Siamo tutti mafiosi

Io la Mafia la vedo ogni giorno. La vedo in famiglia, a lavoro, tra amici, al supermercato. Dovunque. E non vivo a Palermo, ma a Roma. Perché l’atteggiamento mafioso è così diffuso tra noi italiani che neanche ce ne rendiamo conto. Quando usiamo la conoscenza o l’amicizia per farci avanti o prevaricare qualcuno, siamo dei mafiosi. Direte: ma non c’è minaccia fisica. No, c’è di peggio: l’umiliazione del talento, l’imbastardimento del genere umano a DEgenere DISumano.

La logica mafiosa ha radici profondissime. Siamo un paese-puttana, da tutti conquistato, violentato e derubato. Ci siamo dovuti adattare ad ogni tipo di popolazione, ed abbiamo fatto di necessità virtù. “Francia o Spagna, basta che si magna” è l’unico vero inno nazionale. Che unisce il Nord al Sud. Senza soluzione di continuità.

C’è un piccolo dettaglio. Dal 1861, siamo una nazione indipendente, non siamo una colonia francese o spagnola. Questa necessità di cercare sempre un “aggancio” per risolvere le questioni pratiche della vita non ha più senso di esistere. Eppure persevera, come una fottuta pianta rampicante.

Tutti siamo contro la Mafia, ma nessuno di noi è contro la mafia. Perché ne facciamo parte tutti, senza eccezioni.

Iniziare a riconoscerlo sarebbe già un grande passo avanti.

Bravo bimbo Maroni!

Maroni ha pianto da mamma Masi, e ha ottenuto di parlare al programma di Saviano – dopo aver parlato in quasi ogni altra trasmissione durante la settimana passata. Il ministro dell’Interno ci ha propinato la check-list del governo del fare, ma mancavano due piccoli punti.

1) Sottolineare che gli arresti ed i sequestri alla mafia sono opera della polizia e dei magistrati, che operano a prescindere dal governo vigente; 2) Possono arrestare e sequestrare quanto vogliono i VIP della mafia, ma non serve a nulla se non distruggono il business che ne alimenta il meccanismo.

La puntata di ieri di Vieniviaconme, e i commissari europei a Napoli, hanno dimostrato ampiamente il totale stallo da cui il governo del fare non riesce ad uscire per i rifiuti di Napoli. Se rifiuti, prostituzione, droga e racket sono il core business della mafia, a che serve arrestare un capetto che sara’ sostituito il giorno dopo?

Il ministro delle Interiora (che parla con la pancia, e alla pancia della gente) dovrebbe capire che se non levi il cibo ad un individuo, questo continuera’ a vivere e proliferare. E l’unico modo per farlo alla mafia sono tre leggi semplici, semplici.

Legalizzazione della droga, creando un monopolio di Stato che gestisca OGNI droga come gia’ fa per sigarette ed alcol. Legalizzazione della prostituzione, con la creazione delle case chiuse. Ed infine, incentivi economici alla raccolta differenziata nella citta’ di Napoli. Scelte difficili, che sembrano abnormi solo agli occhi miopi di una politica che vive di slogan. Non si puo’ chiedere sensibilita’ sociologica a chi fa pubblicita’ per detersivi.

Bravo bimbo Maroni! Mamma Rai ti ha accontentato. Ma andando in TV, non hai che convalidato il fallimento del tuo operato.

Froci col culo degli altri

E’ un’espressione romana. Molto volgare. Che si addice alla volgarità della nostra classe dirigente. Due casi per tutti.

1) Il Governo, nelle vesti del ministro Marons, si fa vanto della “maggiore lotta alla Mafia” di tutti i tempi. Ma la realtà è che non hanno fatto niente per combatterla (anzi!): è solo una questione statistica. L’alacre lavoro dei giudizi prosegue a prescindere dai governi che si susseguono: se rimani più tempo al governo, ovviamente avrai più mafiosi arrestati mentre sei in carica. E mentre Marons incassa consensi elettorali e festeggia bevendo acqua del PO, i giudici vengono minacciati di morte.

2) Marchionne incassa i complimenti di Obama per la fusione Fiat-Chrysler. Forte di questo, sposta parte della produzione da Mirafiori in Serbia; poi non permette il reintegro ai tre operai-sindacalisti di Melfi, ed infine da lezioni di economia accusando l’Italia di non voler cambiare. Un eroe non compreso. Ma Superman non ha mai incassato miliardi di criptonite dai contribuenti per evitare il tracollo. E mentre al profeta Marchionne sfugge che fino a ieri chiedeva l’elemosina, i suoi operai vanno in cassa integrazione. Lui sì che è un maestro del cambiamento.

E a questo punto viene da chiedersi: ma possiamo davvero chiamarli dirigenti questi signori? Se ci atteniamo alla tradizione italiana, assolutamente sì. Da noi i dirigenti, i capitalisti giocano da sempre con il culo degli altri, per mantenerci in metafora. Non è mai esistito un capitalismo serio, basato sul rischio personale. Weber diceva che il capitalismo si sviluppa nelle società protestanti, ed è alieno a quelle cattoliche. Un vero visionario.

Il nostro non è capitalismo: è solo capitolismo. Ovvero, sto al gioco fino a che non capitolo: poi chiedo aiuto alla mamma, ovvero i politici. Ed il triangolo è chiuso. I politici a loro volta non dicono mai di no, perchè dispongono del portafogli dei cittadini senza doverne neanche rispondere. Un circolo vizioso e deprimente.

Un sistema autorefenziale, simile all’aristocrazia plutocratica pre-fascista.

Non meravigliamoci che alla fine gl’italiani cerchino l’Uomo della Provvidenza.

Amen.

Pagina 17

Pagina 17 de La Repubblica di oggi. Si parla dell’arresto di Giovanni Tegano, boss della ‘Ndrangheta, acclamato dalla folla come santo e vittima dello Stato. A lato, l’ecodramma della Louisiana: una petroliera sta riversando da una falla 1000 barili di petrolio al giorno.

Pagina 17. Nomen omen. La vera disgrazia non sono queste notizie (drammatiche!), ma la ridicola considerazione che ne ha il giornale in questione che le titola “allarme ambiente” e “allarme criminalita’” con la stessa convinzione di Maria de Filippi nelle televendite. Gli allarmi si urlano, e non si sussurrano!

Se la gente e’ ormai assopita non e’ solo colpa di sistematici tagli all’educazione, ma anche dalla mancanza di un giornalismo cazzuto, che sappia costringere i politici su agende per loro scomode. Non si tratta solo di pubblicare intercettazioni sulle puttane e i pompini, ma di tornare a parlare di mafia, di corruzione, di ecologia, di futuro. Con convinzione!

L’informazione non dimentichi che in se’ contiene la nozione di “formazione”. E che il Giornalismo vero tratta la P di Politica e non quella di Melissa P.

Cerbero

E’ straordinario come il Premier Donna riesca a fare sia da maggioranza che da opposizione. La sua versatilita’ sfida i migliori attori porno gay internazionali. Un giorno lo prende, un giorno lo da – e tutto con il sempiterno sorriso simil-californiano.

L’ultimo esempio e’ lampante. Ieri in conferenza stampa ha detto: “Gomorra fa promozione alla mafia”. Si da il caso che Saviano sia pubblicato da Mondadori, di proprieta’ dello stesso premier, che attraverso il suo direttore generale, ha detto: “Dovere dare voce a tutti gli autori”. Berlusconi contro Berlusconi, in una lotta senza fine tra riflessi allo specchio.

Cosi’ facendo, chi ha bisogno dell’opposizione? Questa e’ la risposta a chi lo accusa di non voler ridurre i parlamentari: lui vorrebbere ridurli ad uno, se stesso. Sai che risparmio?

Fecal Politik

Corrotto
Pedofilo
Dittatore
Puttaniere
…Ed ora anche Mafioso.
Fra un po’ andra’ anche a escort trans: pur di dire che che lui non e’ da meno ai lerci comunisti.

In Italia, la Real Politik l’abbiamo sorpassata da tempo: da 15 anni sguazziamo felici nella Fecal Politik, una politica che delle feci si fa vanto e alle quali erige monumenti commemorativi.

La grande beffa della merda e’ che per quanto crei disgusto all’inizio si finisce con l’abituarsi al suo odore. Chiedete ad un bambino di Calcutta dell’aria che respira e vi dira’ che e’ normale, regolare. Non ha conosciuto altro che quella e gli va bene cosi’. Morira’ 30 anni prima di un suo coetaneo occidentale, ma non si sognera’ mai di attribuirne la colpa all’aria che respira.

Ed e’ cosi l’Italia: una Calcutta costante, al Governo, nel Parlamento, nelle Amministrazioni locali e persino nel Giornalismo. Un’aria cosi’ viziata da ciarpami vari che manco più ci accorgiamo di esserne vittima. Siamo il paese dove si respira più conflitto politico in Occidente, eppure su cosa dibattiamo veramente? Sulla merda, appunto.

Tutto normale, tutto regolare. Fino a che un giorno passera’ un camion spurgo e ci portera’ tutti nella fogna. Ma in fondo, che differenza ci sara’ rispetto ad oggi?

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