
Minzolini, un giornalista da vendere
Ancora si cercano i dispersi di Messina, una citta’ annegata nel fango, della politica e delle istituzioni. Berlusconi dice che avevano gia’ previsto il disastro e promette un piano Abruzzo anche per la Sicilia. Il copia e incolla e’ ormai una prassi nella politica dell’emergenza del Governo. Retorica o no, la domanda da farsi e’ il perche’ non abbiano fatto nulla se era tutto cosi’ prevedibile. Invece di produrre un film nazionalistico sulla Sicilia, perchè il Premier non ha messo in campo il suo rinomato decisionismo per salvarla?
Ma l’infangamento politico non ha preso neanche un giorno di pausa: mentre si contavano ancora i morti, il direttore del TG1 Minzolini e’ andato in onda con un suo editoriale non sulla tragedia, ma sull’ “incomprensibilità” della manifestazione per la liberta’ di stampa a Piazza del Popolo. Lo chiameremo d’ora in poi Manzotin: un giornalista, uno spot pubblicitario. Per lui, infatti, il vero regime mediatico e’ quello che va contro il Governo; per cui, a piazza del Popolo, c’erano trecentomila allucinati in preda a visioni. Il cdr del TG1 e’ subito insorto contro il suo direttore, ed ha costretto alla lettura di una lettera di dissociazione al tg delle 20.
La schizofrenia è ormai l’unico programma politico della maggioranza. Girano la frittata, accusano gli altri di cio’ per cui loro sono accusati, in un gioco di “specchio riflesso, chi lo dice e’ fesso” degno di bambini cerebrolesi di 6 anni. Ed i giornalisti del Regime non fanno eccezione: seguono il Capo senza dignita’ o senso critico.
Il Premier promette a Messina la consegna di new case, di new towns, e di altre newita’. Ma quando promettera’ a noi italiani l’unica che c’interessa: che si ritiri una volta per tutte. Cosi ci libera dal fango in cui affoghiamo ormai da 15 anni.
Messina resisti! Un abbraccio forte a tutti i siciliani.
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