosessuale, ovvero, quella orale, quella anale ed infine quella genitale. Una volta raggiunta quest’ultima, non scompaiono totalmente le precedenti, ma vengono sostanzialmente sublimate in altre attività.

La parolaccia ha il grande dono di essere “paghi uno, prendi tre”. Dicendo “CAZZO”, ci riempiamo la bocca del suo suono, pensiamo ai genitali e se siete gay, pensate di averlo a quel servizio; un poker d’assi della psicosessualità insomma.

Non a caso, in tutte le lingue europee di mia conoscenza, l’esclamazione di rabbia sono legate alle fasi sessuali – in spagna si dice “FIGA!”, in germania “CAZZO!”, in francia “MERDA!” (sono più anali loro, si sa), in Inghilterra “FOTTERE” (sempre pragmatici!).

La parolaccia è parte integrante del nostro DNA, nessuna regola sociale può dirci che sia scorretto riempirci la bocca di “CAZZO” quanto ci pare.

Ok, suonava male, ma il senso l’avete capito.

Freud, mammà, le Big Babol e la lavatrice

Oggi ero al bar, arrivato alla cassa cercavo delle chewing gum; i miei occhi sono caduti sulle magnifiche BIG BABOL. Erano anni che non le acquistavo, forse l’ultima volta usavo ancora il SEGA MASTER SYSTEM, vedevo BIM BUM BAM e giocavo al dottore e all’infermiera con me stesso (impersonificavo egregiamente entrambi, allo stesso tempo). Non ho resistito e le ho comprate; mentre andavo per strada, lasciando quella scia inconfondibile di fragola e pneumatico, ero tutto compiaciuto di questo viaggio nel passato.

Torno a casa e vedo un post di Penelopebasta, che mi fa venire in mente quello che mia madre mi disse una volta: “Tua nipote viene da me, solo perchè le do le cose buone da mangiare!”. SOLO? Come insegna Freud, l’oralità è il secondo piacere che proviamo da piccoli – la prima è la pupù* -. Per cui, per un bimbo, vale la regola de “Chi mi sfama, mi ama”.

Che c’entrano le big babol in questo ciarpame di cazzate? Andare a comprare le Big Babol al tabaccaio ha rappresentato per me la prima vera emancipazione edonistica dai piaceri materni. Solo in quel momento, in quell’atto consapevole d’acquisto, definivo me stesso come fiero alfiere del consumismo orale (che poi si è diretto verso ben altre forme di oralità!). Ho dovuto aspettare molti anni prima di provare la stessa sensazione di liberazione – ovvero, alla mia prima lavatrice nella casa dove mi ero trasferito da solo. Momenti indimenticabili con oggetti così semplici.

Ed ora, vi lascio e mi godo la mia meravigliosa gomma**.

Salut!

* si godiamo quando ci liberiamo dalla merda, un pò come fa Berlusconi, solo che gli esce dalla bocca; il che gli dona un full di assi in termini freudiani;

** hanno appena scoperto che masticare gomme rilassa. Ne vado a comprare un altro pacchetto.

Food Porn

Ragazzi, quanto non sono al passo con i tempi!

Credevo di aver appreso (e per alcuni, anche sperimentato) ogni tipo di feticismo sessuale, ma davvero questo mi mancava. Si chiama FOOD PORN, ed è una pratica giapponese che ora si diffonde anche negli States e presto anche da noi. In realtà, per food porn, si è sempre inteso un cibo molto molto grasso e presentato in maniera scenica e spettacolare. Ma ora si è evoluto in feticismo sessuale: esistono realmente persone che si eccitano guardando un bel piatto di pasta all’amatriciana?

Non sono molto sorpreso, a dire il vero. Quando vivevo con i miei, mia madre mi sgamò a masturbarmi con Quattroruote davanti. Ho sempre avuto un debole per i tubi di scappamento. Lei non fece altro che dirmi: “Ma quello è un numero vecchio”; non fu molto felice. Ma sono certo di una cosa: se mi avesse beccato con un piatto di lasagne davanti, sarebbe stata orgogliosa e mi avrebbe chiesto se volevo più sugo.

Le sublimazioni sessuali sono sane se non sfociano nella dipendenza. Prendete Veltroni, lui sublima con l’inciucio. E, a parte l’aver dato l’Italia a Berlusconi, mica ha fatto danni.

Esplorazioni SpazioAnali

Mi sono sempre chiesto dell’utilità di esplorare lo spazio, mandare gente e satelliti in giro per l’infinito quando si potrebbe tranquillamente spendere gli stessi soldi per migliore il mondo che abbiamo quì. Utilità a parte, ho ragionato sul perchè tendiamo a proiettarci sempre verso l’esterno e mai verso noi stessi. Per molti, è più facile andare a fare il volontario in africa che risolvere gli scheletri nell’armadio.

Non vorrei essere troppo fallico, ma, per quanto riguarda l’esplorazione spaziale, la vedo come un’enorme sublimazione sociale della libido. Uno shuttle (un mega fallo a propulsione nucleare) sfonda la barriera del suono e penetra l’atmosfera per ritrovarsi in uno spazio buio. Non solo: cerca enormi palle da esplorare a fondo, e fotografa buchi neri.

Sono fermamente convinto di quanto segue: se la gente esplorasse maggiormente i proprio di buchi neri (godendone!!), non sentirebbe l’esigenza di trovarne nello spazio.

Mi ritiro per deliberare. Al cesso.

Saluti,
Il SarcoTrafficante

ps questo è un trackback ad un post di santasangre.

Pompa Magna

Freud sostiene che eros e tanatos (morte) sostengono il mondo.
Leggi: passa pure la vita ad inseguire pompe, tanto alla fine ne avrai solo di funebri.

Bella vita.

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