La noia

Mediaset é interessata ad acquistare La7. Si alza un polverone di polemiche. L’antitrust deve intervenire. Mentana si vuole dimettere. Gesù Cristo ha risposto con un laconico no comment. Nessuno si è preso la briga di intervistare l’artimetica.

Basta fare i conti della serva per comprendere che si tratta dell’ennesima boutade berlusconiana. Mediaset è in crisi da mesi. Il titolo crolla, e la raccolta pubblicitaria è ai minimi. Negli utili, Sky l’ha superata da molto tempo. La7 è in passivo dalla nascita (motivo per cui telecom vuole sbarazzarsene).

Sembra la barzelletta dello zoppo che vuole aiutare il cieco a camminare. Con tutto il rispetto per i portatori di handicap, questa storia é totalmente non plausibile.

Allora perchè creare turbolenza nel mercato? Sondare nelle intenzioni di Berlusconi è chiedere troppo ad una persona lineare come me. Posso solo avanzare delle ipotesi, anzi solo una: è annoiato. Tra un viaggio in Kenya e una crocierina di pensionati della politica e dell’industria, Silvio sentiva la necessitá di provare nuovamente il brivido di essere al centro della scena.

Povera stella, bisogna capirlo. Passare dalle cene eleganti con bunga bunga alle serate del circolo con il bingo bingo non deve essere facile neanche per lui. E cosi, una sera la folgorazione: compro la7!

Pensare che quest’uomo fino a pochi mesi fa ci governava fa venire i brividi. Ma cascare ancora nei suoi tranelli da astinenza da xanax fa venire il latte alle ginocchia.

Disfatti!

Disfarsi significa sia sbarazzarsi ma anche scomporsi, perdere una propria parte. E’ l’Italia di oggi a disfarsi di se stessa, liberandosi delle categorie che non gli servono più.

Succede a Rosarno, dove gl’immigrati dapprima sfruttati sono stati espulsi; succede in Alitalia, che si e’ disfatta della “bad company” per tornare a far cassa; succede a Mediaset, dove vorrebbero licenziare truccatori e parrucchieri che hanno contribuito all’immagine delle sue star tv; succede nel PD, dove si vorrebbero liberare della leader radicale Bonino dopo averne sfruttato la reputazione. Si potrebbe continuare all’infinito.

Che sia lecito o meno, me ne importa poco. Mi preoccupa piuttosto la sua utilita’: negare il proprio passato, negarsi la possibilita’ di viverlo e’ un’amputazione morale di non poco conto. Perche’ a furia di levare, si rimane soli e aridi in un mare di conformismo nauseabondo. E questo fa comodo solo a chi comanda, che ci vuole soli, divisi, incazzati come bufali, gli uni contro gli altri.

Possiamo ancora scegliere di non disfarci del Buon Senso. Facciamolo, per cortesia.

Tricoder – la tecnologia all’amatriciana

Ricapitolando la situazione decoder TV.

In un futuro molto prossimo, per vedere la solita merda catodica dovremo nell’ordine: collegare 3 decoder, avere una TV con più’ buchi di una troia slovena, pagare tre abbonamenti e tre bollettini postali (facendo incazzare gl’impiegati perche’ non abbiamo compilato bene il codice A3 nel modello 6FE), avere a che fare con tre fottuti call center (e relativi frustrati), avere tre telecomandi (attenzione a non lasciare più il vibratore sul tavolino in cucina), ricordarci dove cazzo abbiamo visto quel programma che ci piaceva, ed infine, addirittura rimpiangere l’attuale TV.

Ma la tecnologia non doveva semplificarci la vita? Immagino mia nonna, che gia’ parla regolarmente con i protagonisti delle soap-opera in napoletano: con l’era del tricoder sara’ spinta ad intrattenere interessanti conversazioni con le prese audio-video? Possiamo pensare a qualcosa di peggio?

Oggi ho letto sul giornale che al (tra)vaglio del parlamento c’e’ anche la proposta di infilarsi l’antenna in culo, cosi’ da recepire meglio le STRONZATE. Se vengono da li’, almeno le si accettera’ di buon grado.

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