Poteri FOTTI

Siamo al paradosso. Coloro i quali hanno accompagnato il nostro Stato alla fogna (CEI, Cgil, comunisti, Confindustria, Corriere Della Sera) criticano CONTEMPORANEAMENTE l’unico politico che da sei mesi sta cercando di cambiarne la rotta, accusando LUI di massoneria. In soldoni, una puttana che accusa una suora di rubarle il lavoro.

Siamo finiti. La gente si è totalmente rincoglionita dietro al matrimonio di Clooney. Le giornaliste si sperticano di lodi post-femministe, perché sua moglie è una donna di successo e non una figura anodina e sorridente. Mi viene da sorridere e piangere assieme. Dobbiamo essere proprio un paese del Terzo Mondo per meravigliarci che una donna lavori.

Siamo nella merda. Se il sindaco della mia città, Napoli, dopo esser stato eletto grazie all’anti-berlusconismo, al giustizialismo, al manettismo facile, poi si ribella ad una sentenza che lo accusa di abuso di ufficio. Usando gli stessi identici argomenti di chi lui stesso osteggiava. Una storia che fa senso, più che averne uno.

Ed infine, siamo bolliti se la compagna di Berlusconi diventa il vessillo delle lotte per i diritti civili in Italia, tanto da ospitarla alla serata finale del più grande evento gay in Italia.

Paradossali, finiti, coprofagi, e bolliti. Ecco cosa sono gl’italiani. E questo solo in una settimana di notizie.

Buona vita.

Il primo segreto gay di Fatima

Volevo scrivere un post di politica. Come al solito. Ma le liti sul voto si, voto no le lascio a domani, quando tornerò inesorabilmente a lavoro. Anche se chiamarlo tale è decisamente un’esagerazione: ormai è solo un modo per non pensare a niente. Una droga di 8 ore che sospende ogni pensieri critico sulla mia vita, come un orgasmo prolungato. Ma ovviamente, non altrettanto piacevole (dovrei dire: nella migliore delle ipotesi, perchè ormai orgasmi di una certa qualità li vedo col binocolo).

Vi scriverò, perciò, della mia rivelazione di ieri sera.

Ero in discoteca, da solo. Il mio compagno di sventure (e sventrature) è in Calabria Unita ormai da un tempo immemorabile, e per uscire in simili postacci (leggi Gay Village, a Roma) devo muovermi da solo, e con circospezione. Era pieno zeppo di persone: segno che i romani o presunti tali sono tornati dalle ferie a tema infernale – Sitges, Mykonos, Lesbo, Tel Aviv, etc etc – e vogliono riprendere la loro omo-routine invernale. Fatta delle famose Quattro P gay: Porcate, Palestra, Proteine e Privèe. Da non confondere con le 4 P del Marketing: anche se sempre di quello si tratta, ma con due t.

La dedizione che i gay mondiali riservano alle quattro P è al limite del religioso. E ieri sera ne avevo la dimostrazione davanti ai miei occhi, ripetuta in migliaia e migliaia di volti. Una routine alla quale neanche io mi sono sottratto fino ad ora. Ma parlavo di una rivelazione, ed ecco che emerge con tutta la sua forza ieri sera. Nel vedere la fabbrica del consenso omosessuale muoversi all’unisono al ritmo di onde sonore assordanti è uscito fuori un silenzio quasi mortale, gelido.

E una lapide mi è caduta in testa (fortunatamente non la uso); c’era scritto: “Tu non appartieni a questo posto. Potrai fare quanta palestra vorrai, diventare il più figo del mondo, avere il lavoro più prestigioso del pianeta e l’auto più in voga del momento, ma non sarai MAI abbastanza per loro”. Il primo segreto di Fatima dei gay era svelato: Non sarai mai abbastanza. Prima una profonda tristezza, poi smarrimento ed infine, serenità si sono impossessate di me in quella bolgia di corpi scolpiti e abbronzati, di quelle pettinature postmoderne ed inutili quanto il WC di Duchamp.

Il paradosso era ormai chiaro. Tutto quello sforzo per trovare il compagno della vita (tutti lo cercano, inutile negarlo mie care suffraggette froce) per poi scoprire che siamo troppo presi per accorgercene se ci passa davanti. E allora, se la rigida etica protestante è all’origine del capitalismo, la rigida routine omosessuale è la base della solitudine acuta. Ma che fare a questo punto? Ieri sera, ho trovato giusto lasciare il luogo sacro della rivelazione per ritirarmi a deliberare nel mio amato bagno, il sancta sanctorum delle mie riflessioni. Ma d’ora in poi?

Non rinuncerò allo sport e alla discoteca, se è questo che vi state chiedendo. Mi fanno stare bene, a prescindere dagli altri. Sono una pozione contro un malessere interiore che neanche con Activia riesco a regolarizzare. Mi spiace, Alessia, con l’angoscia il Bifidus non serve ad un emerito cazzo.

Ma la rivoluzione copernicana sarà proprio la consapevolezza di rimanere solo. Non posso combattere il sistema, e devo rassegnarmi ai suoi effetti. Rimarrò da solo, non troverò mai un compagno. Croce sopra. Amen. Sarà triste, ma almeno non m’illuderò: saprò dare il giusto peso alle persone e agli eventi.

Combattevo la solitudine, ma non sapevo che era la mia migliore amica. La più sincera, quantomeno.

Buona vita.

No Dramas

Molti mi accusano di freddezza sentimentale. Sono stato lasciato almeno quanto sono caduti i governi Prodi, eppure mai una lacrima versata. Sia chiaro: non voglio fare il duro, e’ che proprio non lo concepisco tutta la fottuta attenzione che si danno a certe cose.

Dell’amore sono belle la passione iniziale, lo scoprirsi a fare l’amore in ogni dove, la voglia di toccarsi e fecondarsi ogni tre secondi. E’ bello quando sai che “andiamo al museo oggi?” significa “scopiamo davanti Giotto”.

Quando tutto questo passa, le relazioni diventano Punti Fedelta’ del supermercato: più fai acquisti, più accumuli punti. Solo che qui’ non vinci premi, ma solo inculate: fidanzamento (500 punti), matrimonio (1000 punti), figli (500 punti cadauno) ed infine, nipoti (jackpot).

Io adoro trovare persone da amare. Per due ore. Poi next, please. Se Supermercato deve essere, che lo sia davvero senza ipocrisie. Non me ne vergogno, anzi ne sono orgoglioso; non a caso, stasera approfittero’ di un 3×2 con due attori porno argentini. Amo le offerte sulla carne argentina!

Au revoir a tous! E buon week end!

P.s. Se siete a Roma stasera e domani, vi consiglio il Gay Village. Di offerte sulla carne ne troverete a iosa.

Lieto fine?

Non finirà come tutti speriamo. La naturale conclusione dei diversi scandali in cui è coinvolto il nostro primo ministrone da diverso tempo sarebbe una soltanto: DIMISSIONI IMMEDIATE.

In pochi mesi,

– è stato condannato per corruzione del processo Mills

– è andato con prostitute nella sua residenza romana

– ha suggerito ai pubblicitari di non investire su un giornale d’opposizione

– ha denunciato dei giornalisti perchè gli fanno delle domande legittime

– ha creato uno scandalo enorme attraverso il giornale del fratello

Questo per non contare le migliaia di altri peti legislativi che il culo della sua maggioranza politica ha espulso nei primi mesi di Governo.

Ma l’opposizione (quale?) è totalmente MORTA. Avete visto i manifesti di Bersani per le primarie? Sembra CASPER, il fantasma. E le dichiarazioni di Franceschini? DENUNCIACI TUTTI? Ma magari, io vi manderei a tutti in galera, perchè avete regalato l’Italia a questo nano fallocratico con il parrucchino. Ieri ero al Gay Village, ed ha parlato Nicola Zingaretti, presendente della provincia di Roma, è del PD. Ha ovviamente parlato della fiaccolata che organizzeranno per la sicurezza dei cittadini, a seguito dell’accoltellamento del ragazzo gay venerdì passato.

Vi giuro: PER LA PRIMA VOLTA da quando è nato questo partito, sono stato attento più di 10 secondi al discorso di un suo MEMBRO. E per la prima volta, quando dico MEMBRO, non penso ad un CAZZO, ma ad una persona REALE, con delle idee in cui CREDE DAVVERO, che esprime con PASSIONE su un palco DIFFICILE come quello del gay village. Forse si candiderà a sindaco di Roma, ma io speravo in qualcosa di più.

Perchè andare alle prossime politiche, con Bersani o Franceschini è ciò di cui l’Italia NON ha bisogno. Tante vale tenerci Berlusconi, almeno ci divertiamo.

La pena che mi fanno loro!

Ennesima aggressione ad omosessuali. Al Gay Village, la discoteca che infiamma le estati romane, per etero e per gay. L’aggressore? E’ in piena liberta’ per un cavillo legislativo, nonostante sia un pluricondannato. Alemanno si dice sconvolto, ed il resto della Politica dove cazzo sta? Questo governo pochi giorni fa ha sbandierato cifre trionfali sulla diminuzione dei reati: VOGLIAMO RISPOSTE!

Gli omosessuali non godono degli stessi diritti civili degli etero. Ora neanche di quelli minimi di certezza della pena? Se e’ cosi, NON DOVREBBERO PAGARE TASSE!

In Italia l’unica pena certa e’ quella che fanno i politici e la magistratura!

I diari del Gay Village – episodio # 3 – Incontri del terzo tipo

Non c’è mai limite alla spazzatura e alla surrealtà che siamo in grado di attirare. Questo venerdì, al Gay Village eravamo solo io e Rob, perchè Velina è scesa in Terronia ad ingrassare ingolfandosi di cannoli e arancini. PEGGIO PER LEI, perchè si è persa una serata ECCEZIONALE.

Ci vediamo presto, per cenare insieme. GRANDE ERRORE: non si cena MAI prima di andare al Village. E’ la prima regola per evitare che mentre balli o pomici, ti escano rutti e puzze alle melanzane. Rob mi cucina del sale con delle uova, inutile dire che erano IMMANGIABILI, e così viro la mia fame sulle patatine. Dopo di che, preso dalla fame più estrema, suggerisco di andare a mangiare del gelato. E lì, il primo incontro avviene: LA PADRONA DEL CANE. Stava litigando col marito sul da farsi: dare il gelato al cane o meno; non potendomeli proprio fare i cazzi miei, m’introduco e dico: “Ma no, signora, io ho SETTE CANI, e le assicuro che non gli farà tanto male..basta che non lo faccia SEMPRE”. Inutile dire che io NON HO ALCUN CANE, e che l’idea di averli in casa mi fa già venire l’orticaria. Così la signora rassicurata mi chiede: “Ah si? Ma è meglio il gusto mirtillo o melone?”. Ed io con fare esperto: “Mirtillo, il melone è troppo acquoso”. E lei propina al cane la sbobba senza esitare. Volevo solo rompere le balle, ma alla fine LEI CI INIZIA A PARLARE DI TUTTA LA SUA VITA CON IL CANE. Scopriamo tante cose: che non riusciva ad avere figli, che quello che ha massacra di botte il cane, che una volta sul lago di Garda l’hanno chiamata ignorante, che regala cani alle amiche e ai parenti come panacea universale a qualsiasi male ed altri ameni episodi. Dopo ben 15 minuti di monologo ininterrotto, ci saluta. Io e Rob ci avviamo storiditi al Village.

Una volta entrati, riconosciamo un pò tutti i personaggi dello scenario romano: le SFASCIATE (due ragazzini TOTALMENTE donne, che ballano come Heather Parisi), PANTALONCINO (un uomo che ha un solo pantaloncino di jeans e lo metto SEMPRE, anche d’inverno), SHAKIRA (un nanetto sudamericano che balla come la cantante), la NEGRA PAZZA (una nera che ogni volta si ubbriaca e picchia qualcuno), ed infine, i GEMELLINI (due palestrati identici che non fanno altro che girare e girare la discoteca in cerca di consensi). Ci sentiamo subito a casa: loro sono la nostra certezza.

Ci mettiamo a ballare; io sono più cubista che mai, ballo una meraviglia SENZA LA VELINA (ORMAI GRASSA) TRA LE PALLE. Dopo poco, mi arriva un messaggio: “IM HERE”. CHI CAZZO SARA’ MAI? Dopo innumerevoli peripezie, c’incontriamo e lo vedo parlare con due troie russe, una identica a Cicciolina (con coda di cavallo annessa) e l’altra la versione teutonica di Madonnna. Sono perplesso. Mi avvicino e mi accorgo di una cosa: E’ UN FOTTUTO NANO. Ora, non ho nulla contro chi nasce così, però io sono 1,80…mi spiegate con uno di 1,60 cosa minchia io ci possa fare? No, no, cerco di liberarmene subito, MA sopraggiungono due FEMMINELLE PASSIVELLE attratte dall’odore di canna. Si va a ballare tutti insieme, ed ovviamente l’amico del nano, un californiano che puzzava di alcol, ci provava spudoratamente con me. ERA ORA DI FUGGIRE ed uso ROB COME SCUSA, as usual. Mi avvicino al nano e dico: “Roberto si sta annoiando con la musica house, LO PORTO A QUELLA COMMERCIALE”. E così, ce ne andiamo e siamo di nuovo liberi di ballare quello che cazzo ci pare.

Ci siamo divertiti, fino a che non mi manda un messaggio il nano: “WHERE RU?”. Io me n’ero già andato e gli dico che al massimo ci si può vedere l’indomani pomeriggio. Mi risponde: “YES, but with THEM”. THEM sarebbero le frocelle passivelle, gli rispondo in 2 secondi: “NO WAY, I DO NOT SHARE”. Anche perchè già è un nano, se devo pure condividere preferisco scopare con le unghie dei piedi. E così, l’ennesima sola.

Tutti sognano di essere biancaneve, ma lei almeno se n’è fatti di SETTE. Io di SETTE ho solo i cani che NON HO.

Au revoir, miei cari trafficanti.

Il diario del Gay Village – episodio #1 – SCEMENZA ETILICA

Premessa: questo post è provvisorio e subirà modifiche man mano che La Velina mi darà dettagli sulla serata. Ieri ero troppo ubbriaco per poter ricordare tutto.

Appuntamento in metro alle 22.45 (si, noi andiamo in metro come i 16enni!), ovviamente ci perdiamo. La Velina afferma di avermi lasciato disposizioni chiare “ci vediamo alla banchina della metro” – io avevo capito fuori la metro. Dopo 30minuti di attesa, le mando un msg “I’m officially bored, get your ass here now!”. Mi richiama dopo poco dicendomi che era ad un’altra stazione e che mi aspettava lì perchè non mi aveva trovato alla banchina stabilita. E io inizio con i miei loop mentali: ma è scema? ma perchè ha detto la banchina? ma ci dovevamo vedere fuori? è scema fottuta, è scema come tutte le donne.

Una volta che la vedo, tutti i miei dubbi sulla sua scemenza da bionda svedese non erano passati, però sono rimasto incantato dalla visione di cotanta abbronzata bellezza siciliana. Era stupenda, con la sua tutina di cotone, le scarpe tacco 12cm aperte ed ho subito pensato: se stasera non cade dai trampoli, lei è il mio mito. In realtà, speravo cadesse, così mi facevo quattro risate. Però non è successo mai, she’s a high heel queen, mica una dilettante! In metro tutti la guardano, perchè siamo ancora nel regno degli Etero. La situazione si ribalta non appena scendiamo e c’incamminiamo verso il GAY VILLAGE: tutti i maschi iniziano a guardare ME. And the party was getting started! Non per lei, che chiaramente afferma con tono sprezzante: “E tutti i maschi guardano te, che palle, RATZIIIIINGER dove sei?!?!”.

Fuori il Village inauguriamo la serata con una bellissima birra, fresca rigenerante – il primo di una lunghissima serie di drink. E nonostante siamo superglamourous, ci sediamo praticamente a terra come due fottuti punkabestia che votano DILIBERTO. Orrore: ma noi siamo così, un pò eclettici. E parliamo del più e del meno – in verità, non ricordo precisamente di cosa parlassimo, ma sicuramente di sesso e sesso. E così ci addentriamo alla fila: sembriamo fidanzati e così dobbiamo allontanarci per poter entrare. Gli etero non li passano il varco: io faccio la faccia più gay possibile per superare il test del buttafuori: è terribile, ogni volta mi dice che non sono abbastanza gay! Così guardo schifato la Velina, pensando a quando c’ha le mestruazioni..e funziona!!! Questa volta mi fa entrare senza problemi, o domande.

Una volta dentro, ci diamo al bar con il secondo drink: ed io già parto, perchè non avevo mangiato prima di uscire. Andiamo a ballare la commerciale, e subito capiamo che la musica è tornata ad essere quelle che amiamo: TRASH, STUPIDA, IDIOTA, da AMERICANA IDIOTA E BIONDA CHE NON CAPISCE UN CAZZO. Noi siamo così, tronisti mancati. Ed iniziamo lo show solito. Prima balliamo come due infoiati (lei mi poggia il deretano sul cazzo credo un migliaio di volte, fino a che scopre il mio punto debole: i capezzoli..e così mi infoio a panico pure io!), e poi regaliamo anni ed anni di seghe a due vecchi froci con una doppia simulazione d’orgasmo con salto in alto.

Dopo di che, si avvicina un tipo ed inizia a provarci con me, facendosi prima amico della Velina: ottima mossa. Lei è come mia mamma, conquisti lei e conquisti anche me. Dopo poco mi dice il nome ed io vado in visibilio: GERMANO – come LADY GAGA..che si chiama GERMANOTTA! Poi lui scansa la VELINA e dice: Che devi fare con la femmina, ci sono io! E obiettivamente lui poteva tranquillamente sostituire una donna: aveva le tette del grasso ed aveva la voce di Mariah Carey. Decido di glissare e continuare a ballare con la mia bella siciliana porca.

Ok, a questo punto ricordo in maniera tutta fumosa: che ho voluto comprare DIECI EURO di CARAMELLE, lasciando la carta di credito sul bancone (e la Velina l’ha raccolta), che ho re-incontrato un’amica dell’università che è sempre bellissima (che figura di merda, tanti anni senza vedermi e mi ha visto ‘mbriaco e scemo), che abbiamo incontrato un’amica di Velina che era romana ma sembrava cinese (così quando l’abbiamo persa di vista io urlavo: DOV’E’ CHUN-LI? DOV’E’ CHUN-LI? ..senza considerare che prima le avevo detto che la madre sicuro si era fatta il giardiniere koreano)..e al ritorno a casa sul taxi, ero al punto di vomitarmi addosso.

Quando stamane mi sono alzato, ero steso nell’ingresso, non avevo ancora chiuso la porta (che bloccavo con un piede) e avevo la sbava dovunque. Una scena davvero pietosa. Mi ha svegliato la mia coinquilina, che rideva sadica, la troia. Sono tornato in camera, ed ho iniziato una domenica di vomito&co dalla quale mi sono ripreso solo perchè ho chiamato a raccolta uno scopattolo che mi ha rimesso in vita. (Mentre io vomitavo, ovviamente la Velina ha retto tranquillamente tutti i drink, e sorseggiava un martini in piscina!!!) Questo è quanto: aggiornamenti saranno disponibili nei prossimi giorni.

Ed anche il Gay Village è stato sverginato da Velina&Mazi!

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