A New York hanno venduto un attico a 100 milioni di dollari. Ad esser precisi, 100.471.452,77 dollari. I 77 centesimi erano fondamentali per chiudere l’accordo. Vi assicuriamo che stavolta Scajola non c’entra nulla.
L’appartamento si trova nel famigerato One57, il condominio più lussuoso della Grande Mela. Se navigate nel sito del grattacielo scoprirete diversi dettagli. La vista mozzafiato. L’architetto iper blasonato che lo ha ideato. E tutti i servizi (“amenities“) inclusi nella modica cifra di acquisto. Piscina e palestra private. Sale conferenza. Libreria e sala Arte. Stanza per lavare i propri amati animali domestici.
E una “discreta entrata secondaria” nella 58ma strada.
Di tutti, quest’ultimo dettaglio mi ha colpito. Mi sono messo nei panni di un pluri-miliardario che acquista un appartamento da 100 milioni di dollari. E per quanto mi sforzi, non riesco proprio ad immaginarmelo come una persona ritrosa e discreta. Perché se sborsare una cifra del genere è discreto, lo è anche elargire pompini su Madison Avenue in orario di punta.
Non sono un amante delle case. Per me più piccole sono, meno casini comportano. Pensare ad un appartamento così pachidermico mi fa venire l’ansia da prestazione. La mia mano va diretta allo Xanax che porto sempre con me. Ma comprendo che quando si arriva ad una ricchezza sconfinata, non sai cosa cazzo fartene dei soldi. Ed allora, ti fai perculare alla grande dagli agenti immobiliari di mezzo mondo.
Meglio che drogarsi, sicuro. Ma rimane un anestetico molto forte per il vuoto che hai dentro. E per quello serve poco la discreta entrata secondaria.
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