Sic TRANSit gloria (IM)mundi

La fine del Berlusconismo e’ intrisa di ironia e burlesque.

Cerco’ di fare una legge contro la prostituzione, e viene beccato in “cene eleganti” con delle escort. Vince con il potere della TV, ma perde le amministrative ed il referendum grazie ad Internet. Amico fedele di Gheddafi, gli si rivolta contro quando questi muore nel peggiore dei modi (snocciolando il suo latinorum alla Don Abbondio). Odia le tasse e deride la lotta all’evasione fiscale, ed e’ costretto ad inserirla nella manovra d’estate. Ed ora, anche l’omonimia gli si mette contro. Nemico di un Visco dell’ultimo governo Prodi, nomina Governatore di Bankitalia proprio Visco (un altro).

Se il cerone lasciasse traspirare qualcosa, quest’uomo trasuderebbe gocce di incoerenza. La storia, personale e non, lo ha incastrato e smascherato cosi tante volte che quasi fa tenerezza. Ma anche no, a dire il vero. Chissa’ se, vedendo la trucida morte del suo ex amico Gheddafi, abbia temuto anche per la sua incolumita’. Noi non siamo una dittatura, ma non ce la passiamo affatto bene. Gl’indignati a Roma hanno organizzato il corteo più grande al mondo. Duecentomila persone, contro le decina di migliaia delle altre citta’. Anziche’ farci mille pippe sui black block (dementi da incarcerare, e punto), perche’ nessuno si chiede il motivo di tanta partecipazione popolare?

Noi non siamo la Libia. Ma non siamo manco la Germania o la Francia. E cos’avremmo di meno? Cosa ci manca se non una classe politica decente? Il berlusconismo ha fatto campare destra e sinistra, ed ora che la fine e’ vicina, tutti si cagano sotto. Tutti.

Sic transit gloria mundi pure per l’Italia?

Ma portiamo tutti sfiga?

Ma noi italiani portiamo sfiga?

Berlusconi elogia Gheddafi e Mubarak, e quelli vengono fatti fuori. Tremonti teorizza il crac finanziario ed e’ avvenuto in tutto il mondo. Uno studioso italiano prevede un terremoto a Roma per l’11 maggio, ma sbaglia mira ed il terremoto accade in Spagna. Mia nonna mi dice che mi sta bene un pantalone, e dopo poco si straccia.

Non vorrei dire, ma più indizi fanno una prova. Noi siamo conosciuti come il Bel Paese. Sole, mare, spaghetti, mandolino, Colosseo. Ma se pensiamo a tutta la mafia che abbiamo esportato e continuiamo ad esportare, possiamo solo dirci la Signora Fletcher dell’Occidente. Dove mettiamo becco, schiatta qualcuno.

Badate bene: io sono orgoglioso di essere italiano. E tanto più ci deridono per avere una Premier Donna come Silvio, più si rafforza in me un nazionalismo che anni fa non mi apparteneva. Se la ventennale purga berlusconiana fosse servita anche solo a questo, vedo un barlume di speranza per il futuro.

A meno che non mi stia portando sfiga da solo. E allora, meglio grattarsi le palle vigorosamente.

Politica in mutande

A volte la miopia italiana è desolante.

C’è lo tsunami in Giappone, muoiono in migliaia e da noi si parla solo di atomico si, atomico no. C’è la guerra in Libia, Gheddafi ammazza innocenti, e da noi si parla solo degl’immigrati a Lampedusa. Ma perchè i politici italiani non smettono di guardarsi sempre nelle mutande ed iniziano ad interessarsi a quelle degli altri? Sarà che a parlare troppo di quelle di Berlusconi ne abbiamo abbastanza per alcune generazioni. Produzione propria, senza conservanti o coloranti.

La nostra opinione pubblica, ridotta a pubica, non produce che discorsi autoreferenziali, ricorsivi e ridondanti. Tutto il mondo diventa solo una scusa per riempire i talk show televisivi con fattarelli nostrani e pecorecci. L’unico globo che teniamo in considerazione ha un capezzolo attaccato in cima, e non pensiamo minimanente che esista vita intelligente oltre Arcore. Tutto inizia e finisce qui.

Forse è questo il grande problema italiano. Passi tutto, ma se ci si attacca al filo di paglia, quando l’intero pagliaio sta andando a fuoco, si rischia di passare per coglioni. E non lo dico solo per rimanere in metafora, credetemi.

Gheddafite acuta

Gheddafi: “In Libia rispettiamo le donne di più che in Occidente”. Almeno non le obbligano a diventare ministro dopo aver fatto sesso con il premier.

Bersani: “Nuovo Ulivo non è un’ammucchiata”. Delusa la D’Addario, che già pensava a qualche incarico di spessore.

Renzi, sindaco PD di Firenze: “Mandiamo i nostri dirigenti a casa”. Fini ha già dichiarato di non saperne nulla della casa.

D’Alema: “Questa legge elettorale favorisce Berlusconi”. E’ geloso, perchè non è più il solo a farlo.

Cronaca onanistica

Week end fiorito per il Cavaliere.

Prima lo “storico” accordo con Gheddafi (ovvero, noi gli diamo i miliardi e loro ci mandano più schiavi a meno costo), poi due sporchi comunisti aggrediti da militanti di destra ed infine, quell’omosessuale depravato (e pure immigrato di merda!) di Ozpetek non riceve una buona critica a Venezia.

Avvistato Silvio masturbarsi sulla foto dei volti deturpati dalla violenza maschia dei fascisti.

Almeno, non si masturba più su Ruini.

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