Au contraire

A tutti capitano i giorni storti. Giorni in cui tutto sembra andare al contrario. Il problema è quando ogni giorno è così, e per il nostro paese sembra proprio una condanna a vita. Se penso agli eventi degli ultimissimi giorni, sono leggermente basito.

  1. L’Italia cresce dello 0,2%, più della Francia: invece di rallegrarsene, i politici attaccano il governo. Che poi è come se una donna s’incazzasse col marito impotente perché ha avuto la sua prima erezione dopo anni. Hai voglia a rialzarlo un’altra volta.
  2. La donna che ha riempito di acido il suo ex ha partorito e le viene subito levato il bimbo. Gl’italiani scandalizzati, “povero bimbo“. Certo, non sia mai le rimanesse qualche dose di acido da usare sul neonato. Che spreco!
  3. La Chiesa è per accogliere quei disgraziati degl’immigrati: i politici indignati “libera Chiesa in libero Stato!”. La Chiesa è contro l’amore omosessuale: i politici l’appoggiano “Ha ragione la Chiesa!”. Ricapitolando, la logica è: se si tratta di accogliere immigrati, la Chiesta è una merda, ma se si tratta di amore non eterosessuale, la Chiesa ha ragione.

Queste sono solo tre notizie, che ci fanno capire come tutto in questo paese funzioni al contrario. Tutto. La gente s’indigna per le cose sbagliate, si focalizza più sulla divisione che sull’unità, e si cerca lo scontro ideologico pure alla fila del fast food. Siamo tra i paesi con maggiori cellulari pro-capite. C’è chi pensa: siamo italiani, ci piace comunicare. Io ho un dubbio: i telefonini hanno così successo, perché ci chiudono in un’isola tutta nostra. Dove l’altro non rompe le balle, basta mettere in modalità aereo.

Ed è proprio così che ormai ci muoviamo come nazione, in costante modalità aereo.

Peccato che così non ci stiamo rendendo conto dello schianto.

I poveri siamo noi

Dicono che i poveri in Italia siano 8 milioni, il 10% delle famiglie. Dicono che siano diminuiti. Che culo.

La povertà è uno di quegli argomenti dove è facile cadere nella retorica del “buon cuore”. Quindi, eviterò di farlo e vi racconterò una storia semplice, che mi è accaduta stamane. Ho appena comprato un profumo in regalo (50 euro per 50ml), ho pure pensato: è economico, figo. Poi vado al supermercato e all’entrata vedo una signora fare l’elemosina. Me ne accorgo tardi e non la osservo bene, mi dico: la solita fannullona che non ha voglia di lavorare. All’uscita, ho l’occasione di vederla meglio: è una vecchietta e somiglia a mia nonna, morta da poco. Il cuore, un organo che userò un paio di volte all’anno, mi si stringe tanto da darmi un colpo allo stomaco. Non ho spiccioli, ma non posso sopportare che una persona così debole resti sotto questo caldo tutto il giorno, mi fa male fisicamente pensarlo. Le lascio cinquanta euro e le chiedo di tornare a casa. Sperando ne abbia una.

Perchè ve lo racconto? Perchè mi sento un grande benefattore dell’umanità? NO, è vero il contrario: ve lo racconto per testimoniare la mia totale vigliaccheria ed insensibilità. Ho lasciato i soldi, solo perchè quella donna somigliava ad una persona da me amata. La somiglianza fisica è stato il meccanismo che ha dissinescato l’empatia, il famoso “mettersi nei panni degli altri” e così ho agito per puro istinto egoistico. Ma sarebbe successo lo stesso se la vecchietta non avesse avuto le fattezze di un mio caro? Non credo proprio.

La statistica è una grande scienza. Ci aiuta a capire dove siano i problemi e ad agire di conseguenza; la sua divulgazione sui mass media è inevitabile, ma ha l’effetto di “numerizzare” qualsiasi dramma umano. Questa è la società di massa, bellezza – però quanto ci ha resi crudeli e freddi. Faccio mea culpa e giro il problema. In Italia, il 90% delle famiglie è povero, perchè il restante 10% lo è solo economicamente. Una società davvero civile non ammetterebbe la sofferenza di un suo simile.

Omelia finita. Da domani, tornerò lo stronzo di sempre.

Quattro

Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia e’ al 25%: il quadruplo di quella complessiva.

Tutto ha un senso: i giovani – o meglio, i non-vecchi – li inculiamo quattro volte in questo Paese: ostruzionismo di politici e dirigenti vecchi; tagli continui all’istruzione e alla ricerca; burocrazia e tassazione soffocanti per le neo-aziende; mancanza di infrastrutture telematiche broadband e wifi.

I giovani sono come le puttane: tutti ne parlano, ma nessuno li vuole. Anzi, peggio: li chiamano “bamboccioni” per coprire un senso di colpa evidente. Alcuni addirittura si appellano alla selezione naturale: se non arrivano al vertice, ci sara’ un motivo, no? Sono sicuro meno bravi di noi cerebrosauri.

Ma sapete che hanno proprio ragione? Per questo esorto i miei coetanei ad un atto rivoluzionario: ammazzate qualsiasi ultra 60enne vi passi davanti. Una mazza di baseball, una pistola o una copia di famiglia cristiana (con in allegato la Bibbia) saranno più che sufficienti: tanto sono vecchi e decrepiti.

In fondo, e’ la selezione naturale, bellezza!

Buonolis

Non appena Bonolis ha saputo che oltre il 5% degl’italiani fatica a comprarsi il cibo per Natale, ha pensato bene di ingaggiare Albano e Iva Zanicchi per il prossimo Sanremo.

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