Perché il titolo di questo post farà venire in mente alla maggior parte l’organo sessuale femminile? Semplice: perché associare la nostra nazione all’aggettivo inglese cool non viene in mente a nessuno (e anche perché tra bunga bunga, olgiettine & co. non si parla di altro negli ultimi anni). Era la stessa situazione in cui anni fa si trovava l’Inghilterra, spenta, morta, depressa. Poi arrivò Tony Blair che la trasformò nella COOL BRITANNIA, un paese moderno, dinamico, figo, appunto. E la mia ossessione di sempre: ripetere lo stesso modello in Italia. Ed è anche la mia croce: noi abbiamo il paese ONTOLOGICAMENTE più bello di tutti (non starò quì ad elencare i mille primati del Made in Italy), sediamo su una miniera d’oro, eppure ogni giorno ci caghiamo sopra.
Rendere figo un paese significa che i suoi abitanti siano orgogliosi di esserne cittadini. Questo comporta una serie di rivoluzioni culturali incredibili, che provo a enumerare.
1) L’arte, e il turismo devono rappresentare il 30% del Pil nazionale. Per fare questo, si deve partire dalla scuola e dal fisco. La Storia dell’Arte deve essere la materia PRINCIPALE di tutti i corsi di studio superiori, e non essere più relegata a materia complementare. Non fanno che ripeterci che dovremmo laurearci tutti in ingegneria, minchiate! E’ l’Arte il vero posizionamento dell’Italia come prodotto nel mondo, e non di certo le macchine! Ed il fisco deve agevolare ogni impresa che si occupi di turismo e valorizzazione del patrimonio culturale (anche enograstronomico!) con tassazione ZERO, ma non solo. Detrazione fiscale ai privati che finanziano opere di restauro nel territorio nazionale. Non ditemi che non ci sono le risorse: legalizziamo droghe (tutte!!!) e prostituzione: reperiremmo miliardi e miliardi e nel contempo, leveremmo business alle mafie.
2) Libertà di vita, di amare, di morire. I diritti in Italia sono trattati come ultimo punto dell’agenda, di fronte all’imperante crisi economica. Miopia acuta vedere le due cose separate. Leggi che autorizzino l’eutanasia, i diritti civili per gay e figli di immigrati, sono IMPRESCINDIBILI passaggi per un paese che vuole serrare le fila, e includere tutti i cittadini nella lotta per un fine comune. Solo così lo Stato si scrolla di dosso quest’aria da moralizzatore e diventa un padre benevolo che accoglie tutte le diversità.
3) Internet e il bilancio ambientale devono entrare nella Costituzione. Le nuove tecnologie basate sul social networking stanno rivoluzionando le società di tutto il mondo. L’accesso ad Internet diventi un diritto costituzionale, la connessione wifi sia gratuita per tutti, la pubblica amministrazione diventi 2.0, interattiva, facile, dinamica, le imprese della new economy siano finanziate dallo Stato. E al contempo, bisogna raggiungere un impatto ambientale pari allo zero, grazie alle energie rinnovabili che devono arrivare al 30% dell’intero portafoglio energetico nazionale. Dobbiamo consumare il giusto, con il minor impatto possibile sull’ambiente.
Amore, internet, arte, turismo, cibo, green economy. Ditemi un pò: pensereste ancora alla vagina se vi facessi leggere il titolo del post una volta realizzate queste cose? Magari si, ma solo perchè siamo inguaribili porci – e non perché non ci resta altro che fottere.
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Per una tassonomia dei blogger
Ho il blog da almeno quattro anni – anche se sono approdato su wordpress da pochissimo. In questi anni, ho assistito a diversi personaggi decisamente variegati. Eppure, esistono dei tipi ricorrenti, delle tipologie di blogger che si perpetuano all’infinito. Eccoli.
1. Scrittore cercasi. Il blogger che vorrebbe scrivere un libro e vive nell’illusione che un editore non abbia un c***o da fare che passare il tempo a leggere 10 triliardi di blog al giorno;
2. Melissa P. I blogger che scrivono della loro vita, in maniera più o meno romanzata; scambiano la rete per una seduta psicoanalitica e tendono a disperdersi in dettagli irrilevanti (“mi ha guardata per 2 secondi: sono incinta?”);
3. Giornalista mancato (o moncato). Il giornalista fallito che cerca visibilità nel web. La maggior parte non riporta le fonti e plagia articoli di giornale. Spesso antiberlusconiani, venderebbero il culo se gli offrissero un posto al TG5;
4. Il rimorchiatore. Colui che usa il blog solo per rimorchiare avendo netti problemi di socializzazione derivante da un look da sfigato ed un alito pesante quanto Nadia Rinaldi;
5. Il fotoreporter. Chi mette le foto dei suoi viaggi, corredandoli di inutili commenti del tipo: “Qui io e Gino abbiamo abbordato la prostituta PAOLO”. Chi s’imbatte in questo blog viene colto da sindrome del cchissenefrega acuta;
6. Il bloggatore precoce. Scrive 40.000 post al giorno, non si ferma a pensare quello che scrive e vomita parole come un’anoressica vomita cibo;
7. Il bloggatore ritardato. Non posta mai, e quando lo fa, scrive cose talmente insensate che dimentica di averle scritte e si commenta da solo.
8. Il contatore del gas. E’ il blogger che passa il tempo a osservare le statistiche del suo sito, analizzandone i trend e le curve; nei casi gravi, commenta blog famosi solo per farsi pubblicità;
Secondo voi, ne esistono anche altri?
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