Pipì e multitasking

Uno degl’inconvenienti della sindrome di windows (essere multitasking cronico), è non capire che gli altri magari potrebbero risentirsene. Mi spiego.

Venerdì scorso sento l’amore mio al telefono per organizzarci la serata: ristorante thailandese. Devo chiamare al più presto per prenotare un tavolo, ma devo anche pisciare in maniera apocalittica. Che scegliere: una cenetta romantica o l’evacuazione della vescica? Una persona normale avrebbe prima pisciato (la priorità fisica) e poi avrebbe chiamato al ristorante.

Ma chi è affetto dalla sindrome di windows, non pensa per priorità, pensa per ottimizzazioni di tempi. Per cui, mi sono detto: perchè non fare le due cose insieme?

Sono entrato al cesso, mi sono calato i pantaloni, con una mano reggevo ESSO e con l’altra telefonavo – facendo sempre attenzione a centrare il water (vivo con due donne, se trovano qualsiasi traccia di maschilità in bagno, chiamano il canile per farmi internare).

“Plonto, GoThai, desideLa?” – io non potevo parlare perchè ero in quella fase della pipì supergoduriosa, quando finalmente esce e tutte le paranoie della giornata si risolvono in uno scrosciante e fluente scorrere di liquidi. Dopo alcuni secondi di silenzio, dico: “Scusi, non sentivo nulla…linea disturbata…vorrei prenotare un tavolo per due” – dissi, mentre trattenevo la pipì per non fare ulteriore rumore. Tra un pò, sarà finita e potrò piscare, ma mi sbagliavo.

“Tavolo peL due…ok, nome per favoLe” – “M*****, grazie. Per le 20.30”. “Scusi che nome? alle 22.30?” NO NO brutta stronza, nella mia vescica sta scoppiando la guerra tra le forze del bene e del male e tu ti permetti pure di non capire il mio nome, cazzo.

“M******” – dissi scandendo ogni lettera. Lei finalmente capii – ma poi chiese: “Che menu?” ed io: “Ma scusi, lo devo scegliere ora al telefono?” – “Se vuole pesce, dobbiamo iniziare da ora; cucina thai serve molto per farla”. PORCO GIUDA, ma chi me l’ha fatto fare – andavo dal mcdonald’s! “Non voglio pesce, grazie, buonasera”.

Da questo episodio ho capito chiaramente che – per quanto si possa essere multitasking – la pipì è come un neonato: ha bisogno di una totale dedizione. Make no mistake.

La sindrome di Windows

Lo scorso venerdì ero in aeroporto, tornando da Milano (tanto per cambiare). Ero seduto ad aspettare l’imbarco ed intanto mi portavo avanti con del lavoro al PC. Ad un certo punto, un signore accanto mi dice: “Certo che sei proprio una scheggia al computer” – ed io con il mio solito aplomb francese: “Si, fra un po’ mi manda anche a fare in culo, chiama i sindacati ed indice una protesta per rinnovo contrattuale”. Eravamo nel pieno degli scioperi Berlusconitalia e la battuta ci cadeva a fagiolo. Però il commento del signore mi ha fatto riflettere parecchio.

Io do per scontato che sia molto lento a fare qualsiasi cosa, ogni volta che raggiungo un record cerco di superarne un altro. Lo faccio da anni e questo mi ha portato ad una velocità decisamente superiore alla media. Non è solo quello. Parafrasando quel simpatico libro stile Via Col Vento che è la Bibbia, io sono fatto ad immagine e somiglianza di Windows, soprattutto per due punti: sono pieno di bugs (= paranoie che mi fanno andare in cortocircuito) e sono multi-tasking, ovvero, riesco a fare più cose contemporaneamente.

Quell’episodio è emblematico. Allo stesso tempo, stavo:

  1. Parlando al telefono con un amico americano;
  2. Lavorando ad una presentazione per un cliente;
  3. Scrivendo un report di un meeting appena avuto;
  4. Controllando le azioni on line;
  5. Scrivendo alcuni post per il blog;
  6. Sfanculando chi m’invita ai gruppi di salsa cubana su Facebook;
  7. Prenotando una sessione di shiatsu per venerdì prossimo

E non ero neanche al massimo della mio multiattivismo cronico: ero con la batteria del pc quasi scarica e non volevo sovraccaricarlo. Prima di accenderlo, mi sono detto: “Fai poche cose, così non si scarica subito”. Le mie “poche cose” sono ben SETTE attività contemporaneamente. Per la Kabbalah è il numero della perfezione, per un neurologo è il limite per la schizofrenia incipiente.

Hanno ragione entrambi: sto per raggiungere la schizofrenia perfetta.

Amen.

ps mentre scrivevo questo post, stavo controllando le email, le notizie su google news e decidendo che aereo prendere per il prossimo viaggio di lavoro.

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