L’Europa è in crisi…d’identità sessuale.
Non è nè carne nè pesce. Non è nè etero nè gay. E’ una confederazione di Stati o solo pezzi di vaso tenuti da uno sputo (di moneta)? I mercati ci puniscono per questa indecisione. In un mondo globale, non puoi che competere da continente unito; bisogna prendere delle decisioni forti, senza precedenti, innovative.
Vengano aboliti gli stati sovrani, diventino semplici stati confederali. Serve un referendum europeo. Nello stesso giorno, tutti i cittadini europei devono decidere: o si fa l’Europa, o si muore da soli nei propri magnifici stati ridotti a meri feudi postmoderni. Si formi così un solo governo europeo, votato con sistema presidenziale. Ci siano governi locali che sbrighino le faccende dell’ordinaria amministrazione. Si taglino le “doppie teste”, come si fa quando due aziende si fondono. Non si possono mica avere due direttori marketing!
Si facciano gli eurobond: Angelina Merkel, che senso hanno debiti sovrani separati se la moneta è la stessa? Solo così avremmo un rapporto debito/pil sotto i 90 punti. Potremmo respirare, reinvestire in vere infrastrutture europee, all’avanguardia nel mondo. Si legalizzino le droghe e la prostituzione, le si tassi centralmente come si fa per l’alcol ed il tabacco. Uno Stato si basa sulla coerenza: se guadagni sulle seconde, perchè non farlo anche sulle prime? In una mossa più introiti, ed anche azzeramento del business mafioso. Si estendano tutti i diritti civili per decreto legge, basta con vacue direttive cadute nel vuoto. La giustizia fiscale inizia soprattutto nel dare gli stessi diritti a chi paga le stesse tasse.
Principi di base, così lineari da spaventare chi ama nascondersi nei meandri dei Trattati e degli Accordi internazionali. Ma io ci credo ancora nell’Europa. E’ un sogno vecchio di millenni. E non ci rinuncio, perchè due broker c’hanno il ditino epilettico sui pc.
Che il ditino se lo rimettano pure nel sederino.
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